Associazione di volontariato Idra
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COMUNICATO
STAMPA Firenze, 31.1.'04
SITO
COMUNITARIO DI MONTE BENI: AL CONSIGLIO COMUNALE “APERTO” DI FIRENZUOLA
IMPORTANTI AMMISSIONI DEL SINDACO E PROPOSTE CONCRETE DA IDRA.
“Quel
progetto era sbagliato”: lo ha ripetuto più di una volta il sindaco di
Firenzuola Renzo Mascherini, commentando durante il Consiglio
comunale aperto di lunedì 26 gennaio l’annosa questione dei fanghi
provenienti dagli impianti di lavaggio degli inerti estratti dal Sasso di
Castro, che avrebbero dovuto trovare allocazione in quello stesso sito, e che
hanno invece superato di gran lunga il volume previsto, con la conseguenza di
essere poi dislocati in vari altri punti del Comune, ultimo Monte Beni. Lo
stesso sindaco ha informato che proprio pochi giorni or sono Monte Beni è
stato definitivamente confermato dalla Regione Toscana come Sito di Importanza Comunitaria ai sensi della
direttiva europea Habitat, compresa l’area in cui sono stati stoccati (e
restano sono tuttora depositati) i fanghi prodotti per
l’Alta Velocità al Sasso di Castro. Dopo una prima autorizzazione al
deposito la scorsa estate, la giunta comunale ha dovuto
ordinarne la rimozione per effetto del pronunciamento dell’ARPAT, che li
considera rifiuti e che ne ha verificato la composizione chimica. Ciò
nonostante il sindaco ha chiesto nelle settimane scorse un incontro urgente in
Regione perché venga soddisfatta la richiesta del Consorzio CAVET di
rivedere l’ordinanza di rimozione dei fanghi, dato che – ha spiegato in
Consiglio – i costi della rimozione graverebbero comunque sulla collettività,
essendo a carico della TAV. Il portavoce di Idra Girolamo Dell’Olio,
intervenuto durante la seduta aperta, ha respinto con decisione questo argomento:
“Non è ammissibile che un consorzio privato (il CAVET) possa permettersi
di fare un cattivo progetto - come lo ha definito il sindaco - senza doverne
rispondere. Come incassa gli utili, il privato deve rispondere degli errori.
La TAV Spa amministra denaro totalmente pubblico, e non può farsi carico degli
errori dei privati. Su Monte Beni c’è una vera e propria questione morale,
una questione di etica della spesa pubblica, su cui è opportuno riflettere
prima di avallare le richieste dei privati”.
Ma
l’associazione di volontariato non si è limitata a deplorare l’atteggiamento
nei confronti del consorzio CAVET e la latitanza nelle verifiche ambientali
(solo per iniziativa dei cittadini e di Idra, infatti, l’ARPAT risulta
essere stata informata della movimentazione dei fanghi, ed è potuta intervenire
per analizzarne caratteristiche e composizione). Idra ha anche
consegnato e illustrato ai cittadini presenti e ai consiglieri alcune
proposte concrete, immediatamente praticabili.
In primo
luogo l’associazione ha chiesto ai membri del Consiglio di adottare atti
formali che pongano Monte Beni categoricamente e definitivamente al riparo da
qualsiasi minaccia di allocazione di materiali provenienti da siti industriali.
“Se Monte Beni è un Sito di Importanza Comunitaria, ha detto Dell’Olio, allora
il recupero ambientale deve avvenire con materiali di qualità, materiali
che non possono essere di natura in alcun modo “incerta” quanto a composizione
chimica e a impatto ambientale”. Al tempo stesso Idra ha chiesto che
si adotti, per il ripristino ambientale di un sito così gravemente
compromesso, una procedura tecnicamente e democraticamente controllata.
Affinché siano assunte decisioni atte a
garantire la stabilità dei versanti e del fronte è importante secondo Idra
avvalersi delle competenze scientifiche istituzionali già disponibili: “L’Osservatorio
Ambientale Locale del Mugello, istituito dalla Comunità Montana, dev’essere
investito a pieno della questione”. Per provvedere alla sistemazione del
sito, l’associazione ecologista indipendente fiorentina propone poi di coinvolgere il Dipartimento di Ingegneria agraria
e forestale dell’Università di Firenze, al quale potrebbe essere commissionato
uno studio ed eventualmente proposta una convenzione che permetta di esprimere
un’ipotesi di intervento e di gestione. “A questo stesso fine – è stato
suggerito - potrebbe essere utilmente bandito dall’Amministrazione comunale
un concorso di idee al quale partecipino tutte le competenze presenti sul
territorio, così che le scelte possano essere operate fra opzioni multiple,
pubbliche e trasparenti”. Quanto al prossimo incontro in Regione
annunciato dal sindaco Mascherini dopo che il primo appuntamento, il 20 gennaio
scorso, non ha prodotto alcun risultato, l’associazione ha chiesto ai
consiglieri e al sindaco di adottare una procedura finalmente partecipata, dopo
quello che è successo a séguito del mancato ascolto della popolazione: “Idra
chiede che una rappresentanza dei cittadini e dell’associazione possa
partecipare in veste di uditore all’incontro, e che qualsiasi ipotesi di lavoro
avesse a emergere da tale appuntamento essa debba essere sottoposta al vaglio
di un’assemblea pubblica nella frazione interessata (Pietramala) o a un
Consiglio comunale decentrato presso quella stessa frazione in seduta aperta”.