Associazione di volontariato Idra
Tel. e fax 055.233.76.65; e-mail idrafir@tin.it
web http://www.idraonlus.it/vecchiosito/inizio.html; www.idra.dadacasa.supereva.it
COMUNICATO
STAMPA Firenze, 7.11.’05
“UN MINISTRO NON PUÒ PERMETTERSI DI OFFENDERE DEI
CITTADINI”: IDRA CENSURA IN UNA
LETTERA A BERLUSCONI LE ESTERNAZIONI DI PIETRO LUNARDI SULLA PACIFICA FIACCOLATA
DI MIGLIAIA DI CITTADINI IN VAL DI SUSA, E CHIEDE L’INTERVENTO DEL CAPO DEL
GOVERNO.
“Queste
proteste di questi nullafacenti che non hanno niente da pensare, che si
radunano e fanno fiaccolate a noi non ci preoccupano assolutamente. Io credo che
sia un problema per il ministro degli Interni, e noi andiamo avanti con i
nostri progetti e con gli impegni che abbiamo preso con l’Europa”. Sono le dichiarazioni rilasciate oggi al TG5 sulla situazione in Val di Susa (servizio di Fabio
Lombardi alle ore 13) dal ministro delle Infrastrutture Pietro Lunardi.
“Non si
possono lasciar correre episodi come questo”, scrive subito Idra al capo
del governo Silvio Berlusconi. “Riteniamo che un ministro non possa
permettersi di offendere dei cittadini. Forse il ministro Lunardi non gradisce
le fiaccolate pacifiche?”. Magari un’involuzione in senso violento
della protesta in Val di Susa – osserva Idra
- gioverebbe all’implementazione dei progetti. Ma questo non rappresenterebbe
certo un esito democratico della vertenza.
Secondo l’associazione indipendente fiorentina, parte
civile nel mega-processo penale in corso presso il Tribunale di Firenze per i
danni ambientali derivati della cantierizzazione TAV fra Bologna e Firenze, “offendere dei cittadini che manifestano per
la tutela dei propri diritti, insultare dal Palazzo chi protesta in modo civile
e nonviolento, contribuisce oggettivamente ad alimentare la tensione e non
giova a quel confronto sereno e documentato che certamente lo stesso ministro
auspica”.
Per questo Idra
torna a chiedere a Berlusconi di intervenire, e
si riserva di richiedere un incontro chiarificatore al fine di evitare un’evoluzione antidemocratica dell’intera vicenda.