Associazione di volontariato Idra

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Firenze, 4.1.'99

BRUTTE NOTIZIE DAL MUGELLO

DI FONTE ARPAT

GETTANO NUOVE OMBRE

SUI PROGETTI TAV

DI TUNNEL SOTTO FIRENZE

 

Sulla base delle ispezioni condotte dall'ARPAT nel primo semestre del '98, i maggiori impatti ambientali TAV sulle acque sotterranee del Mugello "si sono avuti nel Comune di Firenzuola in prossimità della finestra Rovigo con abbassamento di falda di 13 metri rispetto all'ante-operam e scomparsa di alcune piccole sorgenti". Sempre nel Comune di Firenzuola, presso la finestra di Castelvecchio, sono state registrate dall'ARPAT venute d'acqua con portate fino a 25 litri al secondo "correlabili al marcato abbassamento della falda (50 metri rispetto all'ante operam - piezometro di controllo) e ad una significativa diminuzione della portata di una sorgente di controllo".

Idra ha acquisito dal Comune di Firenzuola documentazione che attesta la moria sull'Appennino di trote e crostacei, la scorsa estate, per effetto della cantierizzazione TAV; una sorgente privata che alimentava gli abbeveraggi del bestiame al pascolo è stata prosciugata, con danno economico e preoccupazione per il futuro di un'azienda ad indirizzo zootecnico; totalmente prosciugata anche la sorgente (da lt. 44/minuto) che alimentava l'acquedotto comunale di Visignano e l'acquedotto privato di Castelvecchio, località rifornite poi con autobotti non senza difficoltà.

Pensando a Firenze, dove ci si appresta a un sottoattraversamento lungo 7 km nella falda acquifera, ciò che più preoccupa non è solo o tanto l'ampiezza dei fenomeni registrati in Mugello, data la diversità delle condizioni idrogeologiche, quanto la costatazione da parte dell'ARPAT che "in alcuni casi la portata delle acque di aggottamento risulta superiore a quanto ipotizzato nello Studio di Impatto Ambientale". L'ARPAT ravvisa infatti la necessità "che venga effettuato un aggiornamento dello studio specifico relativo alle interferenze delle gallerie sulla risorsa idrica sotterranea".

Ma come potrebbe una città preziosa al mondo come Firenze sopportare l'ipotesi di "aggiornamenti in corso d'opera" di uno Studio d'Impatto Ambientale insufficiente?

Come commentare, alla luce dell'esperienza maturata sulla tratta Firenze-Bologna, l'annuncio da parte dell'Amministrazione Comunale fiorentina, in una riunione del 14 maggio scorso del "Comitato di Coordinamento Nodo A.V. di Firenze", dell'intenzione "di non sollevare obiezioni di fondo per l'espressione di parere sullo Studio di Impatto Ambientale, relativamente ai punti di contrasto, rimandando l'accordo su questi punti alla successiva fase di estensione del progetto esecutivo per la Conferenza di Servizi"?

Quanto è stato saggio da parte degli amministratori pubblici fiorentini, viene da domandarsi, chiudere tutti e due gli occhi sullo Studio di Impatto Ambientale del nodo di Firenze (peraltro assai carente sul piano della descrizione degli interventi di mitigazione), considerato quello che succede oggi in Mugello, dove proprio lo Studio di Impatto Ambientale proposto dai progettisti si è dimostrato uno strumento scarsamente affidabile?

E perché l'assessore all'Urbanistica Enrico Bougleux promette pubblicamente, ma poi non dà ai cittadini che lo richiedono, l'approfondimento dello studio geologico realizzato dai consulenti del Comune, ing. Giulio Pazzagli e ing. Sandro Travaglini, critici nei confronti del progetto di tunnel Italferr sotto Firenze?

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