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SCHIZO-POLITICS

Ipse dixit: partecipazione, erario, ambiente

 

 

(contributo pubblicato sul mensile di Controradio “Rosso Fiorentino”, anno IV, numero 1, 5 gennaio 2006)

 

 

 

“Modello toscano” di partecipazione?

 

Noi avremmo preferito che l'Alta Velocità passasse da un'altra parte, che ci fossero altre questioni eccetera, però ad un certo punto si è dovuto accettare una certa soluzione.

Giuseppe Notaro, Presidente Comunità Montana Mugello, 29 giugno 2000

 

La Regione Toscana si è presentata con i Sindaci del Mugello che erano gli unici che non erano autorizzati a firmare (...). Allora la Regione Toscana nella figura del Presidente della Giunta Regionale Vannino Chiti in conferenza dei servizi chiamò il Governo a procedere alla approvazione del progetto anche se i Sindaci del Mugello non avessero approvato il progetto.

Renzo Mascherini, sindaco Comune di Firenzuola, 29 giugno 2000

 

Il consenso dei cittadini alla realizzazione delle grandi opere, com'è l'Alta Velocità in Val di Susa, non si conquista con le forze di polizia. (...) Serve un maggiore rigore (...) nella scelta di percorsi in grado di garantire la partecipazione dei cittadini ai processi decisionali. In Toscana si è cercato di fare i conti con queste carenze attraverso iniziative in grado di assicurare un coinvolgimento preventivo degli enti locali alle decisioni. Lo abbiamo fatto in occasione del tratto dell’Alta Velocità Firenze-Bologna.

Claudio Martini, l’Unità, 9 dicembre 2005

 

In conferenza dei servizi nel luglio del 1995 a me è sembrato che il comportamento della Regione fosse più teso a sbloccare e a iniziare i lavori più che a verificare e a chiedere che cosa la realizzazione di questa opera avrebbe comportato in riferimento all'impatto ambientale e sociale che questa opera avrebbe portato nel territorio rispetto alla qualità del progetto che lì andavamo ad approvare, rispetto alla qualità degli studi di impatto ambientale che in quella sede furono portati ed approvati.

Renzo Mascherini, sindaco Comune di Firenzuola, 29 giugno 2000

 

C’è un esempio italiano, non solo in Francia, di concertazione positiva. Nel nostro Paese sono in corso ingenti cantieri dell’Alta Capacità, Alta Velocità, non mi interessa il nome, fra Torino, Milano e Napoli. Questi sono stati il risultato di una concertazione in cui però la valutazione ambientale è stata molto accurata, è stata oggetto anche di grandi discussioni, le istituzioni locali avevano un ruolo pieno nell’assumere le decisioni, non solo le Regioni.

Anna Donati, Ballarò, 13 dicembre 2005

 

Il fatto che nel lavoro di costruzioni, dove si hanno rischi molto gravi di infortunio, si adottino i tre turni, compreso il turno di notte, rappresenta un'aberrazione tale per chiunque abbia lavorato sulla questioni della prevenzione da indurci a dire: "No, per favore questa organizzazione non la si adotta".

Fulvio Perini,  segreteria CGIL di Torino, responsabile sicurezza sul lavoro, 16 giugno 2001 

 

 

Vampirismo erariale

 

Nell'agosto del '91, e per 7 anni, diversi ministri e presidenti del Consiglio, oltre che l'amministratore delegato delle FS e il presidente della TAV, hanno presentato questo progetto come un progetto finanziato al 60% con capitale privato, e realizzato dalla TAV Spa presentata come società a maggioranza privata. (...) Il finanziamento privato non c'è mai stato, la maggioranza privata della TAV non c'è mai stata. Sono state semplicemente due clamorose bugie che hanno spinto molti a definire l'architettura contrattuale e finanziaria della TAV "una truffa ai danni dello Stato". (...) Nel marzo del '98, dopo 7 ministri che si sono succeduti, che hanno ripetuto queste bugie, dopo averle ripetute Burlando stesso nel '96 e nel '97, è successo che Burlando, in un convegno a Milano indetto da Pininfarina come nuovo garante dell'Alta Velocità, ha detto esplicitamente che il finanziamento privato non c'è mai stato, e - parole testuali - che l'architettura finanziaria dell'AV è una bufala.

