Associazione di volontariato Idra

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aderente ad Alternativa ai progetti TAV - Federazione Nazionale dei Comitati e delle Associazioni

n. 2 pagine (questa inclusa)

Firenze, 5.9.'00

AGLI ORGANI DI INFORMAZIONE

ALTO RISCHIO TAV

NELLA ZONA ARCHEOLOGICA DI QUNTO FIORENTINO,

A MONTE MORELLO E NELLA CITTÀ DI SESTO FIORENTINO.

Come mai non è ancora disponibile alcuna analisi dell'Osservatorio Ambientale sui cantieri più pesanti della tratta ad Alta velocità?

Le recenti dichiarazioni dell'assessore all'Ambiente

della Regione Toscana Tommaso Franci

suggeriscono preoccupazioni concrete e immediate per la tomba etrusca

della Montagnola, in prossimità della quale si sta scavando l'imbocco del tunnel.

IDRA CHIEDE UN INTERVENTO URGENTE E QUALIFICATO

DELL'OSSERVATORIO AMBIENTALE NAZIONALE.

PRIMA CHE SIA TROPPO TARDI.

Non vorremmo che la brutta storia del Mugello si ripetesse anche a Sesto Fiorentino. E invece questa popolosa città, le sue emergenze storiche e archeologiche e il Monte Morello risultano clamorosamente assenti dall'orizzonte delle analisi dell'Osservatorio Ambientale nazionale presentate il 31 agosto dall'assessore all'Ambiente della Regione Tommaso Franci. I risultati di quelle analisi, che si riferiscono alla tratta TAV del Mugello e dell'Alto Mugello, parlano chiaro: la Valutazione d'Impatto Ambientale era già in partenza inaffidabile. Quattro anni dopo non è consolante sentirlo ammettere, dopo avere verificato i danni ormai irreversibili preannunciati da tanti cittadini, comitati e tecnici rimasti inascoltati. Ma non si può ignorare che a Sesto Fiorentino si sta continuando a operare sulla base di progetti e di una Valutazione di Impatto Ambientale ai quali non ci risulta che l'Osservatorio Ambientale abbia ancora dedicato alcuna significativa attenzione.

Ecco perché Idra scrive con un vivo sentimento di urgenza al sindaco di Sesto Fiorentino, e direttamente all'ing. Fabio Trezzini, presidente dell'Osservatorio presso il Ministero dell'Ambiente, per chiedere una verifica immediata e completa sulle condizioni di esecuzione dei progetti, degli scavi e dei saggi in prossimità del sito etrusco della Mula e della Montagnola a Quinto Fiorentino: le due emergenze architettoniche più antiche di Firenze (VII sec. a.C.), fra le quali si incunea dopo una curva a 90° (!) il tracciato dell'Alta velocità, fiancheggiato dal tunnel di servizio.

Una delle preoccupazioni dell'associazione ecologista fiorentina deriva dalle stesse parole pronunciate lo scorso 31 agosto dall'assessore all'Ambiente della Regione Toscana Tommaso Franci a proposito del documento prodotto questa estate dall'Osservatorio Ambientale sulle gravi conseguenze della cattiva progettazione e cantierizzazione TAV in Mugello e in Alto Mugello:

"Uno dei grandi argomenti che viene trattato dall'Osservatorio è il tema dei rivestimenti delle gallerie, che possono minimizzare o annullare gli effetti delle interferenze negli equilibri delle acque sotterranee: qui c'è un punto che secondo me è ancora un po' carente, perché allo stato attuale viene solo acquisita la valutazione dell'Italferr, e non c'è una elaborazione autonoma dell'Osservatorio".

Quali conseguenze - ci domandiamo - può produrre un simile deficit di informazione e di controllo su opere architettoniche così importanti e delicate come la Mula e la Montagnola?

Nella relazione sullo stato di conservazione delle due tombe (1997) si legge che la Montagnola "è interessata da varie infiltrazioni di acque meteoriche, che hanno causato variazioni alle condizioni di stabilità termo-igrometriche delle murature interne. Le due celle laterali presentano un rilevante dissesto statico da schiacciamento, evidenziato dall'andamento del quadro fessurativo che evidenzia lesioni di grave entità, caratterizzate da espulsione e frammentazione del materiale. L'architrave esterno risulta lesionato ed in parte scheggiato". Preoccupa dunque sapere che una delle prescrizioni poste dal Ministero a tutela delle tombe a fronte dei seri rischi legati alla cantierizzazione per il tracciato TAV detti che "per quanto riguarda gli interventi di consolidamento, questi ultimi potranno procedere di pari passo con i lavori della ferrovia".

La distanza planimetrica tra il centro della sala maggiore della tomba monumentale della Montagnola e l'asse della galleria di servizio (destinata a galleria di soccorso una volta in esercizio la linea TAV) è di circa 50 metri. Quanto alla profondità, il dato risulta essere di 34 metri dal piano campagna al piano ferro.

Ebbene, in quest'area sono ormai in corso i lavori di scavo per l'imbocco del traforo del Monte Morello, già "Parco territoriale" candidato dalla Regione Toscana a diventare Sito di Importanza Comunitaria per l'elevata qualità ambientale e per la "presenza di specie animali e/o vegetali di interesse comunitario", in base alla Direttiva europea 92/43/CEE "Habitat". Ma non ci risulta che l'Osservatorio si sia occupato approfonditamente del rischio archeologico, nonostante i terribili precedenti del Mugello. Ricordiamo la battuta dell'ispettore centrale dei Beni Culturali Francesco Nicosia, che su Il Corriere della Sera della scorsa Pasqua, 23 aprile, sotto il titolo "Cento musei aperti in tutta Italia, consigli d'autore per chi resta in città" suggerisce al visitatore fiorentino la tomba etrusca della Montagnola, a Sesto Fiorentino, "una struttura architettonica stupefacente", aggiungendo "prima che crolli a causa dei lavori per la ferrovia veloce".

Per quanto risulta a Idra, la Soprintendenza Archeologica della Toscana ha fornito parere positivo (con alcune prescrizioni) al passaggio della linea TAV fra la Mula e la Montagnola:

Numerose personalità (fra cui Marco CHIARINI, Fosco MARAINI, Alessandro PARRONCHI e Anna Maria PETRIOLI TOFANI) hanno firmato un appello al ministro peri Beni Culturali lanciato da Idra (consultabile sui siti internet dell'Associazione www.comune.firenze.it; www.dadacasa.com/idra, nello spazio "appelli e petizioni", sotto il titolo "Appello urgente per la tutela del giacimento archeologico di Quinto Fiorentino al ministro per i Beni Culturali e Ambientali Giovanna Melandri, 28 febbraio 2000"):

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