Associazione di volontariato Idra
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SOTTOATTRAVERSAMENTO
ALTA VELOCITÀ DI FIRENZE: IDRA CHIEDE
UN’AUDIZIONE AD ANNA DONATI, PRESIDENTE DELLA
COMMISSIONE LAVORI PUBBLICI DEL SENATO.
AI VERDI A
CONVEGNO RICORDA IL DISASTRO DEL MUGELLO, LE RESPONSABILITÀ DI GOVERNO, LE
DELIBERE DEL PROGETTO DI SOTTOATTRAVERSAMENTO APPROVATE: NON SI PUÒ NON FARE I
CONTI CON QUESTO PASSATO CHE PESA!
Dopo averlo approvato, sostenuto e pubblicizzato, i
Verdi “sostengono la necessità di
approfondire la tematica del progetto del nodo AV di Firenze”. Un progetto,
precisano nel volantino di invito al convegno organizzato stamani in Regione, “la
cui realizzazione è da considerarsi necessaria”. Un esordio forse non
abbastanza lungimirante per una proposta di verifica a tutto tondo!
Al convegno le cose sono andate comunque in un altro modo. Come era prevedibile, gli invitati
hanno circostanziato le pesanti
criticità ambientali, urbanistiche, finanziarie e trasportistiche del progetto
Alta Velocità. Il co-portavoce dei Verdi di Firenze Duccio Braccaloni ha spiegato che “se il progetto rimane così, i Verdi non ci possono stare”.
L’assessore all’Ambiente del Comune di Firenze Claudio Del Lungo ha proposto di invertire l’ordine delle priorità
di spesa: le prime ad essere soddisfatte devono essere le esigenze dei pendolari,
e dunque subito il potenziamento dell’offerta ferroviaria metropolitana: “Quanto potremmo fare con questi soldi per
risolvere il problema dell’inquinamento! Quanto ne avremmo in meno se
spendessimo subito una parte di queste risorse per velocizzare le tratte a
beneficio dei pendolari. Queste sono le scelte prioritarie sulle quali noi
dobbiamo forti pressioni e forti battaglie: riorganizzare la spesa”. Edoardo Bruno, responsabile nazionale
dei Trasporti dei Comunisti Italiani, ha dichiarato con forza: “Questa non è un’opera che serve a Firenze,
alla Toscana e al Paese. Per quanto mi riguarda, noi ci chiamiamo fuori se
questo è il progetto che si vuole portare avanti: dobbiamo avere le cose
chiare, siamo in tempo per una verifica! Chiederò al ministro dei Trasporti
Alessandro Bianchi di occuparsi anche di questo!”. Da parte sua Monica Sgherri, capogruppo in Regione
di Rifondazione Comunista, ha trovato buffo che questo dibattito si svolga solo
in Regione Toscana e lasci apparentemente indifferente il Comune di Firenze.
Per Idra,
Girolamo Dell’Olio ha sottolineato quanto sia stato opaco - in termini di informazione (non parliamo di
“partecipazione”...) - il procedimento
che ha portato all’approvazione dell’opera. Di fatto i cittadini sono
rimasti tagliati fuori: sarebbe in realtà il caso di iniziare a fare incontri
informativi pubblici capillari per illustrare nei dettagli un megaprogetto che
è ignorato dai più! Ma anche i sindaci
di Comuni coinvolti dal progetto, ha aggiunto Idra, sono stati bypassati:
sono numerosi e seri, secondo
l’associazione ecologista toscana, i
vizi, le lacune, le scorciatoie e le forzature accumulate nell’iter del
procedimento. Anche di queste si parla nel Libro Bianco
sul Nodo ferroviario fiorentino e sulla tratta TAV Bologna-Firenze che Idra ha consegnato stamani, durante il convegno, ad Anna Donati, senatrice dei
Verdi e presidente della Commissione Lavori Pubblici del Senato: 108 pagine
di dati, analisi e proiezioni per proporre un modello rapido, economico ed
efficiente di potenziamento ferroviario del nodo di Firenze e della rete
regionale toscana “Confidiamo che esso possa costituire un’utile chiave di lettura del DPEF all’attenzione della Commissione da Lei
presieduta”, scrive ad Anna
Donati il portavoce di Idra. E
aggiunge: “La nostra Associazione è in
grado di mettere a disposizione del Governo, e naturalmente anche della Commissione
da Lei presieduta, una delegazione tecnica nazionale di alto livello, con
competenze multidisciplinari di natura trasportistica, finanziaria,
ingegneristico-progettuale, urbanistica e ambientale. Chiediamo pertanto di essere auditi dalla Commissione da Lei
presieduta, anche sulla scorta dei dati forniti”.
Nel corso del proprio intervento al
convegno, preceduto dalla consegna agli intervenuti di un contributo scritto alla
discussione, Idra ha voluto
ricordare che – per quanto apprezzabile appaia il ripensamento dei Verdi - è
necessario che esso sia accompagnato da un’analisi
critica approfondita degli errori compiuti e da prove concrete di discontinuità. Chi, come i Verdi, ha avuto ed ha
responsabilità di governo, ed ha accompagnato con elogi, consenso e delibere
l’iter del sottoattraversamento di Firenze, non può cavarsela oggi con una
semplice proposta di “spostare il tracciato”. Urge affrontare la matrice economica e culturale del disastro erariale,
ambientale, trasportistico e sociale TAV in Mugello e a Monte Morello. Primo
fra tutti, il modello finanziario perverso assicurato dall’architettura
contrattuale - autolesionista per lo Stato - incarnata dalla figura del general contractor.
“Se
non vengono affrontati i nodi della politica dei trasporti (quali valori e
priorità intendiamo perseguire? quali strategie, conseguentemente, adottare?) e
dell’etica della spesa pubblica (come utilizzare le risorse territoriali ed
economiche scarse, piuttosto che continuare a indebitare i nostri figli e
nipoti, e a dilapidare il pianeta?) – ha scritto nella sua nota Idra - qualsiasi altro progetto che si
limiti a saldare allo scempio (trasportisticamente impraticabile) della ‘tratta
infinita’ Bologna-Firenze una diversa non-soluzione del problema del nodo
fiorentino, potrà solo “oliare il sistema”. Spostando – non certo cancellando - il punto di applicazione delle
politiche di accaparramento privato dei beni comuni (ambiente incluso) premiate
dalle “grandi opere””.
Sul nodo ferroviario di Firenze, aggiunge l’associazione ecologista indipendente, si sono visti realizzare solo negli
ultimissimi anni interventi di ammodernamento infrastrutturale e tecnologico di
superficie, che ne hanno dilatato la capacità ben prima che sia avviata la
realizzazione del sottoattraversamento AV, propagandato invece per anni e
tuttora come condizione ineludibile della “metropolitana di superficie”. A
questo punto – scrive Idra - “è
solo questione di scelta di campo: vera “cura del ferro” o “TAV a fondo
perduto”? L’universo di interessi ai quali fa riferimento il modello TAV SpA,
che le popolazioni del Piemonte, della Liguria, della Lombardia, del Veneto,
del Friuli e della Venezia Giulia contestano alla radice, non può essere
ignorato neppure a Firenze. Mentre su un piano strettamente trasportistico il
nodo fiorentino - che, con qualche piccolo accorgimento, già com’è può ospitare
in superficie il transito dei treni a lunga percorrenza - necessita di azioni
ispirate a una filosofia e a un’economia antitetiche al sistema TAV”. Azioni
che Idra descrive nel documento
consegnato al convegno.