Ivan Cicconi,  direttore di I.T.A.C.A., 10.9.'99

 

Sul Sole 24 Ore il candidato al dicastero delle Infrastrutture del secondo governo Berlusconi, prof. Pietro Lunardi, definisce la tratta ferroviaria ad Alta Velocità in costruzione fra Firenze e Bologna "un'opera da seimila miliardi che considero il nostro modello", e nella quale la figura del general contractor (FIAT, in questo caso) "ha funzionato molto bene". Da osservare che il titolare in pectore delle Infrastrutture sembra ignorare che la Firenze-Bologna nel 2001 non costa più 6.000, bensì già 8.150 miliardi (pubblici).

16 maggio 2001 

 

 [Nel corridoio Bologna-Firenze] sono state progettate due infrastrutture parallele (...). Gli effetti sul trasporto delle due infrastrutture non sono stati valutati contestualmente, né è stata fatta una analisi sul ruolo da assegnare nell'immediato futuro alle tre principali modalità di trasporto: strada, ferrovia e cabotaggio marittimo. Quest'ultimo è stato costantemente neglettato nelle discussioni sui due progetti, dimostrando la mancanza di una visione d'insieme del sistema di trasporto. Non c'è stata valutazione strategica dell'impatto ambientale, dell'assetto territoriale dell'area interessata, del sistema di trasporto futuro, delle aree socio economiche coinvolte. La VIA non ha riguardato gli effetti combinati dei due progetti ed è stata usata in ciascuno di essi per minimizzare gli effetti potenzialmente più negativi per l'ambiente. La necessità di queste infrastrutture non è mai stata messa in discussione. (...) Occorre, soprattutto, evitare le cosiddette politiche di lusso (per esempio, miglioramento simultaneo di strada e ferrovia) che spingono, in modo indiscriminato, la domanda di trasporto.

Giunta regionale toscana, Ambiente & trasporto, gennaio 1997

 

"Io non credo che siamo alla fine del percorso. E' vero che si sono fatti 65-70% di scavi. Siamo al 55% del lavoro, però (...) Otto anni fa, nove anni fa, si è cominciato. Ci sarà altrettanto da lavorare. Quindi non è il 2006 che finisce, sarà molto più in là". Anzi: la galleria fra Firenze e Bologna rappresenta "il fattore limitante dell'Alta Velocità in Italia: finiranno prima la Torino-Venezia". Fattore fondamentale dell'opera, la sicurezza. "Io credo che anche lì c'è una sperimentazione inadeguata". Eppure si tratta di un "elemento fondamentale in una galleria di quel tipo, che fa incontrare i treni a 250 km all'ora quando vanno piano [...], e questo non è stato mai sperimentato. E' stato sperimentato in gallerie artificiali, in gallerie progettuali".

Aurelio Misiti, 30 settembre 2003

 

Oggi il collegamento tra la Toscana e l’Emilia è terminato. (...) È l’opera più importante realizzata in Italia nel dopoguerra. La più controllata, quella con i cantieri più sicuri e con meno infortuni. (...) Questa è la Tav in Toscana. È la stessa opera che in Piemonte e Val di Susa ha scatenato una generale protesta popolare contro la realizzazione della Torino-Lione. Qui, sulle colline che stanno alle spalle di Firenze, l’Alta Velocità è già passata. (...) In questi nove anni non abbiamo mai fatto sconti né alla Tav, né al Cavet, né al Governo e continueremo così fino alla fine dei lavori.

