Associazione di volontariato Idra

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Firenze, 5.9.'00

AGLI ORGANI DI INFORMAZIONE

 

I MINATORI DEL CAVET DEL CARLONE E IDRA

SCRIVONO DI NUOVO AL CARDINALE PIOVANELLI.

Un altro operaio è morto nei cantieri della tratta TAV.

Il ciclo continuo è sempre in vigore.

Ci sono risultati della sua opera di mediazione coi sindacati?

 

Questo il testo della lettera inviata stamani all'arcivescovo di Firenze Silvano Piovanelli dagli esponenti della RSU del cantiere CAVET del Carlone e di Idra, che avevano ricevuto lo scorso 16 giugno - durante un incontro col cardinale - la promessa di una sua mediazione con i sindacati.

 

"Ricordiamo tutti con grande speranza l'incontro avuto con Lei in Arcivescovado il 16 giugno scorso.

In quell'occasione Ella promise alle maestranze del Carlone il Suo prezioso interessamento presso i sindacati perché possa trovare un esito positivo la difficile vertenza intorno al terribile "ciclo continuo" al quale sono sottoposti tanti lavoratori del CAVET addetti alla costruzione del tunnel ad Alta Velocità fra Firenze e Bologna.

Tornati dalle brevi ferie estive, siamo naturalmente ansiosi di avere notizie: i cantieri si sono riaperti, ma il ciclo continuo c'è ancora come prima.

Solo quattro giorni fa, venerdì 1 settembre, un altro operaio, questa volta abruzzese, Pietro Giampaolo, di 58 anni, originario della provincia di Chieti, è morto in un cantiere della tratta Firenze-Bologna, a Monghidoro, schiacciato dalle ruote di un camion in retromarcia. La notizia è stata data col contagocce, benché si tratti della seconda morte bianca nei cantieri TAV dell'Appennino nel giro di sette mesi.

Confidando nella Sua mediazione, e in trepida attesa di un Suo riscontro, ringraziamo e Le porgiamo i nostri migliori saluti".

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