Associazione di volontariato Idra

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COMUNICATO STAMPA     Firenze, 9.9.’04

 

TERZA CORSIA AUTOSTRADALE FRA IL MUGELLO E FIRENZE: È SAGGIO RISCHIARE IL COLLASSO DEFINITIVO DELLA A1 PER UN “ADEGUAMENTO” CHE FRA POCHI ANNI GIÀ NON BASTERÀ PIÙ? E POI, LA TAV NON DOVEVA SERVIRE A TOGLIERE I TIR DALLA A1...?

 

Assemblea pubblica lunedì 6 settembre a Barberino di Mugello, organizzata dall’Amministrazione comunale in collaborazione con Autostrade SpA per informare la cittadinanza sul progetto di terza corsia A1 fra Barberino di Mugello e Firenze Nord. Una presentazione edulcorata da slides colorate e da un linguaggio abbastanza ipertecnico da ammantare di mistero ciò che sarà probabilmente solo l’ennesima cantierizzazione pesante del Mugello. Sono emersi tuttavia con evidenza e spessore numerosissimi elementi di grave criticità.

Come nel caso della TAV, è stata proposta l’equazione - ormai impresentabile - fra soluzioni in galleria da una parte e basso impatto ambientale dall’altra, o la favola bella del “trasformare in opportunità i problemi”. Di fatto, saranno almeno 5 anni di cantieri, che non potranno essere avviati prima del 2006. L’opera comporterà la costruzione di tutta una serie di trasversali, è stato detto, e 22 km di viabilità esterna (in gran parte “riqualificando l’esistente”). Saranno inseriti nuovi accessi in autostrada per il traffico di cantiere destinato ad essere assorbito dalla stessa A1! 800.000 mc di inerti dovranno essere reperiti sul mercato, mentre 2,3 sui 2,6 milioni di mc scavati verranno reimpiegati. Avanzano 344.000 mc di smarino, da utilizzare per un “ripristino” nel comune di Calenzano. In arrivo anche una mega-area di servizio (forse la più grande d’Italia) in un sito di notevole bellezza, non a caso denominato Bellosguardo, a pochi km dall’altra area di servizio prevista ad Aglio per la Variante di Valico. Questi alcuni dati di fondo.

 

I cittadini e l’associazione Idra sono intervenuti per chiedere lumi concreti. Ad esempio, il traffico di cantiere aggiuntivo sulla A1 è stimato come sostenibile dai progettisti? La risposta è stata: saranno costruiti piazzali di stoccaggio sufficientemente ampi (con conseguente consumo di territorio) da permettere di ospitare grandi quantità di inerti e di modulare i viaggi dei mezzi pesanti a seconda delle condizioni di traffico sull’autostrada. Di fronte ai km di code che quel tratto presenta già oggi ordinariamente, è stato chiesto allora se Società Autostrade arrivi a considerare comunque “indolore” questo supplemento di carico. La risposta è stata che no, non sarà indolore, ma che le alternative (come la provinciale Barberinese) sono anche meno sostenibili! E da dove proverranno gli 800.000 mc di  inerti, per caso dagli stessi siti fissati per la variante di valico? Non è dato saperlo: il rifornimento avverrà sul mercato, ha risposto il progettista, sarà lo stesso meccanismo del mercato a orientare la scelta. Con buona pace della completezza dello Studio di Impatto Ambientale, se esso non fornisce dati così significativi per gli impatti sulla viabilità, sulla sicurezza stradale e sulla salute. I vostri tempi coincidono con la fine dei lavori della Variante di Valico?, ha chiesto qualcuno. “Noi saremo responsabili del tempo zero, non dei tempi successivi”, è stato risposto. Ma il Mugello già sa, per esperienza TAV, come e quanto si allungano le colonne dei cronoprogrammi quando intervengono le “variabili” non considerate in sede di progetto... Idra ha chiesto anche che tipo di turnazione sarà adottata nei lavori. Turni continui, è stata la risposta. Anche qui l’esperienza TAV e la profonda frustrazione dei lavoratori, costretti allo stravolgimento dei propri ritmi biologici e alle condizioni di stress e di insicurezza che derivano dal “quarto turno”, non sembrano aver lasciato una qualche traccia utile alla riformulazione delle condizioni di impiego.

 

Il commento di Idra. Anche l’amministrazione comunale fiorentina sa che, come gli esperti ammettono, la terza corsia per la A1 già nel 2010 sarà assolutamente insufficiente. Saremo punto e a capo: per soddisfare la tossicodipendenza da petrolio diventerà “necessarissimo” costruire l’ennesima autostrada aggiuntiva, Barberino-Incisa o Troghi-Barberino che sia. Anche durante l’assemblea, Idra ha insistito che continuare a offrire asfalto alla domanda drogata di trasporto di persone e merci su strada significa non uscire dal circolo vizioso gomma-inquinamento-distruzione del territorio. Questo progetto conferma dunque gli scenari inquietanti di crescita esponenziale di autostrade. Manca una politica di potenziamento quali-quantitativo del trasporto di massa su ferro, e la TAV sottrae all’erario (qualcuno ricorda la storica benedizione dei Verdi?) le risorse necessarie ad attuare proprio questo tipo di scelta.

 

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