Associazione di volontariato Idra
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COMUNICATO STAMPA Firenze, 30.8.’05
CANTIERI PER L’ALTA VELOCITÀ FERROVIARIA: I PROBLEMI PER IL MUGELLO NON
SONO FINITI !
LUNGO
INCONTRO DELL’ASSOCIAZIONE ECOLOGISTA IDRA
CON L’OSSERVATORIO AMBIENTALE NAZIONALE, NELLA SEDE DELLA REGIONE TOSCANA.
UNA
GALLERIA È GIÀ IN DEMOLIZIONE (NON SI SA ANCORA PER QUANTE CENTINAIA DI
METRI...) E LE ESPLOSIONI PROVOCANO SPAVENTO E LESIONI: TAV AMMETTE LA MANCANZA
DI INFORMAZIONE, IDRA CHIEDE MISURE
ADEGUATE ALLE RESPONSABILITÀ EMERSE.
E’ durato tre ore l’incontro che il 27 luglio l’associazione ecologista fiorentina Idra ha ottenuto - presso la sede di
Novoli della Regione Toscana - col presidente dell’OAN (Osservatorio Ambientale
Nazionale sulla tratta Alta Velocità Bologna-Firenze) prof. Raffaello Nardi e
con altri membri dell’organismo di controllo, a proposito delle conseguenze
provocate dai cantieri aperti per la costruzione della tratta TAV
Bologna-Firenze. Sono intervenuti nella circostanza anche tecnici dell’Agenzia
Regionale per la Protezione Ambientale della Toscana (ARPAT), che hanno
consegnato a Idra la cartografia aggiornata dei gravi impatti idrogeologici della TAV su torrenti,
sorgenti e pozzi.
La delegazione di Idra era guidata dal portavoce Girolamo
Dell’Olio. Il primo argomento trattato è stato quello della demolizione e ricostruzione - a Scarperia e
a Borgo San Lorenzo - del rivestimento definitivo di una galleria, prima ancora
della posa dei binari. Idra ha
chiesto ragguagli sulle risposte – considerate non
del tutto soddisfacenti – ricevute dall’Osservatorio in merito agli ultimi guai
provocati in Mugello dalla cantierizzazione TAV. Com’è noto, le mine adoperate
per la demolizione, senza preavvisare la cittadinanza e probabilmente senza
stimare in modo adeguato i possibili contraccolpi in superficie, hanno
provocato un effetto-terremoto, spavento
e lesioni. Nei verbali della riunione dell’Osservatorio dedicata ad
analizzare anche queste richieste di chiarimento inoltrate da Idra si legge che “si è verificato uno scollamento
nel processo informativo del territorio”. Il rappresentante della TAV “ammette la mancanza di informazione da
parte di Cavet, Italferr e TAV” (ben tre soggetti, dunque, risultano
essersi “distratti”!), e “si impegna
affinché tale situazione non si ripeta in futuro”. Conclusione testuale: “l’Osservatorio
Ambientale prende atto dell’assunzione di responsabilità da parte di TAV
dell’accaduto con il conseguente impegno di TAV e Italferr tramite il Consorzio
Cavet ad avvertire in anticipo gli Enti Locali interessati”. Decisamente troppo poco, a giudizio
dell’associazione fiorentina. E’ singolare che i danneggiati siano stati
informati solo da Idra – e non
dall’Osservatorio o dalla TAV stessa - di questa “ammissione” e “assunzione di
responsabilità”, ha commentato Dell’Olio. Che ha anche chiesto come mai siano
state accettate le scuse (fra le quattro pareti dell’Osservatorio, peraltro)
senza adottare alcun provvedimento. A un
cittadino qualsiasi toccherebbe altrettanta disponibilità da parte di organi
pubblici di controllo? Il rappresentante della Regione Toscana
nell’Osservatorio si è impegnato di conseguenza a verificare presso la Regione
stessa o presso l’Osservatorio se vi siano le circostanze per l’adozione di
misure di qualche tipo.
Ma c’è un altro aspetto molto inquietante in tutta questa vicenda, che ha
a che fare con la qualità della
cantierizzazione e/o con la completezza
dell’informazione. Perché, ha chiesto Idra
all’Osservatorio, secondo la prima versione ufficiale (nella lettera
inviata il 24 marzo dall’Osservatorio) l’ampiezza delle demolizioni necessarie
in galleria si limitava a soli 150 metri, mentre tre mesi dopo (il 29 giugno)
l’Osservatorio riferiva che “il tratto in
analisi” è di oltre 600 metri, aggiungendo addirittura che “non
vi è una progressiva definita di fine delle demolizioni”? Quali
conclusioni può trarre da questo livello di approssimazione il cittadino (se e
quando un’associazione come Idra
riesce a tirar fuori dai cassetti queste notizie), se scopre poi che “le verifiche vengono fatte via via che
avanzano le demolizioni, e quindi verrà deciso successivamente a quale
progressiva fermarsi”? Durante l’incontro l’associazione ha appreso che
sulla tratta è attiva una commissione di
collaudo in corso d’opera col compito istituzionale di verificare la
plausibilità costruttiva delle gallerie: proprio ad essa Idra chiederà dunque la pubblicizzazione dei risultati della verifica di tutte le
gallerie TAV dell’Appennino sotto il profilo statico/strutturale,
verifica che “non è di competenza
dell’Osservatorio” (come si legge nella risposta trasmessa il 29 giugno).
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La zona della galleria in corso di
demolizione e rifacimento, a San Giorgio