Associazione di volontariato Idra

e-mail: idrafir@tin.it; siti web: www.dadacasa.com/idra; www.comune.firenze.it (spazio "Associazioni")

Tel. e fax 055.233.76.65, Tel. 055.44.91.309, Tel. e fax 055.41.04.24

 

COMUNICATO STAMPA Firenze, 6.7.'01

 

LE PRIME 1200 FIRME PER SALVARE

LE SORGENTI STORICHE DI MOSCHETA

SONO PARTITE IERI PER L'EUROPA E PER ROMA:

SOS DI IDRA CONTRO LA DISTRUZIONE PIANIFICATA DELLE RISORSE

DA PARTE DEL PROGETTO ALTA VELOCITÀ FERROVIARIA MODELLO TAV

Sono bastati pochi giorni per raccogliere le adesioni dei primi 1173 cittadini che hanno a cuore le sorti delle acque dell'Appennino tosco-romagnolo: chiedono che "il Governo Italiano e l'Unione Europea intervengano perché la cantierizzazione per l'Alta Velocità ferroviaria TAV sia sospesa fin tanto che non saranno state individuate metodologie di scavo o alternative di tracciato in grado di evitare inquinamento e interferenze irreversibili con le risorse idriche" dell'area di Moscheta, designata dalla Regione Toscana come "Sito di Importanza Comunitaria" (SIC 37) ai sensi della Direttiva europea 92/43/CEE "Habitat", per il suo particolare pregio ambientale.

I cittadini riportano - nella petizione indirizzata al Parlamento europeo, al presidente del Consiglio e al ministro dell'Ambiente - un passaggio della Deliberazione del Consiglio Regionale della Toscana n. 342 del 10/11/1998, dove si descrive l'area della Badia medievale di Moscheta e della Val d'Inferno, per la quale l'Osservatorio Ambientale (!) prevede cinicamente già ad agosto 2000 la distruzione delle sorgenti storiche a partire da agosto 2001: "Una delle aree più importanti a livello regionale per la conservazione di numerose specie ornitiche minacciate legate agli ambienti agricoli tradizionali (Ortolano, Calandro, Quaglia). Utilizzata come area di caccia da numerose specie di rapaci, alcune delle quali nidificanti in siti adiacenti. Presenza di corsi d'acqua scarsamente disturbati, con formazioni ripariali basso-arbustive a dominanza di Hippophaerhamnoides ssp. fluviatilis, che ospitano specie ittiche autoctone legate ad ambienti di qualità. Da segnalare tra i Mammiferi la presenza di Canis lupus e tra gli invertebrati il Lepidottero Callimorpha quadripunctaria").

 

La raccolta delle firme continua!

a Firenze:

 

a Sesto Fiorentino:

 

in Mugello e Alto Mugello:

  

 

La Badia di Moscheta

 

La Badia di Moscheta fu il primo insediamento dei monaci vallombrosani del territorio.
Il Conte Anselmo di Pietramala fece dono a Giovanni Gualberto, della famiglia dei Visdomini, del terreno su cui poi il battagliero fiorentino fondò nel 1034 il monastero, in cui seguì sostanzialmente la regola di S. Benedetto.

Successivamente più volte la Badia venne ricostruita in seguito alla distruzione per inondazioni ed incendi; essa raggiunse un notevole splendore nel XIII sec..

In epoca lorenese (1788) l'Abbazia venne soppressa, i suoi cospicui beni furono venduti all'asta e, costituita in parrocchia, la si affidò alle cure del clero diocesano.

L'attuale chiesa é costruzione moderna in stile francescano, realizzata, su progetto dell'arch. padre Raffaello Franci, in luogo diverso rispetto a quello in cui si trovava in origine.

Dell'antico impianto romanico dell'edificio abbaziale non rimangono che poche vestigia qua e là reinserite nelle odierne strutture murarie oltre a varie tracce di sepolture nel luogo in cui sorgeva il primitivo edificio.

Sopra l'arco dell'attuale ingresso v'è una pietra cuspidata, di recente realizzazione, contenente in rilievo il segno distintivo di quel monastero: S. Pietro con la chiave, una pianta d'eschio ed un istrice rampante; l'originale (datato MCCCXCI), corroso dagli agenti atmosferici, si trova nella bella sala adibita un tempo a refettorio. Degne di nota sono poi le porte del cortile (XIV sec.) mentre di grande interesse artistico e storico é la croce astile (30x23) dell'undicesimo o dodicesimo secolo, in rame dorato, depositata presso la propositura di Firenzuola. In essa compare il Cristo crocifisso "triumphans", caratterizzato da elementi iconografici che riconducono l'opera alla influenza dell'arte longobarda e carolingia.

l centro geografico ed operativo di questo affascinante territorio è costituito dall'Azienda Agrituristica di Moscheta, che si estende su circa 850 ettari, in gran parte di bosco e pascolo, situati quasi completamente nel Comune di Firenzuola. L'azienda è di proprietà della Regione Toscana ed è gestita dalla Cooperativa Operai Forestali appennino tosco-romagnolo, su concessione della Comunità Montana del Mugello, Alto Mugello, Val di Sieve.

Quello che si è realizzato con l'azienda agrituristica di Moscheta e con la creazione del "Museo del paesaggio storico dell'Appennino" è un'operazione di alto valore sotto il profilo culturale ed economico, che ha coinvolto Enti Locali, privati ed Unione Europea.

Il valore storico ed ambientale del territorio ha costituito il punto di partenza per una concreta valorizzazione di questo angolo dell'Appennino, che sembrava destinato all'isolamento. Si è saputo legare ad una concreta attività agricola la costruzione di una rete recettiva ad uso turistico e culturale che valorizza l'immagine del territorio, lo fa vivere, lo promuove e lo qualifica. L'attività agricola principale è rappresentata dall'allevamento di cavalli Avelignesi che viene svolto da decenni.
Per questo Moscheta è una tappa obbligata per gli allevatori e per coloro che amano effettuare escursioni a cavallo nella massima sicurezza.

Poco distante dall'abbazia di Moscheta vi sono tre castagneti, meta fissa dei visitatori, stimolati dal fatto che possono effettuare la raccolta pagando solo il 50% del prodotto. Tutta la zona è dotata di una rete di sentieri che offrono la possibilità di facili escursioni alla scoperta di scenari indimenticabili.

back