Associazione di volontariato Idra

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COMUNICATO STAMPA      Firenze, 31.3.'05

 

 

CLAUDIO MARTINI E I VERDI TOSCANI ALTERNATIVI A SILVIO BERLUSCONI?

NON NELLE SCELTE INFRASTRUTTURALI STRATEGICHE.

LA CEMENTIFICAZIONE AD ALTA VELOCITÀ DI FIRENZE E LO SCEMPIO ERARIALE E AMBIENTALE TAV DEL MUGELLO PARLANO CHIARO.

 

Qualcuno ha dimenticato la pacificazione bi-partizan Martini-Berlusconi del 18 aprile 2003? Il presidente new global della Regione Toscana rosso-verde firmava e magnificava insieme al leader del governo nazionale di centro-destra un accordo per la penetrazione di Firenze da parte di una linea ferroviaria sotterranea ad Alta Velocità (modello TAV). Un accordo che solo le criticità ambientali e finanziarie hanno reso in parte inefficace fino ad oggi, per buona sorte di tutti noi.

ALMENO TRE SINDACI ERANO E SONO STATI ESCLUSI DALLE DECISIONI, E LE POPOLAZIONI SONO STATE TENUTE ACCURATAMENTE ALL’OSCURO DEI PARTICOLARI DEI PROGETTI. Eppure si tratta di un intervento a cuore aperto in una delle capitali internazionali della cultura, i cui effetti vanno a interessare persino le province di Livorno e di Arezzo. Un’opera il cui ultimo cronogramma ufficiale preannuncia 9 anni di lavori. E non è stato ancora trovato un posto in cui stoccare i milioni di metri cubi di terra di scavo, né quelli da cui trasportare i milioni di metri cubi di materiali da costruzione.

Intanto le gallerie del Mugello cominciano, prima ancora della fine della cantierizzazione, ad aver bisogno di interventi di rifacimento. Dai 2.100 miliardi iniziali di vecchie lire al 60% privati, la tratta appenninica AV è passata a costare oltre 10.000 miliardi interamente pubblici! Col corredo di danni ambientali irreversibili che tutti sappiamo.

E i Verdi? I tutori ufficiali dell’ambiente?

Anche l’assessore regionale all’Ambiente Tommaso Franci non risulta aver risposto (da mesi) alle domande che Idra gli ha formulato per iscritto sulle colossali emorragie idriche nelle falde del Mugello e sull’ultimo tassello del progetto di invasione AV di Firenze, lo scavalco ferroviario a tre piani fra Rifredi e Castello.

Insomma: non informare, decidere sulla testa dei cittadini, fare-le-cose-comunque appare essere la prima delle categorie politiche di questa unione “progressista” che vorrebbe accreditarsi come alternativa alla gioiosa macchina da guerra delle “grandi opere” del centro-destra.

Idra si domanda: dov’è la differenza?

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