Associazione di volontariato Idra

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Firenze, 8.7.'99

AGLI ORGANI DI INFORMAZIONE

 

Ferrovie: perché il Governo mantiene in vita

il crack finanziario dell'Alta Velocità modello francese?

 

140.000 miliardi: questo il costo, a consuntivo, che si prevede graverà sul bilancio dello Stato per la realizzazione dell'inutile e devastante progetto ferroviario a 25.000 volt in corrente alternata chiamato Alta Velocità. Il dato proviene da uno studio condotto dall'ing. Ivan Cicconi, direttore di I.T.A.C.A. (Istituto per la Trasparenza Aggiornamento e Certificazione Appalti, promosso dalle Regioni italiane e dagli operatori nazionali del settore).

Quello della TAV è per giunta un modello di trasporto copiato dalla Francia e imposto a un territorio e a una maglia insediativa completamente diversi, quando già in Francia esso mostra comunque la corda, anche sotto il profilo finanziario. Quello della TAV è un modello di infrastruttura ferroviaria rischioso per la salute (i 25 kV in corrente alternata sono largamente sospettati di cancerogenicità), incompatibile con la restante rete ferroviaria (che è a 3 kV in corrente continua), distruttivo di importanti risorse territoriali per la rigidità dei tracciati richiesti (l'emergenza idrogeologica in atto da settimane nel Mugello ne è una prova concreta).

Secondo l'ing. Ivan Cicconi la stessa architettura contrattuale dell'affare TAV rappresenta "un'autentica truffa ai danni dello Stato". Lo Stato dovrà sostenere una spesa di oltre 5.000 miliardi l'anno, per circa 20 anni, a partire dall'inizio dell'esercizio della linea AV (il 2003?, il 2005?), per restituire i prestiti pubblici del cosiddetto finanziamento privato più gli interessi.

Un'ipoteca insostenibile sul futuro della nostra comunità nazionale!

"Non è un caso - secondo il direttore di I.T.A.C.A. - che nella conferenza stampa del 7 Agosto 1991 i costi per l’Alta Velocità presentati ammontavano complessivamente (per tutte le tratte Torino-Milano-Napoli e Torino-Venezia, per tutti i nodi, per tutto il materiale rotabile e per le linee aeree) a 26.180 miliardi. I contratti che erano stati presentati erano contratti a prezzi chiusi e invariabili.

Ma oggi, solo per la Milano-Napoli (la tratta verticale) e solo per i nodi inclusi, escluso il materiale rotabile e le infrastrutture aeree, siamo già a un costo di 34.000 miliardi (aprile 1998, sito TAV su Internet). Anche questa è in realtà una sottostima rispetto ai contratti attualmente affidati, e i costi sono comunque destinati a lievitare, in virtù del meccanismo contrattuale ".

Secondo l'Associazione di volontariato Idra l'Alta Velocità modello francese è il primo e il più importante spreco da tagliare nel bilancio FS. Nella realizzazione di quel progetto le Ferrovie trasferiscono infatti ingenti risorse che sarebbe assai più urgente investire in settori strategici come la manutenzione e la sicurezza. Con metà delle risorse impegnate nella voragine TAV è possibile ammodernare, potenziare e riequilibrare la rete ferroviaria esistente, investire in manutenzione, sicurezza e affidabilità, trasferire su ferro il distruttivo traffico merci che imperversa sulle nostre strade e autostrade.

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