Associazione di volontariato Idra

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COMUNICATO STAMPA         Firenze, 30.6.'05

 

Meditiamo sul senso profondo del principio di sussidiarietà (Trattato di Maastricht): i cittadini e i sindaci della Val di Susa che si battono democraticamente contro questo progetto TAV meritano ASCOLTO E RISPETTO.

 

Dal sito web della Provincia di Torino (http://www.provincia.torino.it/sportellosociale/volontariato/sv10) riportiamo:

 

Il principio di sussidiarietà, riconosciuto dal Trattato di Maastricht (Trattato dell'UE siglato il 7 febbraio 1992 secondo cui il principio di sussidiarietà è la direttrice fondamentale che guida il processo di formazione dell'Unione europea), riguarda i rapporti tra Stato e società.

Esso si articola in tre livelli:

  1. non faccia lo Stato ciò che i cittadini possono fare da soli: le varie istituzioni statali devono creare le condizioni che permettano alla persona e alle aggregazioni sociali (famiglia, associazioni, gruppi, in una parola i cosiddetti "corpi intermedi") di agire liberamente e non devono sostituirsi a essi nello svolgimento delle loro attività.
  2. lo Stato interviene (sussidiarietà deriva da subsidium, che vuol dire aiuto) solo quando i singoli e i gruppi che compongono la società non sono in grado di farcela da soli: questo intervento sarà temporaneo e durerà solo per il tempo necessario a consentire ai corpi sociali di tornare a essere indipendenti, recuperando le proprie autonome capacità originarie.
  3. L'intervento sussidiario della mano pubblica deve comunque essere portato dal livello più vicino al cittadino: quindi in caso di necessità il primo ad agire sarà il Comune. Solo se il Comune non fosse in grado di risolvere il problema deve intervenire la Provincia, quindi la Regione, lo Stato centrale e infine l'Unione europea. Questa gradualità di intervento garantisce efficacia ed efficienza, libera lo Stato da un sovraccarico di compiti e consente al cittadino di controllare nel modo più diretto possibile. Applicando questo principio, lo Stato si mette al servizio dei cittadini, aiutando la formazione di un cittadino attivo, autonomo e co-responsabile, che non sia un suddito passivo, bisognoso solo di assistenza.

 

 

Lasciamo che i cittadini e i sindaci dei Comuni della Val di Susa possano esercitare un diritto sul proprio futuro.

 

Lo Stato  non si sostituisca a loro nelle scelte che li riguardano così da vicino.

 

Anche nell’ambito dei progetti infrastrutturali, lo Stato si metta al servizio dei cittadini, accogliendo le proposte condivise dalle comunità locali e promuovendo la formazione di “un cittadino attivo, autonomo e co-responsabile, che non sia un suddito passivo, bisognoso solo di assistenza”.

 

dal sito web www.spintadalbass.org

 

 

 

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