Associazione di volontariato Idra
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TAV in Toscana e danno
erariale
Il corsivo di Idra
pubblicato sul numero di febbraio 2010 de "Il Giornale dell'Arte" a
proposito della meritoria
iniziativa della Corte dei conti che contesta un danno erariale di 741
milioni di euro come conseguenza della cantierizzazione
TAV fra Firenze e Bologna, e chiama in causa alti amministratori della
Regione Toscana (l'attuale presidente Claudio Martini e il suo predecessore
Vannino Chiti, oggi vicepresidente del Senato della Repubblica) e altri 50
politici e dirigenti, locali e nazionali.
Idra
commenta le dichiarazioni in proposito di Vannino Chiti e Claudio Martini.
Siamo grati a
«Il Giornale dell’Arte» per aver dato conto delle conseguenze
straordinariamente nefaste provocate nel territorio e nel bel paesaggio toscano
(«il più commovente del mondo» secondo Braudel)
da una malintesa modernità (cfr. n. 293, dic. ’09, p. 19,
Ndr): progetti TAV poco assennati, approvati
superficialmente e segnati da una lievitazione permanente dei costi hanno
lasciato ferite non più rimarginabili in ambienti unici, protetti dalla
normativa europea. Abbiamo apprezzato, come parte civile, la sentenza del
Tribunale di Firenze, che ha comminato pene esemplari
ai vertici dei colossi privati beneficiari dell’enorme mole di denaro pubblico
elargita per la «grande opera». Riteniamo però che responsabilità gravi
dell’accaduto appartengano anche ai soggetti pubblici che l’hanno avallata,
autorizzata o persino forzata. Ecco perché plaudiamo convinti all’iniziativa
della Corte dei Conti che contesta un’ipotesi di danno
per 741 milioni di euro. Alle osservazioni di Vannino Chiti e Claudio Martini
che, chiamati in causa, si domandano «come si fa a essere danneggiati e
danneggiatori al tempo stesso» avendo la
Regione Toscana da loro amministrata ottenuto un risarcimento di 50 milioni di
euro come parte lesa, vorremmo accostare una considerazione elementare: e cioè
che la Regione, istituzione pubblica, e i suoi amministratori, decisori
politici, non possono essere considerati probabilmente la stessa cosa... Il
risarcimento alla Regione è un indennizzo alla Comunità, non alle Giunte. E se le risorse della Regione sono state danneggiate sia
dall’azione dei privati sia da quella dei decisori pubblici, ebbene allora
risulta non solo legittimo, ma persino doveroso, individuare e perseguire tutti
gli eventuali profili di responsabilità personale. La storia dei rapporti fra i
gestori della cosa pubblica da una parte e la cittadinanza dall’altra, lungo
tutta la vicenda TAV, sembra poter rinviare peraltro anche a
una ulteriore tipologia di «danno erariale»: quella del cosiddetto danno all'immagine della Pubblica Amministrazione,
per la grave perdita di prestigio da essa subìta.
Quanto all’esile foglia di fico dell’Osservatorio ambientale, di cui Chiti e
Martini menano vanto, i disastri registrati
documentano ad abundantiam quanto efficace sia stata
la sua azione, e quanto vantaggiosa, anche in questo caso, la spesa per
finanziarla. Senza considerare che, da oltre due anni, quell’Osservatorio
è scaduto e non è stato più neppure rinnovato!
Girolamo Dell’Olio
Presidente dell’Associazione
di volontariato Idra