Associazione di volontariato Idra

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COMUNICATO STAMPA      Firenze, 9.9.’05

 

CONVEGNO INTERNAZIONALE "DAI POVERI ILLEGALI ALL'ILLEGALITÀ DELLA POVERTÀ".

CHI E A CHE TITOLO PARLA DI POVERTÀ A FIRENZE?

Spese faraoniche in continua lievitazione incontrollata, danni irrecuperabili alle risorse ambientali primarie, reati penali a catena. Fra Firenze e Bologna, in nome della TAV. Nella capitale della cultura (e delle alluvioni), una stazione sotterranea accanto al letto di un torrente, approdo di due soli binari AV (uno da nord e l’altro da sud), costerà - novella piramide - almeno 460 miliardi di vecchie lire, 240 milioni di euro tutti pubblici! COME SI FA A PONTIFICARE SULLA POVERTÀ IN QUESTE CONDIZIONI? Verifichiamo il ruolo che hanno giocato nella pubblicizzazione e nell’approvazione di queste opere taluni degli ospiti del convegno!

 

"A parte il fatto dell'inquinamento acustico e la prospettiva, non davvero rasserenante, di una "città sgradita", in momenti come quelli che stiamo attraversando, la spesa enorme sarebbe, per dirla con espressioni teologiche, un vero e proprio "peccato contro lo Spirito", non perdonabile né di qua né di là". Così scriveva in una lettera, trent’anni fa, padre Reginaldo Santilli, direttore del Centro Cattolico di Studi Sociali, a proposito del potenziamento dell’aeroporto fiorentino di Peretola.

Sembrò quello un argomento valido e attuale anche ai cittadini raccolti nel Coordinamento dei Comitati e delle Associazioni contro i progetti di alta velocità di Firenze, Terzolle, Mugnone e Mugello, che citarono questo stesso passaggio in una lettera aperta inviata il 9 agosto 1995 al cardinale Silvano Piovanelli per chiedergli di intervenire contro lo scempio economico, sociale e ambientale della TAV.

La storia ha dato ragione ai cittadini.

Sappiamo come è finita in Mugello: 2100 miliardi di vecchie lire, annunciati al 60% privati, sono diventati oltre 10.000 integralmente pubblici (ma la linea non è completata), indebitando l’Italia anche davanti all’Europa; danni ingenti, irreversibili e impagabili sono stati provocati alle falde e all’ambiente; la linea doveva entrare in funzione nel 2003 ma oggi i cantieri sono ancora aperti; 60 km di tunnel a due binari per treni destinati incrociarsi a 250-300 km/h risultano privi di una galleria parallela di soccorso! Un insulto a madre Terra, all’erario, alla sicurezza, al buon senso!

Sappiamo quali prospettive si aprono oggi per Firenze: due tunnel di 8 km perpendicolari alla falda, un numero imprecisato di anni (almeno 9 nell’ultimo documento ufficiale) di cantieri disseminati nella città, una stazione sotterranea AV alla quale arriveranno non più di due binari, uno da nord e l’altro da sud, ma che da sola mungerà almeno 460 miliardi erariali delle vecchie lire. Mentre i servizi di trasporto pubblico per i più, per i tanti, per i nuovi e vecchi poveri, languono miseramente, e lo sperimentiamo tutti i giorni!

E’ questa la strategia per combattere la povertà? E’ questo il modo di prevenirne l’illegalità profonda?

Idra suggerisce di verificare attentamente il ruolo diretto o indiretto che in queste scelte hanno avuto o hanno tanti di coloro che si apprestano a esclamare oggi in coro con Michail Gorbaciov: “Basta con la povertà! E’ questa la priorità per la casa comune mondiale”.

 

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