Claudio Martini, l’Unità, 9 dicembre 2005

 

 

Ambiente: favole e impatti

 

Le premesse non erano quelle giuste (...) Quando si affronta un problema di questo genere non si può pensare a non considerare quelle che possono essere le conseguenze (...). Opere di questo genere devono essere sostenute da studi molto dettagliati e molto approfonditi. Quello che si sta spendendo ora per poter risanare (non ci riusciremo mai) probabilmente andava speso prima.

prof. Giuliano Rodolfi, presidente Osservatorio Ambientale Locale Mugello, 21 dicembre 2005

 

Si rileva il netto contrasto del progetto di Alta Velocità "non solo con tutti gli strumenti urbanistici comunali vigenti e/o in itinere ma anche, e soprattutto, con tutte le strumentazioni di programmazione e di pianificazione territoriale di un'area vasta (regionale, di area metropolitana, provinciale)".

Commissione di consulenza, Comunità Montana del Mugello, ottobre 1994

 

L'approvazione del progetto di tratta lungo il Mugello introduce "un elemento dirompente non solo dal punto di vista ambientale, paesaggistico e insediativo, ma destinato a incidere nel lungo periodo e non in maniera secondaria sul complesso insieme di progetti che hanno visto mobilitate le forze politiche e sociali del comprensorio del Mugello, Alto Mugello, Val di Sieve intorno all'idea di Parco attrezzato di tipo produttivo ".

Commissione del Sistema Museale Territoriale, Comunità Montana del Mugello, 9 agosto 1995

 

"I lavori stanno andando avanti nei tempi e nei modi previsti. Non si è verificato nessuno di quei disastri ambientali che Idra o altre associazioni che si opponevano all'Alta Velocità avevano preannunciato".

Assessore regionale ai Trasporti Tito Barbini, 11 maggio 1999

 

Rapporto ARPAT, nuova emergenza ambientale: una galleria invasa dall'acqua e precipitosamente evacuata; una perdita di almeno 300.000 ettolitri di risorsa idrica; un ennesimo danno all'economia agricola del Mugello; in proiezione, rischi per l'approvvigionamento idrico del paese di Luco e degli insediamenti prossimi alla galleria.

20 maggio 1999

 

Altra emergenza idrogeologica nel cantiere di Osteto (Comune di Firenzuola). L'ARPAT riconosce "la necessità che i lavori siano riattivati solo quando saranno stati effettuati approfondimenti idrogeologici con una più precisa identificazione delle discontinuità".

9 giugno 1999

 

L’Osservatorio Ambientale nazionale istituito presso il Ministero dell'Ambiente adotta un provvedimento nel quale sostiene di ritenere che "i lavori di scavo, che attualmente risultano sospesi, possano riprendere solo sulla base di attendibili approfondimenti tecnici in merito alle previsioni relative ad eventuali ulteriori interferenze con le risorse idriche e solo in presenza di adeguate misure preventive relative alle modalità di avanzamento e di impermeabilizzazione, al fine di limitare al massimo i danni al sistema idrologico e al sistema ecologico nel suo complesso"

17 giugno 1999

 

Noi abbiamo parlato anche di comportamento irresponsabile da parte di Cavet in quanto dopo la realizzazione di un tratto di galleria che non aveva avuto intercettazione di acquiferi, i lavori sono continuati per due o tre giorni prima che ci fosse la sospensione nonostante che l'intercettazione sia avvenuta 13-14 metri prima del punto stabilito come inizio del rischio.

Antonio Margheri, sindaco di Borgo San Lorenzo, 29 giugno 2000

 

"Le sorgenti Badia di Moscheta e Felciaione sono destinate ad essere prosciugate dal drenaggio della galleria Firenzuola e della Finestra Osteto (…) La sorgente Badia di Moscheta ha un notevole interesse dal punto di vista turistico-ambientale; infatti si tratta di una captazione fatta dai monaci di Moscheta e si trova nel cortile della Badia, meta di numerosi turisti. La sorgente potrebbe essere impattata a partire dall'agosto 2001".

Osservatorio Ambientale Nazionale, 2 agosto 2000

 

Piero Biancalani, ARPAT: "Non siamo più in grado di fronteggiare la situazione con mezzi coercitivi legati alla normativa". Alessandro Lippi, direttore generale ARPAT: "Che ci sia un degrado del sistema fluviale del Mugello è un dato reale".

