Associazione di volontariato Idra

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COMUNICATO STAMPA            Firenze, 4.10.’06

 

Infrastrutture in Toscana: grave errore snobbare la Pontremolese.

 

Le merci del Tirreno sulla TAV? Una pericolosa utopia. L’associazione ecologista Idra chiede chiarimenti all’assessore regionale Riccardo Conti.

 

 

L’emarginazione della Tirrenica-Pontremolese dallo scenario delle infrastrutture strategiche per il trasporto nazionale merci appare assai poco ragionevole, proprio per le caratteristiche intrinseche della linea, che ne fanno un’infrastruttura particolarmente utile e conveniente sotto il profilo dello scambio cabotaggio-ferro, sia per il numero e la qualità dei porti che essa è in grado di servire, sia per la non-invasività e la stessa geografia del suo tracciato ferroviario (che collega direttamente i porti del Tirreno con la pianura padana)”. Così scrive Idra in una lettera all’assessore ai Trasporti della Regione Toscana Riccardo Conti, che nelle settimane scorse – stando alle cronache – avrebbe affermato: “Il completamento dell’Alta capacità ferroviaria Berlino-Palermo arriva ancora prima della Pontremolese. Le sorti del porto di Livorno (...) si avvantaggeranno certamente di più dalla presenza dell’Alta capacità, su cui viaggiano passeggeri e merci, che dalla realizzazione della Pontremolese”.

Secondo Idra questo scenario è pericolosamente irrealistico, per più di un motivo.

Innanzitutto la tratta TAV Bologna Firenze è ben lungi dall’essere ultimata: presenta al contrario una prognosi assolutamente incerta, visto che si sta provvedendo soltanto adesso a  costruire allarghi di nicchie “di sicurezza” e che parti progressivamente sempre più estese della “Galleria Firenzuola” si stanno demolendo e ricostruendo da oltre un anno e mezzo a questa parte ancor prima di averci poggiato sopra i binari. Come se non bastasse, mancano 60 km di tunnel parallelo di soccorso... e in queste condizioni (sottolineate dallo stesso Comando provinciale dei Vigili del Fuoco di Firenze) difficilmente potrà essere collaudata. “La tratta appare tutt’altro che ‘pronta all’uso’, osserva Idra: l’ultima stima, che segna il 2008 come anno di avvio dell’esercizio, sembra essere – piuttosto che ottimistica – semplicemente utopica. Irrealistica risulterebbe dunque l’ipotesi di convogliare in tempi brevi sulla tratta AV Bologna-Firenze il traffico merci dai porti del Tirreno”.

 “Ci si domanda inoltre – aggiunge l’associazione ecologista fiorentina nella nota, che è stata trasmessa per conoscenza anche ai gruppi consiliari della Regione Toscana - su quali basi venga dichiarata una vocazione merci della tratta AV Bologna-Firenze. Le saremo grati se potrà fornirci i documenti tecnico-progettuali della Società TAV SpA che descrivono uno scenario del genere, e i modelli di esercizio che ne rendono realistica e attendibile l’attuazione compatibilmente con le esigenze del trasporto passeggeri e della manutenzione”.

C’è poi un interrogativo che attiene anche agli aspetti formali della questione. Idra si domanda se vi sia un ‘mandato’ del Consiglio Regionale che vada nella stessa direzione delle dichiarazioni dell’assessore ai Trasporti. “Esiste – chiede Idra a Riccardo Conti - un pronunciamento del Consiglio Regionale della Toscana in esecuzione del quale l’Assessorato da Lei diretto possa formulare siffatti scenari? In altre parole, gradiremmo poter essere informati su quali atti del Consiglio autorizzano l’esecutivo a declassare o a rinviare - a beneficio della futuribile tratta TAV Bologna-Firenze - il ruolo trasportistico della Tirrenica-Pontremolese, fin qui saldamente presente - per quanto a noi risulta – nelle linee di programmazione approvate dalla Regione Toscana. E, ancora, gradiremmo sapere quali altri atti del Consiglio prevedono e validano l’utilizzazione della tratta TAV Bologna-Firenze ai fini del trasporto merci massivo invocato nello scenario da Lei promosso”.

Un’ultima osservazione deriva dalle notizie trasmesse a Idra, in risposta a un quesito posto dall’associazione, dal dirigente della Regione Toscana responsabile dell’”Area di Coordinamento Pianificazione Territoriale e Politiche Abitative”. Mentre l’assessore definisce il sottoattraversamento Alta Velocità di Firenze - città patrimonio UNESCO - la “priorità delle priorità” e “la madre di tutte le nostre battaglie”, di fatto si scopre che sull’organizzazione del Nodo di Firenze la Regione Toscana non dispone a oggi neppure di un documento tecnico d’insieme! Dopo lo studio commissionato dalla Giunta Regionale e pubblicato nel ’97, in cui si bollava come “politica di lusso” la scelta di addensare senza una valutazione d’insieme sullo stesso corridoio appenninico due infrastrutture pesanti come l'Alta Velocità ferroviaria e la Variante di Valico, ancora un caso dunque – parrebbe - di deficit di programmazione e di dubbia conformità alle esigenze del buon governo della spesa pubblica e del territorio.

 

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