Associazione di volontariato Idra

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per la promozione e la tutela del patrimonio ambientale e culturale

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Firenze, 8.10.'99

AGLI ORGANI DI INFORMAZIONE

UNO SPETTRO SI AGGIRA

PER IL CENTRO STORICO DI FIRENZE :

LO SPETTRO DELLE BICICLETTE !

NEMMENO LE DUE RUOTE A PEDALE POSSONO PIÙ TRANSITARE DA VIA CERRETANI E DALLE ALTRE STRADE CON CORSIE PREFERENZIALI.

QUALCUNO HA SCAMBIATO L'ECOLOGIA PER UNA BICICLETTATA ALL'ANNO FRA LE BANDIERINE E LE TELECAMERE? CHIARIAMO IN QUALE TIPO DI CITTÀ VORREMO VIVERE I PROSSIMI 20 ANNI!

Cominciano ad essere parecchi i cittadini fiorentini, italiani ed extracomunitari in bicicletta che si fermano a discutere coi vigili che impediscono loro di passare dalle strade del centro storico di Firenze destinate a corsie preferenziali per autobus e taxi.

Protestano perché non capiscono e non condividono.

Chi va in bici ha scelto il mezzo di trasporto più ecologico e con la più elevata efficienza energetica finora mai inventato. L'Amministrazione comunale di Firenze non se ne è ancora accorta? Pensa forse di potersela cavare con un paio di biciclettate di plastica all'anno in mezzo alle bandierine degli ambientalisti di Stato e a qualche testimonial in cerca di visibilità?

Una città moderna che non si lascia percorrere dai mezzi a pedale, e impone l'uso di mezzi pubblici inquinanti, mastodontici e assordanti, è una città senza cervello.

Una città che impone un pedaggio più o meno salato (dal biglietto ATAF alla tariffa taxi) per essere attraversata è ancora una volta la città della merce e degli affari.

Chi usa la bicicletta dovrebbe essere premiato, e invece è costretto a scendere dal sellino e a risalire con la bici sul marciapiede, fra la folla, per raggiungere la propria mèta proibita.

Idra invita i cittadini e gli ospiti di Firenze a far sentire la propria voce. Guai a chi ci sottrae la città e le sue strade, i suoi scorci e le sue pietre. Rivendichiamo il diritto di aggirarci in maniera pulita e silenziosa, sensibile e ascoltante, là dove i Signori degli Affari e del Palazzo coltivano caos e degrado, intasano i polmoni di smog e gli orecchi di cacofonie, fanno della cultura merce e dell'arte fast food!

Non è il pedone o il ciclista che deve adattarsi a una politica del mezzo pubblico irrazionale, dispendiosa e inquinante. E' il contrario che deve avvenire.

La godibilità delle città in bicicletta e a piedi è un indice di civiltà. Ma fra sensi vietati, smog e rumore, piste ciclabili virtuali e corsie preferenziali off limits, queste orribili aree metropolitane sono sempre meno frequentabili a cavallo di un sellino, e sempre più stressanti a piedi.

Chiariamo, signori di Palazzo Vecchio, in quale città vogliamo vivere i prossimi 20 anni!

Perché allontanare la gente viva dal centro storico? Per non disturbare il manovratore TAV e meglio dissimulare i cantieri in arrivo? Per trasformare ancora di più la Firenze-che-rende in cittadella dei potenti e in vetrina dei consumi di élite e degli affari, lontano dagli sguardi indiscreti dei cittadini?

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