Associazione di volontariato Idra

Tel. e fax 055.233.76.65; e-mail: idrafir@tin.it

web: http://www.idraonlus.it/vecchiosito/inizio.html; http://idra.dadacasa.supereva.it/

 

COMUNICATO STAMPA         Firenze, 31.1.'04

 

SITO COMUNITARIO DI MONTE BENI: AL CONSIGLIO COMUNALE “APERTO” DI FIRENZUOLA IMPORTANTI AMMISSIONI DEL SINDACO E PROPOSTE CONCRETE DA IDRA.

 

“Quel progetto era sbagliato”: lo ha ripetuto più di una volta il sindaco di Firenzuola Renzo Mascherini, commentando durante il Consiglio comunale aperto di lunedì 26 gennaio l’annosa questione dei fanghi provenienti dagli impianti di lavaggio degli inerti estratti dal Sasso di Castro, che avrebbero dovuto trovare allocazione in quello stesso sito, e che hanno invece superato di gran lunga il volume previsto, con la conseguenza di essere poi dislocati in vari altri punti del Comune, ultimo Monte Beni. Lo stesso sindaco ha informato che proprio pochi giorni or sono Monte Beni è stato definitivamente confermato dalla Regione Toscana come Sito di Importanza Comunitaria ai sensi della direttiva europea Habitat, compresa l’area in cui sono stati stoccati (e restano sono tuttora depositati) i fanghi prodotti per l’Alta Velocità al Sasso di Castro. Dopo una prima autorizzazione al deposito la scorsa estate, la giunta comunale ha dovuto ordinarne la rimozione per effetto del pronunciamento dell’ARPAT, che li considera rifiuti e che ne ha verificato la composizione chimica. Ciò nonostante il sindaco ha chiesto nelle settimane scorse un incontro urgente in Regione perché venga soddisfatta la richiesta del Consorzio CAVET di rivedere l’ordinanza di rimozione dei fanghi, dato che – ha spiegato in Consiglio – i costi della rimozione graverebbero comunque sulla collettività, essendo a carico della TAV. Il portavoce di Idra Girolamo Dell’Olio, intervenuto durante la seduta aperta, ha respinto con decisione questo argomento: “Non è ammissibile che un consorzio privato (il CAVET) possa permettersi di fare un cattivo progetto - come lo ha definito il sindaco - senza doverne rispondere. Come incassa gli utili, il privato deve rispondere degli errori. La TAV Spa amministra denaro totalmente pubblico, e non può farsi carico degli errori dei privati. Su Monte Beni c’è una vera e propria questione morale, una questione di etica della spesa pubblica, su cui è opportuno riflettere prima di avallare le richieste dei privati”.

Ma l’associazione di volontariato non si è limitata a deplorare l’atteggiamento nei confronti del consorzio CAVET e la latitanza nelle verifiche ambientali (solo per iniziativa dei cittadini e di Idra, infatti, l’ARPAT risulta essere stata informata della movimentazione dei fanghi, ed è potuta intervenire per analizzarne caratteristiche e composizione). Idra ha anche consegnato e illustrato ai cittadini presenti e ai consiglieri alcune proposte concrete, immediatamente praticabili.

In primo luogo l’associazione ha chiesto ai membri del Consiglio di adottare atti formali che pongano Monte Beni categoricamente e definitivamente al riparo da qualsiasi minaccia di allocazione di materiali provenienti da siti industriali. “Se Monte Beni è un Sito di Importanza Comunitaria, ha detto Dell’Olio, allora il recupero ambientale deve avvenire con materiali di qualità, materiali che non possono essere di natura in alcun modo “incerta” quanto a composizione chimica e a impatto ambientale”. Al tempo stesso Idra ha chiesto che si adotti, per il ripristino ambientale di un sito così gravemente compromesso, una procedura tecnicamente e democraticamente controllata. Affinché siano assunte decisioni atte a  garantire la stabilità dei versanti e del fronte è importante secondo Idra avvalersi delle competenze scientifiche istituzionali già disponibili: “L’Osservatorio Ambientale Locale del Mugello, istituito dalla Comunità Montana, dev’essere investito a pieno della questione”. Per provvedere alla sistemazione del sito, l’associazione ecologista indipendente fiorentina propone poi di coinvolgere il Dipartimento di Ingegneria agraria e forestale dell’Università di Firenze, al quale potrebbe essere commissionato uno studio ed eventualmente proposta una convenzione che permetta di esprimere un’ipotesi di intervento e di gestione. “A questo stesso fine – è stato suggerito - potrebbe essere utilmente bandito dall’Amministrazione comunale un concorso di idee al quale partecipino tutte le competenze presenti sul territorio, così che le scelte possano essere operate fra opzioni multiple, pubbliche e trasparenti”. Quanto al prossimo incontro in Regione annunciato dal sindaco Mascherini dopo che il primo appuntamento, il 20 gennaio scorso, non ha prodotto alcun risultato, l’associazione ha chiesto ai consiglieri e al sindaco di adottare una procedura finalmente partecipata, dopo quello che è successo a séguito del mancato ascolto della popolazione: Idra chiede che una rappresentanza dei cittadini e dell’associazione possa partecipare in veste di uditore all’incontro, e che qualsiasi ipotesi di lavoro avesse a emergere da tale appuntamento essa debba essere sottoposta al vaglio di un’assemblea pubblica nella frazione interessata (Pietramala) o a un Consiglio comunale decentrato presso quella stessa frazione in seduta aperta”.

back