Associazione di volontariato Idra
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Firenze, 4.4.’07
Botta e ... risposta (?) sulla
"partecipazione"
fra Idra
e Regione Toscana
pubblicato su "Idee sulla Toscana", rivista web
dell'IRPET
(Istituto per la Programmazione Economica
della Toscana)
1.
La lettera
aperta indirizzata da Idra il 26
marzo 2007 all’assessore alle Riforme Istituzionali della Regione Toscana
Agostino Fragai.
Legge regionale sulla partecipazione:
assessore, a che gioco giochiamo?
lettera aperta
Lei ci invita,
gentile assessore, ad “un altro
appuntamento fondamentale sulla strada che ci porterà alla redazione della
legge sulla partecipazione”, la seduta del Consiglio Regionale di martedì 27
marzo nella quale l’Assemblea sarà chiamata a discutere il documento
preliminare che contiene i futuri indirizzi della proposta di legge.
Ma noi non possiamo
dimenticare i fatti, prima di innamorarci delle intenzioni. Che senso ha
continuare a suggerire scenari di presunta partecipazione democratica alle
scelte della Regione quando le evidenze denunciano il contrario?
Ogni concreto
tentativo di “partecipazione” da parte nostra è stato frustrato dalla mai
dichiarata resistenza dell’apparato, che sembra intendere la partecipazione
come l’inserimento in un procedimento amministrativo a sé stante e non invece
come una modalità differente di gestione dell’azione amministrativa!
Abbiamo scritto più volte al presidente della Giunta
regionale Claudio Martini documentando le lacune, le contraddizioni e le
controindicazioni della politica ambientale, sociale, trasportistica e
finanziaria della Regione Toscana, reiterando richieste, appelli, inviti,
proposte e lettere. Nella stragrande maggioranza dei casi non abbiamo ricevuto
altro riscontro se non l’adozione di scelte incompatibili con le indicazioni e
gli orientamenti che la documentazione da noi prodotta suggeriva o
esplicitamente richiedeva.
Ci siamo rivolti anche agli assessori al Territorio e al
Diritto alla salute, senza ricevere in cambio alcuna considerazione. Soltanto
con l’assessore all’Ambiente è stato possibile fissare pochi e faticosi
incontri, ma recentemente abbiamo visto interrompere anche questo tenue canale
di comunicazione, nel bel mezzo peraltro di uno specifico procedimento già
formalmente avviato!
Qualche settimana fa
abbiamo chiesto un’audizione urgente alla Commissione Ambiente del Consiglio
Regionale su un tema che commuove l’Italia, la distruzione di risorse idriche e
territoriali (oltre che erariali) in Mugello a seguito dei lavori per la
realizzazione della linea dell’Alta Velocità - Alta Capacità ferroviaria. Ci
preoccupano infatti, e non poco, certe dichiarazioni pubbliche rilasciate dal
presidente della Commissione, da un consigliere della maggioranza e da un
consigliere dell’opposizione al termine della visita della Commissione stessa
ai tunnel TAV in demolizione, rifacimento o adeguamento fra Monte Morello e
Firenzuola. Dichiarazioni che appaiono a noi ispirate da una clamorosa ignoranza
dei fatti se non da altri motivi la cui logica al momento ci sfugge. Anche qui,
nessuna risposta e nessuna attenzione da parte di alcuna forza politica.
A Suo avviso, il
fatto che rappresentanti anche qualificati dell’intera classe politica che
compone la Giunta, il Consiglio e le Commissioni dimostrino insensibilità alle
istanze di ascolto sui grandi temi dell’economia e dell’ecologia, o una
conoscenza solo superficiale e largamente incompleta delle materie da
amministrare, garantisce ancora al “sistema” una patente di credibilità
democratica? O non rappresenta invece il segno e la conferma di un drammatico
iato che continua a scavarsi fra politica e popolo?
Diventa inevitabile
chiedersi se la “rappresentatività” delle istituzioni non venga riducendosi ad
altro che ad un elemento formale, una sorta di sinonimo dell’”elettività” che
certo ne è parte, ma altrettanto certamente non la esaurisce. Come può la
Regione Toscana ignorare quella parte della società civile “informata” dalla
quale provengono richieste di incontro e serie proposte di informazione sulle
“grandi opere” e sulle scelte economiche strategiche, o addirittura prescindere
dai risultati dei propri stessi studi (pensiamo ad esempio alla pubblicazione “Ambiente & Trasporto. Verso una
riconciliazione sostenibile”, edita dalla Giunta regionale già nel lontano
1997) e bypassare doverose esigenze di programmazione (pensiamo a quanto
ammesso in una lettera a Idra il 21
settembre scorso dal dirigente della Regione Toscana responsabile dell’Area di
Coordinamento Pianificazione Territoriale e Politiche Abitative), continuando a
ritenersi al tempo stesso “rappresentativa”?
Appassionati come
siamo dei valori della democrazia, non riusciamo a restare inerti davanti a un
simile approccio. Qui siamo lontani anni luce, assessore, dalla pratica della
partecipazione: è in gioco la “buona educazione istituzionale”, che
richiederebbe quanto meno di rispondere a chi scrive, se si tratta di un
soggetto associativo riconosciuto dalla Regione, come lo è Idra, o di motivare pubblicamente la propria indisponibilità al
confronto.
