Associazione di volontariato Idra

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COMUNICATO STAMPA     Firenze, 4.9.’04

 

A Firenze Nova si gioca una partita importante per tutta la città: il “corridoio attrezzato” a Rifredi per l’Alta Velocità appare sempre più un pericolosissimo cavallo di Troia.

 

Esposto di Idra al sindaco di Firenze per salvare Firenze Nova da un nuovo angolo di Far West.

 

“Analfabetismo democratico”: questa l’amara riflessione conclusiva a margine della vicenda.

 

In una requisitoria lunga 12 pagine e assistita da 120 pagine di allegati, depositata ieri a Palazzo Vecchio e illustrata oggi in conferenza stampa al Gran Caffè Giubbe Rosse in piazza della Repubblica, l’associazione ecologista indipendente Idra, iscritta al registro regionale del volontariato, informa in via ufficiale il sindaco di Firenze di alcune circostanze inquietanti sul rapporto fra progettazioni di interventi per l’Alta Velocità, già in corso o in programma, e sistema di garanzie sottoscritte nel ’99 per l’attraversamento AV di Firenze dal suo predecessore Mario Primicerio. Un rapporto che appare stravolto non appena si tenti di approfondire - con i limiti e le difficoltà dovute alla scarsissima informazione fornita al riguardo dall’Amministrazione comunale -  le modalità di trasporto delle quantità ciclopiche di materiali da costruzione e di risulta dei cantieri, dei tunnel e della stazione.

 

La più recente occasione di verifica della clamorosa assenza di trasparenza sull’operazione AV è stata in questi giorni la cantierizzazione avviata intorno a Ferragosto accanto alla stazione di Rifredi per il cosiddetto “corridoio attrezzato”. Si tratta di un intervento previsto come binario di cantiere dall’Accordo procedimentale del 3 marzo ’99, ma che è divenuto nel frattempo “bimodale” (ferro e gomma) e addirittura – come si legge nei documenti del progettista Italferr SpA del 7.5.’03 – contenitore di una pista di scorrimento per “autotreni anche con rimorchio e autoarticolati di peso superiore a 3,5 tonnellate”, mentre “i camion fino a 3,5 ton e le automobili delle maestranze potranno anche utilizzare la viabilità ordinaria entrando in cantiere dagli accessi secondari di via Circondaria, viale Corsica e viale Francesco Redi”....

Il contenuto dei solenni accordi sottoscritti da Mario Primicerio, Michele Gesualdi e Vannino Chiti nel ’97 e nel ’99 appare stravolto in relazione al principio, fissato in quei protocolli, per cui “la cantierizzazione del Nodo sarà definita in modo da garantire l’utilizzazione delle aree ferroviarie ai fini dell’insediamento dei cantieri, nonché l’utilizzo del sistema ferroviario per il trasporto via ferrovia dei materiali da costruzione e di risulta” (Protocollo d’intesa del 24.4.’97) e la movimentazione dei materiali da e per il cantiere della stazione AV avverrà tramite l'uso di corridoio attrezzato con binario ferroviario, da realizzare in affiancamento a quelli oggi esistenti, che collegherà i cantieri della stazione AV in zona Macelli e pozzo Corsica con la stazione di Rifredi, come richiesto dal Comune di Firenze(Accordo procedimentale del 3.3.’99).

Nella citata “Relazione generale sugli aspetti ambientali della cantierizzazione, penetrazione urbana linea A.V., passante A.V. – nuova stazione A.V.” prodotta da Italferr SpA, datata 7.5.’03, che “illustra i risultati di uno studio finalizzato alla disamina delle possibili ricadute sull’ambiente derivanti dalla cantierizzazione della nuova stazione dell’Alta Velocità”, si legge invece: Tutto l'approvvigionamento e lo smaltimento dei materiali, eccetto lo smarino, avverrà su camion". E se ne danno in numeri.

 

L’esposto, che è stato inviato per conoscenza anche ai gruppi consiliari, parte dall’emergenza-alberi di Firenze Nova per passare in rassegna altri e ancor più preoccupanti scenari ambientali e sanitari legati alla progettazione per l’Alta Velocità nella “città del fiore”. Testo e allegati descrivono e documentano i clamorosi passi indietro apparentemente fatti dall’Amministrazione comunale in tema di garanzie per la salute della popolazione residente e ospite, e l’assenza di risposte ai quesiti dei cittadini anche quando costoro chiedono e ottengono l’intervento del Difensore civico, ignorato dall’Amministrazione.

 

L’esposto si conclude con tre richieste al sindaco Leonardo Domenici.

 

q       “Chiediamo che sia verificata – là dove essa appaia assente o lacunosa - la conformità fra i contenuti delle progettazioni le cui realizzazioni sono in corso d’opera o in via di attivazione e i contenuti dell’Accordo procedimentale del 3.3.’99, anche per quanto attiene il diritto del cittadino all’informazione e la tutela della salute, dell’ambiente, della sicurezza pubblica.

q       Come Associazione ecologista iscritta al registro regionale del volontariato, torniamo a chiedere che sia valutata – sulla scorta dei risultati delle verifiche richieste - l’opportunità di un intervento in via d’urgenza, nel quartiere di Firenze Nova, in via Vasco de Gama, che porti alla sospensione dell’esecuzione delle opere in corso, a partire da quelle – imminenti - di taglio degli ultimi esemplari di alberi presenti sul lato ferrovia della strada.

q       Chiediamo anche che al più presto, e comunque prima che i lavori di cantierizzazione – che auspichiamo vengano sospesi - riprendano, l’Amministrazione comunale assicuri in tutti i modi opportuni, e in primo luogo attraverso un’assemblea pubblica nel quartiere di Firenze Nova adeguatamente pubblicizzata, un’informazione esaustiva sia sul progetto di cantierizzazione del “corridoio attrezzato”, sia sugli scenari che attendono la popolazione negli anni di esercizio del “corridoio”, sia sui problemi e le proposte che i cittadini intendono presentare all’Amministrazione comunale”.

 

 

Una riflessione conclusiva.

In una città che si rivela essere incapace di costruire semplici sottopassi stradali, strade e persino marciapiedi, di disegnare le curve, di manutenere e lasciar sopravvivere il proprio patrimonio ambientale e culturale, Firenze Nova appare costretta a convivere per molti anni futuri con un cantiere approvato 5 anni fa ma del quale non si sa neppure ancora come funzionerà.

Possiamo parlare, a Firenze, della presenza di una vera e propria classe politica dirigente? L’unica dirigenza che sembra funzionare perfettamente (se non ci fossero i cittadini, certo, sarebbe tanto meglio...) appare essere quella economica, degli affari.

A Idra pare che, visti i casi descritti e documentati nell’esposto, si sia in presenza dunque di un contesto di profondo analfabetismo democratico.

 

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