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aderente ad Alternativa ai progetti TAV - Federazione Nazionale dei Comitati e delle Associazioni

COMUNICATO STAMPA

Firenze, 7.12.'00

 

FINALMENTE UN RISULTATO CONCRETO:

DOPO LE INSISTENZE DI IDRA,

IL COMUNE DI SESTO FIORENTINO RICHIEDE

CHE SIANO ESTESI AL PROPRIO TERRITORIO

I CONTROLLI E I SERVIZI

DELL'OSSERVATORIO AMBIENTALE LOCALE

GIÀ ATTIVO DA ANNI IN MUGELLO.

 

IDRA SCRIVE AL SINDACO CHIEDENDO UN INCONTRO

E PROPONENDO 10 STRATEGIE DI INTERVENTO.

 

A chi si deve la prima visita dell'Osservatorio Ambientale Locale a Sesto Fiorentino e a Monte Morello? A Idra e al Comitato contro i progetti AV di Sesto Fiorentino. E' successo il 13 ottobre 2000.

A chi si deve la prima visita dell'Osservatorio Ambientale nazionale a Sesto Fiorentino e a Monte Morello? A Idra e al Comitato contro i progetti AV di Sesto Fiorentino. E' successo il 14 ottobre 2000.

Finalmente, oggi, anche l'Amministrazione Comunale di Sesto Fiorentino ammette l'utilità dell'Osservatorio Ambientale Locale con una lettera che l'assessore all'Urbanistica e all'Ambiente Pietro Rubellini scrive a Idra, appellatasi al Sindaco il 9 ottobre scorso perché adempisse l'impegno sottoscritto il 21 dicembre del '95 col Protocollo di intesa firmato insieme alla Regione Toscana, alla Provincia di Firenze, alla Comunità Montana e ai Comuni del Mugello, dell'Alto Mugello e della Val di Sieve, "per l'individuazione di politiche di intervento nell'area e nei comuni interessati dal quadruplicamento veloce della linea ferroviaria Firenze-Bologna".

Il 21 dicembre del '95 venne varato infatti il progetto di un Osservatorio Ambientale Locale, istituito poi dalla Comunità Montana del Mugello, mai esteso al territorio di Sesto Fiorentino, nonostante che il via libera ai progetti TAV sia stato dato oltre due anni fa, il 28 luglio del '95.

Rispondendo alla lettera dell'assessore Rubellini (protocollata il 20.11.'00), in cui si informa Idra "che il Comune ha già provveduto ad attivare le procedure necessarie all'estensione delle competenze OAL 'Mugello' relativamente alla tratta Alta Velocità di Sesto Fiorentino", l'associazione di volontariato fiorentina scrive oggi al Sindaco, agli Assessori all'Urbanistica, all'Ambiente e alla Sanità, e all'Istituzione per i servizi scolastici, educativi e culturali. E sottolinea:

"Temiamo che il ritardo con cui le competenze dell'Osservatorio Ambientale Locale (OAL) vengono oggi estese al Comune di Sesto Fiorentino abbia potuto produrre riflessi non trascurabili, oltre che sulle condizioni di vivibilità imposte fin qui dalla cantierizzazione TAV ai cittadini (dai piccolissimi del Nido Alice agli 'assediati' di Via dei Frilli), anche sulla qualità della progettazione, sulle modalità di cantierizzazione e sui tempi di esecuzione dell'attraversamento TAV della città di Sesto Fiorentino e di Monte Morello. Nell'ambito del Comitato Tecnico-Scientifico dell'OAL sono infatti presenti buona parte di quelle competenze disciplinari che avrebbero potuto collaborare utilmente in fase di verifica e di osservazioni allo Studio di Impatto Ambientale prodotto da CAVET, sottoposto all'attenzione del Comune e dei cittadini prima della chiusura della Conferenza di servizi (avvenuta il 28 luglio 1998). Queste risorse, già allora istituzionalmente disponibili per effetto del citato Protocollo di intesa (il prof. Giuliano Rodolfi, ordinario di Geografia fisica all'Università di Firenze; il prof. Mario Falciai, ordinario di Idrologia forestale e preside della Facoltà di Agraria dell'Università di Firenze; l'ing. Luigi Marino, esperto di trasporti ferroviari; il prof. Manlio Marchetta, docente di Urbanistica all'Università di Firenze) risultano essere rimaste inutilizzate. Non possiamo che rammaricarcene".

