Associazione di volontariato Idra
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COMUNICATO STAMPA
Firenze, 8.12.’05
Berlusconi: sulla TAV (“irrinunciabile”) ci sono “tutte le garanzie
ambientali”.
Idra le elenca dall’osservatorio del Mugello.
Titolano oggi i tg: “Berlusconi: la TAV è un’opera fondamentale e irrinunciabile, ci sono
tutte le garanzie ambientali”.
Idra ne elenca alcune, dall’osservatorio del Mugello.
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24 corsi d’acqua
danneggiati “con più azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso,
in concorso tra loro (...)
Condotte tutte più volte reiterate, così causando una grave perdita di potabilità
e qualità delle acque e con una sostanziale compromissione ed alterazione della
vita vegetale e animale all'interno dei corsi d'acqua, nonché una alterazione
degli stessi corsi d'acqua mediante accumulo nel loro alveo e sulle sponde di
limi fangosi, tali da distruggere, limitare e comunque alterare il normale
sviluppo dell'ecosistema dei luoghi. Con le aggravanti di avere commesso il
fatto su cose destinate a pubblico servizio e utilità, di aver agito con il
concorso di più di cinque persone, di avere cagionato un danno anche
patrimoniale di rilevante gravità”.
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17 fiumi, torrenti e fossi, 28 pozzi, 2 acquedotti danneggiati “con
più azioni esecutive del medesimo disegno criminoso” (i costruttori della
TAV fra Firenze e Bologna sono imputati al Tribunale di Firenze “in
particolare per averli prosciugati o comunque disperdendone le acque
limitandone le portate e pregiudicandone anche in modo irreversibile il loro
utilizzo sia in relazione all'approvvigionamento idrico di acque potabili,
sia in relazione ad ogni altro uso antropico, sia economico che di svago che,
infine alle funzioni proprie negli ecosistemi locali e ciò in difetto di previe
specifiche richieste alle autorità competenti e quindi in difetto delle
relative autorizzazioni”).
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“Drenata e
dispersa dall’inizio dei lavori la somma complessiva di non meno di 44.933
milioni di metri cubi di acqua nel territorio della Comunità Montana del
Mugello, con l'aggravante di aver
commesso il fatto su acque superficiali e sotterranee, anche se non estratte
dal sottosuolo, pubbliche ai sensi della l.n. 36/94 e comunque su acque
destinate per loro natura a pubblico servizio e per avere agito in più di
cinque persone”.
Sono alcuni dei passaggi relativi ai soli primi due capi di imputazione derivanti dai danni ambientali che
hanno provocato i cantieri TAV fra Monte Morello e Firenzuola negli anni
precedenti l’apertura (febbraio 2004) del processo penale a carico del
consorzio di grandi imprese costruttrici (fra cui la CMC della Val di Susa)
oggi in corso nell’Aula Bunker del Tribunale di Firenze.
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Nel frattempo i metri cubi di acqua drenata sono saliti
da 44 milioni a 115 milioni, e si teme che siano
state intaccate riserve idriche profonde e strategiche
·
570 litri di acqua al secondo vengono ancora oggi intercettati dalle gallerie
della TAV sul versante toscano.
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All’attenzione
del Tribunale di Firenze, inoltre, una
quantità industriale di danni ambientali legati alla gestione dei fanghi e
delle terre di scavo inquinate.
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53 milioni di
euro sono stati stanziati per una prima
ricucitura dei danni ambientali, anch’essi a carico del contribuente, che ha
visto salire la
bolletta TAV fra Firenze e Bologna da 2.100 mld di vecchie lire
(nominalmente private al 60%) a oltre 10.000 interamente pubbliche.
· I lavori sono ben lontani dall’essere terminati: una galleria è in demolizione e necessita del rifacimento. 60 km di tunnel sono privi della galleria parallela di soccorso.