Sarà depositato domani presso la Procura di Firenze dall'Associazione di volontariato Idra un nuovo esposto sui danni all'ambiente, alla salute, alla sicurezza e all'economia causati dall'Alta velocità ferroviaria in Alto Mugello e in Mugello, a Sesto Fiorentino e a Firenze.
Idra mette a disposizione dei magistrati dati significativi sulle materie già oggetto dell'iniziativa della Procura.
Ma l'associazione fiorentina chiede anche di allargare il campo delle indagini ad altri fronti.
- Le responsabilità degli organi tecnici e amministrativi nella fase di studio, di valutazione e di approvazione del progetto, che venne frettolosamente licenziato nel luglio del '98, pochi giorni dopo che gli ultimi scatoloni di elaborati erano approdati negli uffici tecnici delle Amministrazioni competenti (Comuni, Provincia, Comunità Montana, Regione);
- Il rischio da campi magnetici per il voltaggio speciale che alimenterà questa linea ad Alta Velocità, segnalato a suo tempo alle Amministrazioni pubbliche e all'Osservatorio Ambientale dall'ARPAT perché verificassero la validità del progetto, e tuttavia - per quanto risulta - sempre ignorato;
- L'impatto erariale, che vede crescere in modo esponenziale i costi pubblici dell'opera, saliti del 40% fra Firenze e Bologna in meno di un anno (8.150 mld ad aprile del 2001), a partire da una base già assai consistente lo scorso settembre (5.800 mld);
- I primi danni derivanti dalla cantierizzazione TAV alla città di Firenze, attestati con foto e documenti: qui appare già straordinariamente inefficace la tutela della salute, della sicurezza e della stessa incolumità di chi abita, di chi lavora e di chi passa dalla "capitale della cultura", nonostante che i livelli medi di inquinamento acustico rilevati in molte zone della città siano già oggi ben oltre gli standard igienico-sanitari ritenuti accettabili dall'OMS (è proprio l'ASL a sostenerlo). "Lo studio di Valutazione di Impatto Ambientale, sempre secondo l'ASL, ha sottovalutato quale impatto complessivo possa avere la messa in cantiere dell'opera e come le difficoltà temporanee, ma a lungo termine, sulla mobilità cittadina e non solo, possano pesantemente incidere sulla qualità della vita". Ciò nonostante i cantieri sono stati avviati da mesi senza monitoraggi specifici, senza un Osservatorio Ambientale, senza provvedimenti di rinforzo dell'ARPAT. Si può transitare oggi dalle parti di Piazza Vittorio Veneto solo a proprio rischio e pericolo, in una viabilità-giungla, provvista di una segnaletica grottesca e di nessun apparente incremento di vigilanza urbana. Transitare, si diceva. Ma non passeggiare. Nessun'ARPAT sarebbe lì a misurare il cocktail di veleni, rumore, rischio fisico e stress psichico che subisce chi si avventura a piedi da quelle parti.
All'esposto Idra allega anche due libri-chiave sull'operazione TAV a scala nazione:
La storia del futuro di Tangentopoli, di Ivan Cicconi, lo studioso che ha ipotizzato per la realizzazione del progetto complessivo dell'Alta Velocità Torino-Venezia e Milano-Napoli la cifra di 150.000 miliardi;
Corruzione ad Alta Velocità, di Ferdinando Imposimato, il pesante e circostanziato atto d'accusa scritto dal noto magistrato già membro della Commissione Parlamentare Antimafia.