Approfittiamo dunque
di questo Suo recente cortese invito per chiederLe una risposta pubblica ai
quesiti che pubblicamente Le poniamo. Le abbiamo già scritto a suo tempo al
riguardo, ricevendo da lei un cortese attestato di stima: “La volontà di partecipazione di cui si fa portatrice la vostra
associazione – leggiamo in una Sua nota a noi indirizzata lo scorso 15
febbraio 2006 - è uno stimolo alle
finalità che si siamo posti in questa legislatura”. Altrettanta stima ci è
stata espressa dal citato assessore regionale all’Ambiente. Ma se agli elogi
non corrispondono i comportamenti, temiamo che non si produca nulla di nuovo né
di innovativo sul piano dell’implementazione dei diritti.
Ci auguriamo quindi
di poter ricever almeno da Lei un riscontro concreto e fattivo: non ci siamo
del resto esonerati dal compito di fornire, anche nel merito della proposta di
legge sulla partecipazione che la Regione Toscana dichiara di voler promuovere,
un nostro modesto contributo, illustrato lo scorso 26 settembre 2006 al
seminario tenutosi Lei presente all’Educatorio del Fuligno a Firenze su
“Partecipazione e governo locale, i soggetti le regole, gli strumenti”. Un
contributo che Le abbiamo trasmesso il giorno successivo.
Cordiali saluti,
il presidente
Girolamo Dell’Olio
2.
Un riferimento alla lettera aperta compare nel comunicato
stampa della Giunta Regionale del 26 marzo 2007 intitolato “Partecipazione, in consiglio regionale le linee
guida”.
Il
commento di Idra.
"Queste linee guida sono nate in maniera partecipata - spiega
Fragai, rispondendo anche alla lettera aperta del comitato Idra diffusa oggi –
La Toscana è già una regione aperta alla discussione, ma ci rendiamo conto che
occorre fare di più e per questo abbiamo deciso di scrivere ed approvare questa
legge. Vogliamo che le istituzioni possano decidere sulle grandi scelte in modo
rapido, - dice - ma anche con una più ampia partecipazione dei cittadini. Non
può esserci partecipazione senza trasparenza e conoscenza: la legge aiuterà
anche questo."
Non capiamo dove e come l'assessore
risponda con quelle parole alla lettera del "comitato Idra" (che in
realtà è un'associazione... della serie, quanta attenzione ai dettagli!): forse
un giorno lo comunicherà in maniera più estesa anche a noi...
Una cosa mette conto in ogni caso
osservare. Qualche rigo più giù Fragai scrive: "Approvata la legge però i comportamenti e i processi che
porteranno a decidere sulle grandi scelte non saranno più gli stessi in
Toscana".
E' già un piccolo passo avanti,
sembra, anche se coniugato al futuro, quando si pensa che sempre, fino ad oggi,
da parte degli amministratori della Regione Toscana (e dei loro padrini politici
nazionali) l'operazione TAV (regina delle "grandi opere") è stata
descritta come positiva ed esemplare: un modello di "partecipazione"
e di "concertazione" che - come le sue disastrose conseguenze
ambientali ed erariali - tutta l'Europa ci invidierebbe! Al punto da spingere
il presidente Martini a formulare per la TAV un curioso invito al
"patriottismo", per quanto "dolce", che aiuti forse a
caramellare le contraddizioni che vive la società civile. Se è vero che
"approvata la legge però i comportamenti e i processi che porteranno a
decidere sulle grandi scelte non saranno più gli stessi in Toscana",
allora forse anche questo monolite propagandistico sta finalmente incrinandosi
....
3.
Il 3 aprile l’assessore risponde a Idra.
Caro Dell’Olio,
ho letto con attenzione la sua lettera aperta,
per la quale la ringrazio.
Nel nostro precedente scambio di lettere, nel
febbraio 2006, non nascosi i limiti, i ritardi e le contraddizioni ancora
esistenti nel rapporto tra cittadini e istituzioni. Era proprio da questa
consapevolezza che derivava la volontà di disegnare strumenti atti a rafforzare
il dialogo fra le amministrazioni e la società, in modo tale che i processi
decisionali fossero trasparenti e condivisi.
Il lavoro che stiamo svolgendo per la definizione
di una legge regionale sulla partecipazione – la prima in Italia - coincide
esattamente con questa esigenza ed è stato sviluppato in pieno accordo con
tutti i membri della Giunta Regionale.
Fin dall’avvio del nostro percorso, iniziato più
di un anno fa, abbiamo insistito sulla necessità di ascoltare le voci
provenienti dalla società, e crediamo di esserci riusciti. È proprio grazie al
confronto che è stato possibile tracciare le linee guida della futura legge.
Questa, nelle nostre intenzioni, dovrà fornire alle istituzioni ed ai cittadini
i mezzi utili a rafforzare la legittimità delle scelte amministrative, secondo
principi di trasparenza, efficienza, democraticità e rispetto degli interessi
comunitari.
Vogliamo fare della partecipazione una forma
ordinaria di governo ed uno strumento straordinario di cambiamento della
Pubblica Amministrazione. Una volta entrata in vigore, la legge darà quindi
risposte concrete a coloro che invocano una maggiore capacità di ascolto e
relazione da parte delle istituzioni e degli organismi preposti ai procedimenti
amministrativi.
Rinnovandole la mia stima, la saluto
cordialmente.
Agostino Fragai