Associazione di volontariato Idra

iscritta al Registro Regionale del Volontariato della Toscana

per la promozione e la tutela del patrimonio ambientale e culturale

Via Vittorio Emanuele II 135, 50134 FIRENZE

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per il sostegno : conto corrente postale n. 26619502, intestato all'Associazione di volontariato Idra, Via Vittorio Emanuele II 135, 50134 FIRENZE

Firenze, 6.6.'00

AGLI ORGANI DI INFORMAZIONE

LINEE MERCI E SICUREZZA, CENERENTOLE DELLA RETE FS?

SI SPRECA IN OPERE INUTILI E IMPROBABILI (ALTA VELOCITÀ),

SI LESINA SUGLI INTERVENTI ESSENZIALI ALLA RETE ESISTENTE.

EPPURE LA "PONTREMOLESE" È UNA PRIORITÀ STRATEGICA PER IL PARLAMENTO ITALIANO DAL 1978!

Da almeno 20 anni il corridoio merci tirrenico-pontremolese è considerato una priorità europea. Risale al 1 giugno 1978 la risoluzione dell'allora X Commissione della Camera dei deputati (Trasporti) che impegnava il Governo a tener conto della seguente indicazione programmatica: "Nel quadro dello sviluppo generale della rete e del collegamento con i porti assumono un carattere rilevante il potenziamento ed il rinnovamento della linea pontremolese e della linea Orte-Falconara. Questi due impegni si collocano in alternativa nel mediotermine al proseguimento della direttissima oltre Firenze, nel senso che la scelta di queste due linee transappenniniche raggiunge lo scopo di evitare un eccessivo accentramento sulla dorsale, di decongestionare il nodo di Bologna, di aumentare la capacità di trasporto tra nord e sud e di riequilibrare l'uso del territorio nazionale". L'ESATTO CONTRARIO DI QUANTO SI FA IN QUESTI ANNI COL PROGETTO TAV.

Risulta inoltre a Idra che:

Ma la "Pontremolese", linea di valico in grado di aprire la Padania e l'Europa ai porti del Tirreno una volta che venga abilitata all'estensione ai treni veloci e sia resa idonea al trasporto di contenitori di ampie dimensioni (gli High-cube, i TIR, i carichi eccezionali) in collegamento coi valichi alpini del Frejus, del Gottardo e del Brennero, langue ancora oggi, 22 anni dopo quella risoluzione parlamentare, nelle secche dei binari unici.

I ferrovieri lamentano da tempo i ritardi negli investimenti per il completamento e l'ammodernamento dell'opera, ma anche la gestione dei turni e l'insufficienza dei livelli di sicurezza. Intanto ciò che urge fare si trascura (ammodernamento delle linee merci, riequilibrio degli investimenti e delle infrastrutture, cura del ferro nelle aree metropolitane), mentre si dilapidano migliaia di miliardi di denaro pubblico nell'incantesimo TAV, che lascia dietro di sé devastazione ambientale e una rete "ordinaria" in progressiva dismissione!

Tre sole cifre per chiarire la posta in gioco. L'aggiunta di due binari TAV fra Firenze e Bologna (nodi metropolitani esclusi) richiederà non meno di 6.100 miliardi (senza contare i costi ambientali). Il completamento della "Pontremolese" richiede meno di un quarto di spesa: 1.400 miliardi. Mentre il semplice potenziamento tecnologico della Direttissima Prato-Bologna assicurerebbe una capacità di 400 treni al giorno con meno di 300 miliardi.

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