Associazione di volontariato Idra

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COMUNICATO STAMPA   Firenze, 5.12.’05

 

Alta Velocità.

Gravi danni ambientali fra Firenze e Bologna: Idra, parte civile nel processo in corso a Firenze a carico dei costruttori della TAV,  chiede ai partiti un intervento urgente.

Nessuna risposta, a oggi, dai segretari e dai presidenti delle forze politiche dell’arco parlamentare. Idrasolidale con la Val di Susa - trasmette il documento e le foto allegate anche a Bresso, Saitta e Chiamparino.

 

Torrenti secchi? Sorgenti scomparse? Buco nero nell’erario? 60 km di tunnel senza galleria parallela di soccorso, per treni destinati a incrociarsi su un’unica linea sotterranea costruita con velocità di progetto di 300 km/h? Opere da demolire ancor prima di essere finite? Rattoppi ambientali anch’essi a carico del contribuente?

Idra scrive e documenta in una lettera inviata il 14 novembre ai segretari e ai presidenti dei partiti dell’arco parlamentare il disastro-in-diretta del Mugello, e chiede un intervento urgente di verifica (l’esercizio della tratta Firenze-Bologna, promesso per il 2003, appare ancora lontano, stando anche a precisi e importanti segnali istituzionali).

 “Se è vero che le gallerie della TAV fra Firenze e Bologna, così come sono state realizzate, si dimostrano inadeguate sia per gli standard di sicurezza, sia a livello di garanzie ambientali, allora ci pare opportuno e doveroso rivolgerci a Voi per chiederVi di intervenire direttamente, e con ogni possibile sollecitudine, affinché venga avviata in modo efficace e responsabile una verifica seria e approfondita della cantierizzazione TAV fra Bologna e Firenze, che permetta di stabilire quali sono le condizioni economiche e progettuali in grado di assicurare un più efficace risanamento idrogeologico al nostro territorio così gravemente colpito, e di ridurre al minimo, per il presente e per il futuro, i drammatici drenaggi delle risorse acquifere delle nostre montagne”. Questa l'istanza avanzata con la lettera-appello e sei foto-campione del disastro ecologico del Mugello, scattate nell’estate del 2005, dall'associazione di volontariato Idra, parte civile nel processo a carico del consorzio di grandi imprese costruttrici della TAV fra Firenze e Bologna (il CAVET), dove general contractor è la FIAT SpA.

Ma da Fini a Fassino, da Rutelli a Pecoraro Scanio, da Bondi a Bertinotti, da Capezzone a Cesa, da Bossi a Boselli a Berlusconi, sul disastro TAV fra Firenze e Bologna – pur col suo macroscopico rilievo penale - per il momento nessun riscontro. Eppure l’Alta Velocità, grazie al popolo fiero e consapevole della Val di Susa, è all’ordine del giorno. E il buco nero nell’erario, pure!

Ecco perché Idra trasmette oggi anche a Torino a Mercedes Bresso, ad Antonio Saitta e a Sergio Chiamparino l’appello rimasto finora apparentemente inascoltato a Roma: “Il 14 novembre scorso - scrive Idra - la nostra Associazione ha trasmesso ai segretari e ai presidenti delle forze politiche nazionali una lettera-appello e alcuni allegati fotografici chiedendo di promuovere con urgenza una verifica della cantierizzazione in corso sottoattraversamento appenninico TAV fra Firenze e Bologna, alla luce dei gravi danni ambientali causati e tuttora in atto. Inviamo anche a Voi quel testo e quegli allegati per opportuna conoscenza, affinché possano esserVi di ulteriore ausilio – dopo il Rapporto Toscana trasmesso il 24 novembre scorso, sul merito del quale ci auguriamo di poter ricevere un Vostro gradito riscontro – nelle scelte che siete chiamati a operare dopo il netto e globale rifiuto del progetto TAV da parte della popolazione e delle istituzioni locali della Val di Susa”.

 

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