Ministero dell'Ambiente, Osservatorio Ambientale Nazionale,

Incontro dibattito con le associazioni ambientaliste, Borgo S. Lorenzo, 4 novembre 1999

 

Area archeologica di Quinto Fiorentino: "Non si può escludere che, a seguito della costruzione delle gallerie, si possano verificare variazioni nella profondità del livello della falda acquifera con relative variazioni della consistenza del terreno di fondazione delle tombe. Tali variazioni metterebbero a rischio l'integrità delle strutture archeologiche (...). Non sono altresì da escludere possibili sollecitazioni e vibrazioni prodotte dalla vicina attività di cantiere e successivamente dalla linea ferroviaria. Tali sollecitazioni potrebbero risultare dannose per l'integrità della struttura e in particolare per quei materiali che si trovano già in un precario stato di conservazione".

Pasquino Pallecchi, geologo della Soprintendenza Archeologica della Toscana, 10 novembre 2000

 

Claudio Martini vanta il modello toscano di sviluppo sostenibile, "dove si è creato ricchezza senza danneggiare l'ambiente, rafforzando solidarietà e cooperazione".

World Social Forum di Porto Alegre, 29 gennaio 2002

 

L’impatto ambientale è stato superiore alle previsioni. Alla prova dei fatti gli studi preparatori si sono rivelati insufficienti. Tuttavia siamo riusciti a fronteggiarlo in maniera efficace. (...) I risultati dimostrano che un’opera complessa e difficile come quella di forare l’Appennino si può fare e fare bene.

Claudio Martini, l’Unità, 9 dicembre 2005

 

"Siamo ormai vicini al completamento della più grande opera ferroviaria realizzata dal dopoguerra ad oggi. Ci siamo riusciti nonostante le tante difficoltà incontrate. Ci siamo riusciti grazie alla positiva collaborazione tra istituzioni e imprese e, soprattutto, grazie alle forti innovazioni sul piano tecnico, della sicurezza dei cantieri e della tutela e ripristino ambientale (...) E’ un grande successo per tutto il nostro Paese, un deciso passo avanti verso la modernizzazione e il recupero di competitività. (...) Il Cavet ha dimostrato di saper affrontare e superare le difficoltà realizzative di un’opera complessa”.

Claudio Martini, 21 giugno 2005

 

Ovviamente un tunnel da Firenze a Bologna non lo si fa come una passeggiata, come non sarà così il tunnel sotto Firenze.

Riccardo Conti, assessore alle Infrastrutture della Regione Toscana, 21 dicembre 2005

 

 

La partita dei controlli

 

In una "nota sintetica" l'ARPAT scrive di non essere in grado di operare opportunamente sull’Alta Velocità, priva com'è delle necessarie risorse sia economiche sia di personale. "Tali risorse sono state "sottratte", stante la situazione di emergenza, alle altre attività del Dipartimento".

15 ottobre 1997

 

Fa piacere sapere che forse arriveremo ad avere un sistema di controlli efficiente quando siamo alla fine della costruzione della infrastruttura stessa.

Franco Bellandi, vice sindaco di Scarperia, 29 giugno 2000

 

Il caso dell'asilo nido Alice poi è un caso emblematico di come le cose in qualche modo ci hanno trovato non completamente in sintonia con quelle che erano state poi le premesse, le promesse e le scelte della Amministrazione pubblica. Noi ci siamo trovati in difficoltà per la vicinanza del cantiere di Sesto Fiorentino rispetto a questo punto recettore abbastanza particolare che era una scuola materna con asilo nido: scuola materna e asilo nido che avrebbero dovuto essere spostati già da tempo, cioè da prima dell'inizio dei cantieri.

