Associazione di volontariato Idra

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COMUNICATO STAMPA Firenze, 9.1.'03

ALTA VELOCITÀ: CAMPANA A MORTO PER LE CASSE PUBBLICHE.

È QUANTO SI EVINCE DALL'INTERVENTO IN SENATO DEL PROF. ANDREA MONORCHIO, EX RAGIONIERE DELLO STATO E ATTUALE PRESIDENTE DI "INFRASTRUTTURE SPA".

Il prof. Andrea Monorchio, presidente di Infrastrutture Spa (Ispa), intervenendo a un'audizione in Senato ha recentemente affermato che l'Alta Velocità è considerata prioritaria da Ispa. E che i relativi investimenti "richiederanno un contributo a carico del bilancio dello Stato per l'integrazione della quota di debito non adeguatamente coperta dai flussi di cassa attesi. I proventi derivanti dalla gestione del sistema dell'alta velocità saranno quindi destinati al rimborso dei prestiti concessi dalla società".

Pare a Idra che Monorchio esprima severe preoccupazioni quando aggiunge - come si legge nel resoconto stampa dell'intervento al Senato - che "andranno considerati attentamente tutti i rischi che gravano sulla realizzazione della rete ferroviaria ad alta velocità, tenuto conto che gli stessi costituiscono una seria minaccia per gli equilibri di Ispa".

Idra si associa in pieno a questi timori, rimpiangendo amaramente che considerazioni come quelle espresse dal prof. Monorchio non siano state fatte nelle sedi istituzionali al momento della genesi dell'opera. L'intero progetto A.V. ha infatti elevatissime probabilità di rivelarsi finanziariamente fallimentare. Le spese di esercizio assorbiranno probabilmente la totalità delle entrate; anzi la gestione richiederà prevedibilmente un sostegno aggiuntivo perenne da parte delle ormai estenuate casse pubbliche. Questo paventa Idra sulla scorta delle esperienze dei Paesi leader in materia di Alta velocità ferroviaria, Francia e Giappone. Per quanto risulta all'associazione fiorentina che si occupa di sviluppo sostenibile, pur in presenza di fattori di utilizzo molto più favorevoli rispetto a quelli esistenti in Italia la gestione delle linee superveloci avrebbe comportato per le aziende ferroviarie di quei Paesi perdite dell'ordine di grandezza rispettivamente di 5 e 10 volte l'intero bilancio annuale.

Pier Luigi Tossani, vicepresidente di Idra, ha ritenuto doveroso informarne il prof. Monorchio con una lettera a lui indirizzata nella quale l'associazione fiorentina si interroga: "Sulla scorta dei dati che Le abbiamo fornito, gentile Presidente, da cittadini e contribuenti ci permettiamo di interpellarLa, chiedendoLe se Ella é in grado di determinare e rendere pubblico -secondo il principio di trasparenza amministrativa e quello di attenta considerazione dei rischi da Lei propugnato ed al quale ci associamo convintamente - se e quante risorse finanziarie rimarranno a carico dell'erario per ripianare eventuali deficit gestionali TAV".

Il presidente di Ispa, in riferimento al finanziamento di progetti infrastrutturali "ad incerta redditività ed elevate problematiche tecniche", fra i quali rientra anche il Ponte sullo Stretto, ha inoltre affermato che "prima di giungere alla definitiva ammissione degli investimenti al finanziamento vi sarà un'intensa fase di confronto fra Ispa, i promotori, i loro advisor e l'amministrazione: in tale fase andranno considerati attentamente tutti i rischi che gravano sulla realizzazione dell'opera". Al riguardo, nella sua missiva a Monorchio, Idra aggiunge: "Ci risulta però che, come già avvenne per l'Alta Velocità sotto altre Amministrazioni, anche per il Ponte sullo Stretto la decisione di far partire l'opera sembrerebbe già presa, ancorché non corredata da un attendibile studio costi/benefici, eseguito anche sulla base della comparazione fra le alternative trasportistiche possibili. Tale scelta é stata infatti recentemente ribadita dal Presidente del Consiglio, e ci pare dunque in stridente contraddizione con le cautele da Lei ripetutamente espresse".

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