Associazione di volontariato Idra
Tel. e fax 055.233.76.65; e-mail idrafir@tin.it; web http://associazioni.comune.fi.it/idra/inizio.html
ESCE IL NOTIZIARIO 2010
DI IDRA:
REDDE RATIONEM NELLA CITTÀ MORTA.
È appena uscito il
notiziario annuale di Idra. Un
fascicolo di 32 pagine nel quale l'associazione
di volontariato fiorentina che si occupa di ambiente e territorio ha riepilogato
l'impegno del 2010, prevalentemente rivolto ad evitare
alla città di Firenze la sorte che già ha cominciato a compiersi a suo danno: la
consegna al disastro annunciato (Mugello e Bologna ne sono la prova!) del
sottoattraversamento TAV.
Sulla carta la condanna
di Firenze è già stata firmata. I primi lavori propedeutici sono già partiti. Resta
l'impossibilità di rassegnarsi al cinismo della politica, che ha voluto avviare
questo progetto senza alcun confronto preventivo con le altre soluzioni
possibili (a partire dall’architettura finanziaria), infinitamente meno costose
e impattanti, nonché razionali dal
punto di vista trasportistico, rispetto alla
nuova faraonica stazione sotterranea AV, che già si sta predisponendo nell'area
ex-Macelli. Essa è lontana dalla stazione centrale di Santa Maria Novella
quanto basta a tagliarla fuori da una agile interoperabilità
con il resto della rete ferroviaria. Il doppio tunnel di oltre
Il perché è ormai chiaro. Nel notiziario si racconta in dettaglio la
sudditanza bipartizan della classe politica a
quella porzione di classe imprenditoriale che sistematicamente, a proprio
vantaggio, si inventa lavori impossibili pagati con i soldi pubblici. Coi soldi
di tutti noi. Una porzione di classe imprenditoriale che è validamente
supportata anche da tanta parte del mondo sindacale, scalpitante affinché la tranche fiorentina della grande
opera TAV abbia finalmente inizio per poter affermare di aver “dato lavoro”.
Poco importa a queste lobby che quel “lavoro” sia drogato e produca opere
inutili, che sia pagato con i soldi dei lavoratori medesimi in veste di
contribuenti, e che assorba tutte le risorse impedendo l’apertura di cantieri
ben più produttivi e labour intensive.
Questi politici, questi imprenditori e questi
sindacati hanno saputo agire in profondità nelle coscienze dei cittadini, utilizzando
sapientemente l’armamentario retorico dell’occupazione
e del progresso. Al punto che oggi la
quasi totalità dei fiorentini appare inerte, narcotizzata. Si lascia dunque violentare
la città senza opporre alcuna significativa resistenza. Questa la città
morta.
Peccato. Firenze meritava di meglio. Le nuove
generazioni meritavano di meglio che essere inchiodate dai debiti in una città
devastata.
C'era un'alternativa a
questo disastro? Certo che sì! Il problema, prima che infrastrutturale,
è politico. Nell'editoriale Idra accenna,
come ipotesi di lavoro, e sperando di innescare la scintilla di un dibattito
serio, alla crisi della democrazia rappresentativa. Alla necessità
della partecipazione effettiva e attiva di ciascun cittadino alla vita politica
e alla tutela diretta del bene comune.
Da parte sua Idra seguiterà a fare la sua
parte, a compiere fino all’ultimo metro di scavo ogni azione possibile per
salvare Firenze. È ancora possibile un miracolo.