Giorgio Garofalo, Dirigente ASL 10 (Igiene pubblica), 29 giugno 2000

 

 

In contropartita

 

Dialogo e contropartite. Val di Susa chiama davvero Toscana? «Situazione molto diversa. In Toscana per la Tav da Firenze a Bologna ha funzionato la linea del dialogo e di una serie di concrete contropartite per le popolazioni che devono sopportare i gravi disagi dei lavori ancora in corso. Penso ai soldi dati ai comuni del Mugello per costruire strade, scuole, asili», sostiene Ermete Realacci, parlamentare della Margherita eletto a Pisa e presidente onorario di Legambiente, che si definisce «un ambientalista che coniuga le esigenze dell’ambiente con lo sviluppo». Per Realacci non c’è dubbio: «Se nella Val di Susa fosse stato applicato il metodo toscano forse le popolazioni si sarebbero sentite più partecipi».

Il Tirreno, 9 dicembre 2005

 

Gli abitanti del Comune di Firenzuola che stanno nella frazione di San Pellegrino che hanno vissuto 3 anni nella polvere e nel fango, che hanno mangiato polvere nel rumore per 3 anni, allora leggono sul giornale che quelli che stanno al Carlone vengono spostati, gli viene dato 160 milioni eccetera e allora dicono: ma noi chi siamo? I più cretini? Noi che abbiamo mangiato polvere, abbiamo chiesto che tenessero la strada pulita e non hanno nemmeno tenuto la strada pulita per 3 anni...

Renzo Mascherini, sindaco Comune di Firenzuola, 29 giugno 2000

 

 

Multi-partizan

 

Senza voler entrare nel merito "dell'arresto di Lorenzo Necci", il presidente di Legambiente Ermete Realacci, a Firenze per presentare la campagna "Puliamo il mondo", ha detto che sarebbe un errore che l'Italia, "proprio a causa degli sbandamenti dovuti a quest'arresto", riscegliesse di tornare a privilegiare il trasporto delle merci su gomma. "Sarei dispiaciuto", ha detto riferendosi ai progetti autostradali e ferroviari per il passaggio dell'Appennino, "se venisse bloccato il quadruplicamento tra Firenze e Bologna che appare programmato non solo e soltanto come alta velocità, ma come strumento per potenziare il trasporto delle merci su lunga distanza e quello passeggeri nelle aeree metropolitane".

l’Unità, 18 settembre ‘96, “Legambiente «Gli arresti non blocchino l'Alta velocità»”

 

"Caro presidente, l'Alta velocità è un'opera di grande rilevanza nazionale ed europea.  Il governo da lei presieduto ne ha fatto uno degli interventi prioritari del proprio programma. Per Firenze e la Toscana gli interventi di potenziamento del nodo ferroviario fiorentino si connotano sempre più quale passaggio indispensabile nella programmazione del loro sviluppo".

Leonardo Domenici e Claudio Martini, Lettera a Silvio Berlusconi, 14 giugno 2005

 

A proposito della Variante di valico: “Nel corridoio Firenze-Bologna, a 30 km di distanza, si sta realizzando un'altra infrastruttura ferroviaria che sarà utilissima insieme all'ammodernamento di Firenze e all'ammodernamento del nodo di Bologna che è già appaltato e di cui stanno partendo i cantieri. Poi saremo in grado nel giro di 5 anni di dare una buona potenzialità agli utenti”.

Anna Donati (WWF), consigliere di  amministrazione FS, 20 gennaio 2001

 

TAV: le ingenti quantità di “smarino” permetteranno di allargare l’oasi faunistica di Focognano. Scavi, la terra va al Wwf.

 La Nazione, 18 aprile 2004

 

La TAV è un’opera fondamentale e irrinunciabile, ci sono tutte le garanzie ambientali.

Silvio Berlusconi, 8 dicembre 2005

 

Salvaguardare le nostre montagne non significa certo isolamento. Non possiamo permetterci di essere tagliati fuori dalle grandi reti europee: dobbiamo usare i progressi delle tecnologie e delle conoscenze scientifiche per garantire la tutela dell'ambiente.

Carlo Azeglio Ciampi, 30 novembre 2005

 

 

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