Associazione di volontariato Idra
iscritta al Registro Regionale del
Volontariato della Toscana per la promozione e la tutela del patrimonio
ambientale e culturale
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COMUNICATO STAMPA Firenze, 4.9.’09
Stazione TAV a Firenze: “Sindaco,
intervenga perché sia sospesa la demolizione di quel palazzo in via Zeffirini!”
Alto 6
piani, con un terrazzo panoramico a 360 gradi sulla città di Firenze. Un bene
costruito negli anni Sessanta, che magari necessita di manutenzione, ma che ha ospitato
per decenni in ampi appartamenti 12 famiglie, alle quali da tempo è stato
imposto di sloggiare perché un progetto un po’ fuori misura prevedeva di
demolirlo per far posto a una stazione sotterranea da pagare a peso d’oro.
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Il palazzo al numero civico 8 di Via Zeffirini, visto da un palazzo
adiacente
Ora,
quella demolizione starebbe per avvenire, anche se lì la stazione
TAV subacquea (prevista accanto al subalveo del torrente Mugnone, esondato
l’ultima volta nel ’92) l’Osservatorio Ambientale e il nuovo sindaco sembrano
rimetterla (giustamente) in discussione, per l’impatto idrogeologico che il
super sarcofago di cemento rappresenterebbe per una grande area all’intorno.
Squilla il telefono, qualcuno avverte Idra allarmato: ci sono segnali che la
demolizione sia imminente. Idra
verifica, e ottiene conferma: l’abbattimento fa parte delle cosiddette ‘opere propedeutiche’ alla stazione Foster,
approvate prima ancora che il progetto esecutivo sia dichiarato ambientalmente
sostenibile. La mano destra fa una cosa, la sinistra sembra fare il contrario:
da una parte ci si ferma a riflettere, a misurare, a valutare; dall’altra pare
si faccia finta di nulla, si procede.
Ma abbiamo letto che il nuovo sindaco di Firenze
Matteo Renzi ha chiesto e ottenuto (anche se Idra non ne ha ricevuto ancora documentazione ufficiale) la
sospensione del programma di abbattimento di 163 alberi
in quella stessa area, un sacrificio anche questo ‘propedeutico’ a qualcosa che
magari non si farà mai. E allora Idra ha
ripreso carta e penna e ha scritto ancora una volta, stamani, al sindaco di
Firenze, che tanta saggezza ha mostrato nel gestire la mega-bega TAV eredità
delle amministrazioni precedenti: “Intervenga,
per cortesia, perché venga sospeso il provvedimento di demolizione, almeno fin
tanto che l’Osservatorio Ambientale non si sarà pronunciato sulla sostenibilità
del progetto complessivo e dunque sulla stessa plausibilità di un cantiere in
quell’area”. Basta il buon senso, infatti, a stabilire che un palazzo del
genere conviene tenerselo ben stretto “finché
non è certo che il suo abbattimento serve effettivamente a qualcosa di utile
alla collettività”. E aggiunge, l’associazione indipendente fiorentina: “Le chiediamo di verificare inoltre che
nessuna delle altre attività di demolizione in corso in queste ore, attività
delle quali pure ci riferiscono allarmati i cittadini, sia tale da rischiare di
pregiudicarne in alcun modo l’uso sociale e ambientale che la comunità locale
auspica per il prossimo futuro. Un grande parco urbano a disposizione di una
città sempre più asfittica, e di un quartiere nel quale - uno dopo l’altro -
più giardini sono stati trasformati in campi base o cantieri edili, da via Mariti a viale Redi a viale Corsica, risponderebbe a nostro avviso alla
esigenze più urgenti della comunità, costituendo una soluzione molto economica
e molto condivisa! Si tratterebbe solo di mantenere, restaurare e manutenere”.