Associazione di volontariato Idra

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COMUNICATO STAMPA Firenze, 4.6.'01

 

Danni quotidiani alla salute,

caos e rischio permanente sulle strade

intorno al cantiere TAV di piazza V. Veneto:

ma il vice-sindaco di Firenze Graziano Cioni

non risponde ai cittadini

 

La vita è cambiata, e come!, per i residenti del lungarno Vespucci, di corso Italia e di piazza Vittorio Veneto. Adesso agli incrementi di traffico, ai camion, alle ruspe e alle betoniere si aggiunge l'abbondante polvere estiva che si solleva dal cantiere TAV.

L'inquinamento acustico e atmosferico è salito da mesi a livelli difficilmente sopportabili.

Vita praticamente impossibile per i pedoni in piazza Vittorio Veneto. Uscire di casa e camminare col passeggino è diventato impensabile, qui a pochi metri dal parco delle Cascine, per l'impraticabilità dei marciapiedi, occupati spesso e volentieri da auto e furgoni in sosta vietata.

Ma anche gli automobilisti non se la passano bene: le condizioni di sicurezza della nuova viabilità appaiono davvero poco decenti. La presenza di due grandi alberghi lungo la sede stradale stretta, che è stata forzata a ospitare per gran parte del percorso un doppio senso di marcia, comporta soste anche prolungate di pullman turistici davanti agli ingressi, con carico e scarico di ospiti e relativi bagagli. Una delle due corsie viene occupata così anche nelle ore di punta a ridosso di incroci strategici (come quello con Corso Italia), resi 'ciechi' dall'ingombro visivo. Continui salti di carreggiata rendono avventuroso il passaggio accanto alle barriere anti-rumore del cantiere TAV: chi proviene da Porta al Prato ad esempio rischia di trovarsi di fronte improvvisamente automobili, moto, bus o biciclette che sbucano da corso Italia e 'saltano' - curvando a destra - l'ostacolo rappresentato dai pullman in sosta davanti a uno degli alberghi. La situazione diventa ancora più critica quando dalla curva a cui sono costretti sul lungarno arrivano i lunghi autobus doppi dell'ATAF, o quando qualche camion ha da uscire dal cantiere TAV, proprio di fronte all'incrocio con corso Italia.

Preoccupata di questi come dei tanti altri episodi di caos urbano che i cantieri TAV già determinano o sono destinati a creare per anni in città, Idra aveva scritto l'11 aprile scorso all'assessore alla Mobilità Graziano Cioni e al sindaco Leonardo Domenici, dopo un incidente mortale legato all'Alta Velocità ferroviaria sulla viabilità a Sesto Fiorentino. Aveva chiesto di sapere fra le altre cose, Idra, se l'Amministrazione comunale di Firenze ha assicurato incrementi di vigilanza mirata alla tutela della salute e della sicurezza dei cittadini e dei lavoratori dentro e intorno ai cantieri TAV e opere connesse. Nessuna risposta.

Idra rileva come l'assessore Cioni, citato recentemente dalle cronache per un'importante prova di moralità amministrativa, non abbia ancora risposto neanche all'invito rivoltogli dall'associazione di volontariato fiorentina che desidera informarlo sulla natura della cospicua valanga di miliardi TAV promessa a Firenze come contropartita per il doppio tunnel sotterraneo dell'Alta Velocità ferroviaria. In occasione di un importante dibattito pubblico al Convitto della Calza il 2 marzo scorso, infatti, l'assessore non si era mostrato al corrente dell'architettura finanziaria della TAV, né della provenienza dei suoi fondi.

Sull'inquinamento ambientale, i rischi per la salute e per la sicurezza di abitanti, pedoni, ciclisti, conducenti e passeggeri di mezzi motorizzati nell'area limitrofa al cantiere TAV di Piazza Vittorio Veneto, Idra chiede la collaborazione dei cittadini per attrezzare un esposto all'Amministrazione Comunale, all'ARPAT e all'ASL. Cosa succederà con la chiusura al traffico di metà del ponte alla Vittoria?

per contatti ( 055.233.76.65 e-mail idrafir@tin.it web www.dadacasa.com/idra

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