Associazione di
volontariato Idra
Tel. e fax 055.233.76.65; e-mail idrafir@tin.it
web http://www.idraonlus.it/vecchiosito/inizio.html
COMUNICATO STAMPA Firenze, 5.5.’06
“e ha natura
sì malvagia e ria,
che mai non empie la bramosa voglia,
e dopo ’l pasto ha più fame che pria”.
Dante Alighieri, Inferno,
Canto I
TAV, avvisi di garanzia in Val di Susa: da Firenze Idra (parte civile al processo per i danni TAV in Mugello) mette a disposizione
dei legali dei “resistenti” il proprio repertorio di dati, esposti e verbali.
Ormai lo sappiamo. L’Italia intera ne è attraversata.
C’è una chimera anonima e vorace che vorrebbe imporre la sua legge alle
tante persone concrete di cui è fatto questo nostro Paese, alle comunità
locali, alla vita quotidiana di donne, uomini, vecchi e bambini che nutrono
esigenze, desideri, speranze. E’ il
mostro della crescita a tutti i costi, fine a se stessa. Qualità della vita
e rapporti sociali non sembrano appartenere all’orizzonte di questo moderno Leviatano, che appare
perseguire un solo scopo: macinare denaro. La politica spesso lo accompagna e
lo legittima nelle sue pretese. Anche qui, in Val di Susa, per imporre il
progetto TAV la politica ribadisce il mito di pretesi “interessi superiori”,
“nazionali” o “europei”, che meriterebbero la precedenza su ogni altra istanza.
La Valle però non riconosce questa equazione, non accetta questa sudditanza.
Ecco perché il ‘modello Val di Susa’ di
opposizione alle Grandi Opere Inutili pagate coi soldi del contribuente,
italiano o europeo che sia, si rivela estremamente pericoloso per il moderno
Leviatano: la straordinaria alleanza di cuori e intelligenze che vede
schierati su uno stesso fronte di resistenza attiva, civile e nonviolenta
popolazioni, sindaci e comunità montana, tecnici, intellettuali, parrocchie e
formazioni della società civile, è un esempio contagioso. Vuol dire che nessuno può imporre un progetto e
un’ipoteca a un popolo cosciente e vigile. Qui ‘casca l’asino’, qui si
lacerano anche i ‘pietosi veli’ del modello toscano
di Grandi Opere, che il centro-sinistra vanta di aver costruito con la
cosiddetta concertazione fra autorità
centrali ed enti locali (costretti invece, si sa, a ingoiare a suo tempo il
rospo del disastro ambientale annunciato pena la perdita anche delle “contropartite”, un’elemosina spacciata per
beneficenza privata, e pagata tuttavia ancora una volta – decine e decine di km
di asfalto “di servizio” o “compensativo”... - con denaro pubblico).
Adesso, apprendiamo, finita la festa delle Olimpiadi e delle Elezioni, cominciano a pervenire
avvisi di garanzia nella Valle emblema della “resistenza umana”.
L’associazione di volontariato Idra, piccola pattuglia di fautori irriducibili del buon governo
della spesa pubblica (a cavallo delle regioni “rosse” Toscana e Emilia, la tratta
TAV Bologna-Firenze è lievitata finora dai 2.100 mld di vecchie lire, promessi
nel 1991 al 60% a partecipazione privata, ai 5.200 mln di euro odierni - 10.000
mld di vecchie lire - interamente pubblici), desidera
testimoniare anche in questa circostanza vicinanza
e solidarietà attiva all’intera popolazione della Val di Susa, e in
particolare a quei suoi esponenti che ricevono – piuttosto che il premio al
senso civico dimostrato nella difesa dei valori alti della cittadinanza - il
segnale assai meno gradito dell’“avviso di garanzia”.
Idra, parte civile nel mega-processo penale che passa al setaccio
in questi mesi nell’aula bunker del Tribunale di Firenze i gravi reati
ambientali contestati dalla magistratura alle grandi imprese nazionali
impegnate nel “cantiere infinito” della
linea ferroviaria TAV Bologna-Firenze, annuncia sin d’ora un passo
concreto: l’associazione metterà a
disposizione dei legali dei cittadini e dei sindaci inquisiti il ricco
repertorio di dati, esposti e verbali che la resistenza mugellana allo scempio TAV ha accumulato da dodici anni a questa
parte. “Quelli
che non sanno ricordare il passato sono condannati a ripeterlo” (George Santayana, La vita della ragione).
Non vale solo per gli orrori del totalitarismo. Vale anche per i disastri
provocati dalla ricerca di un profitto cieco e vorace travestito da modernità.