Associazione di volontariato Idra
Tel. e fax 055.233.76.65; e-mail idrafir@tin.it
web http://www.idraonlus.it/vecchiosito/inizio.html
COMUNICATO STAMPA Firenze, 6.12.’12
Mentre
Rossi e Renzi continuano a credere nella straordinaria disavventura TAV...
... terre da scavo del progetto Nodo AV di
Firenze: l’associazione Idra
interviene nel procedimento del “Piano di utilizzo”.
Il Ministero ha replicato per posta
ordinaria il 21 novembre, con una raccomandata pervenuta a Idra soltanto il 3 dicembre: “Nulla
osta da parte di questa Amministrazione a consentire la visione degli atti”.
Idra non abbandona dunque il terreno del confronto con le istituzioni.
Mentre ancora si attende la pronuncia definitiva delle autorità europee (che
hanno escluso di avere avallato il decreto Clini-Passera sulle terre e rocce da
scavo come compatibile con la direttiva comunitaria sui rifiuti), mentre la
crisi economica globale morde, e si aggravano e si estendono i segnali di
sofferenza sociale, mentre “il debito che piace ai tecnici”
(come è stato acutamente definito da un’attenta
cronista il modello TAV) continua a proporre una strategia di spesa che “pregiudica
l’equità intergenerazionale, caricando in modo sproporzionato su generazioni
future (si arriva in alcuni casi al 2060) ipotetici vantaggi goduti da quelle
attuali” (lo ha sentenziato da parte sua la
Corte dei conti), Idra prosegue
la propria battaglia di civiltà rovistando nelle carte dei proponenti per denunciare le clamorose aporie che sembrano
sistematicamente sfuggire al governo centrale, alla giunta regionale toscana e allo
stesso sindaco, sedicente rottamatore,
del Comune di Firenze.
Senza considerare che le cronache di
questi giorni (30 novembre) attestano lo
stato di crisi in cui versa l’impresa che si è aggiudicata il
sottoattraversamento di Firenze, Coopsette, se è vero quanto riferisce la Gazzetta
di Reggio: “Debito da ristrutturare,
Coopsette al bivio. Il management impegnato a trovare in tempi stretti un
accordo con le banche ed evitare l’amministrazione controllata”. I problemi finanziari alla TAV in salsa
fiorentina non provengono soltanto dall’assenza di risorse pubbliche: adesso
anche dalle difficoltà del soggetto privato che già gode dei peculiari privilegi
irresponsabilmente accordati dalla normativa nazionale alla figura dei general contractor!
|