contro i progetti di alta velocità
di Firenze, Terzolle, Mugnone e Mugello
c/o Circolo Il progresso, Via V. Emanuele 135, 50134
FIRENZE
Telefax (055)
233.76.65
Firenze,
6.10.'96
AGLI
ORGANI DI INFORMAZIONE
"Verdi (e)stinti"
questo
il saluto del Coordinamento alla Convention nazionale dei Verdi
Uno striscione
con la scritta "Verdi (e)stinti" è stato proposto dietro il banco
della presidenza all'attenzione dei convenuti all'assise nazionale del
Palacongressi di Firenze, presenti il ministro dell'Ambiente Edo Ronchi e il
presidente della Legambiente Ermete
Realacci.
Con questo saluto
i comitati contro i progetti di Alta Velocità hanno inteso manifestare la
propria netta presa di distanza dalla pratica politica
dei Verdi italiani.
E' stata
consegnata alla presidenza della Convention una "mozione esterna" che
richiama le corresponsabilità dei Verdi nella gestione dell'affare Alta
Velocità. In particolare:
- da parte del
ministro Ronchi, che "ha contribuito a falsificare, questa
estate, i termini del dibattito sulla Variante di valico fra Bologna e
Firenze rivendicando l'utilità trasportistica della tratta ad Alta Velocità
Bologna-Firenze ai fini del trasporto merci (!!!)", e che "nonostante le inchieste sempre più
pesanti sulle implicazioni anche giudiziarie dell'Alta Velocità, non ha ancora intrapreso alcuna azione
pubblica nei confronti del governo perché - in attesa che si chiariscano tutti
gli inquietanti contorni dell'affare Alta Velocità - si proceda d'urgenza alla
sospensione dei lavori sulle tratte già approvate, e alla sospensione delle
attività delle Conferenze dei servizi sulle altre tratte e gli altri nodi del
progetto TAV";
- da parte del
portavoce Carlo Ripa di Meana, che "dopo
aver definito un "verminaio" l'affare Alta Velocità, il 23 settembre
scorso, si è accontentato di una
Finanziaria che lascia intatti i cantieri già avviati sulla Roma-Napoli e sulla
Bologna-Firenze, e taglia i fondi per la tutela idrogeologica del bacino
dell'Arno";
- da parte
dell'assessore toscano all'Ambiente Claudio Del Lungo, che continua ad
amministrare la tratta ad Alta Velocità Bologna-Firenze nonostante sia stato
firmatario di un patto di garanzia elettorale contro l'Alta Velocità.
La mozione chiede
ai Verdi di "porsi di fronte alla scelta onesta fra due scenari alternativi:
1. i Verdi rimangono
al governo della nazione e delle amministrazioni locali, ma sostituiscono con altra espressione e
colore il proprio nome, e modificano nella sostanza il proprio statuto;
2. i Verdi subordinano la propria adesione alle coalizioni nazionali e locali all'adozione di concrete politiche di tutela dell'ambiente e del futuro; ovunque il punto di vista ambientalista non attraversi le scelte di carattere economico, politico, sociale e culturale (paradigmatico il caso dell'Alta Velocità, col suo devastante indotto urbanistico), i Verdi abbandonano tali coalizioni e assumono iniziative visibili e radicali di dissenso e di proposta alternativa".