Ma Idra porge al tempo stesso ogni possibile collaborazione per il futuro. "Siamo lieti che oggi, per la prima volta dopo molto tempo, l'Amministrazione risponda a una nostra sollecitazione. Ci auguriamo che ciò rappresenti l'inizio di una svolta nei rapporti fra l'Amministrazione comunale e le organizzazioni non lucrative di utilità sociale come la nostra".

E propone 10 strategie di intervento intorno all'iniziativa di adempiere all'impegno di tutelare la città di Sesto con lo strumento dell'OAL. Eccole in sintesi.

  1. Ampia pubblicità, locali e strumentazioni adeguate alla struttura di supporto dell'OAL (lo "sportello" al pubblico).
  2. Avvalersi al massimo grado delle competenze del Comitato Tecnico-Scientifico dell'OAL.
  3. Ottenere una verifica approfondita dell'adeguatezza del progetto approvato in Conferenza di servizi da parte del Comitato Tecnico-Scientifico, "essendo tristemente note le lacune dei progetti già cantierati - e ormai fonte di danni irreversibili - in Mugello e in Alto Mugello".
  4. Affiancare all'OAL un ufficio di consulenza giuridica e di tutela legale, che permetta ai cittadini e ai lavoratori offesi o danneggiati nel patrimonio o nella salute di conoscere ed eventualmente attivare le opportune procedure di autotutela, senza ulteriori oneri per quanti già soffrono condizioni di disagio e di danno. In questo senso, ricorda Idra, si è già espresso all'unanimità il Consiglio Comunale di San Piero a Sieve il 30 giugno scorso.
  5. Promuovere sinergie operative fra OAL e Difensore civico.
  6. Chiedere l'applicazione per quanto possibile anche al proprio territorio del modello di intervento progettato dall'Azienda Sanitaria Locale a tutela della salute pubblica per la cantierizzazione TAV di Firenze, certo assai più avanzato, moderno e scrupoloso rispetto a quanto è stato fin qui sperimentato nei territori-cavia del Mugello e dell'Alto Mugello.
  7. Rendere l'Osservatorio Ambientale Locale un vero e proprio "centro di sinergie" delle istituzioni deputate al controllo e alla tutela (ARPAT, ASL, Genio Civile, Autorità di Bacino, Vigili urbani, ANAS, Soprintendenza Archeologica Toscana, Difensore civico, ecc.), che purtroppo operano invece spesso senza sufficiente collegamento e collaborazione.
  8. Fa afferire all'Osservatorio Ambientale Locale, secondo questa ottica integrata di sistema, anche le competenze e le disponibilità messe in campo dagli organismi dell'associazionismo e del volontariato, dai comitati civici, dalle scuole e dai rispettivi comitati e consigli di gestione, dalle espressioni della società civile. All'OAL potrebbero inoltre afferire - per le informazioni di natura ambientale desumibili dalle lavorazioni in corso - le competenze e le disponibilità delle rappresentanze dei lavoratori impegnati nella cantierizzazione (non risulta a oggi attivato peraltro in maniera credibile, né in Mugello né a Sesto Fiorentino, l'"Osservatorio sociale" promesso da quello stesso Protocollo di intesa del 21 dicembre 1995 e previsto a tutela dei diritti di cittadinanza, di integrazione e di socializzazione dei tanti lavoratori dei cantieri CAVET provenienti da parti lontane d'Italia).
  9. Evitare la compresenza di strutture finanziate con denaro pubblico e aventi le stesse finalità, e risparmiare dunque la spesa annuale dei 38 milioni stanziati per le attività dell'ufficio delle relazioni col pubblico sulla TAV gestito dal consulente indicato dalla Giunta.
  10. Sollecitare un efficace interessamento dell'Osservatorio Ambientale nazionale alle condizioni di esecuzione della cantierizzazione TAV sul proprio territorio, considerati i ritardi che quell'alto organismo di tutela pare avere accumulato al riguardo.

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