Associazione di volontariato Idra
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A scuola di scempi TAV: Trieste chiama Idra.
Idra ai ministri europei dei Trasporti in riunione in Slovenia:
“Non fate delle Alpi e del Carso un nuovo Mugello!”
È partita
ieri all’indirizzo dei ministri europei dei Trasporti a convegno il 5 e 6
maggio a Brdo, in Slovenia, la “lettera
aperta dal disastro TAV del Mugello” con cui l’associazione ecologista
fiorentina Idra documenta in sede
comunitaria un orrore da non ripetere:
l’attraversamento di ecosistemi unici e fragili senza le opportune garanzie di
serietà progettuale, accettabilità ambientale, sostenibilità finanziaria,
informazione e partecipazione dei cittadini.
A Brdo si
parlerà infatti di Corridoio 5 e di Corridoio 1, di TAV Torino-Lione,
Trieste-Lubiana e Verona-Monaco.
Non lasciate che si faccia delle Alpi e
del Carso un nuovo Mugello!, è l’appello di Idra alla UE.
Nella
lettera ai Ministri l’associazione fiorentina osserva: “Anche in sede giudiziaria emerge - con un’evidenza mortificante per la
democrazia - una lezione che può e dovrebbe aiutare le autorità europee a
evitare ad altre regioni gli errori e gli orrori subìti dalla nostra terra.
Quest’opera-colabrodo ha colpito a fondo risorse naturali rare e preziose, ha
messo in ginocchio delicate economie locali e montane (agricoltura,
allevamento, frutticoltura) in angoli di mondo incontaminati, ha stravolto la
geografia del territorio spostando di chilometri gli spartiacque, ha
intossicato il rapporto di fiducia fra popolazione e istituzioni”.
Secondo Idra “gli impatti ambientali,
finanziari e trasportistici delle cantierizzazioni proposte per le nuove linee
AV/AC Torino-Lione, Verona-Monaco e Venezia-Lubiana potrebbero risultare
altrettanto, se non più, devastanti di quelli registrati fra Firenze e Bologna.
Le popolazioni dei territori interessati da questi progetti sono preoccupate
per il basso livello di informazione e di coinvolgimento dei cittadini nelle
scelte. Temono, ragionevolmente,
che in tali condizioni esse possano procurare nuovi danni giganteschi alla
risorsa-acqua, sempre più preziosa e strategica sul nostro pianeta malato. Che
non risolvano, ma aggravino, i problemi legati alla mobilità nelle aree ad alta
densità di popolazione e di spostamenti. Che distolgano dalle autentiche
priorità trasportistiche e sociali risorse finanziarie centrali, in una
congiuntura internazionale peraltro non felice, appesantendo il debito
economico ed ecologico che la nostra generazione sta accollando ingenerosamente
sulle spalle di quelle future”.
Per questo
Idra si appella i Ministri europei: “Noi
vi chiediamo di ascoltare le popolazioni, di istituire canali di confronto con
le comunità locali e i saperi indipendenti, di assicurare alla sfera delle
scelte la dignità che deriva dalla conoscenza dei progetti, dal dialogo e dalla
condivisione”.
Il caso
della linea TAV fra Bologna e Firenze (eterna incompiuta, in lievitazione finanziaria incontrollata a tutto danno
dell’erario) è diventato ormai da anni un
caso-scuola di disastro annunciato, eppure tenacemente perseguito.
L’associazione fiorentina è stata chiamata a documentare in molte parti
d’Italia con foto, filmati e atti pubblici la pervicacia con cui si è profuso
denaro pubblico in un’infrastruttura che accusa anni di ritardo e gravi gap
progettuali (per 60 km è sprovvista di un tunnel parallelo di soccorso) dopo
aver sconvolto in maniera irreversibile - recita la gran mole di capi d’accusa
a carico dei costruttori al processo penale in
corso a Firenze - falde, torrenti, fiumi, sorgenti, pozzi, e aver disseminato
inquinanti su un ampio raggio di territorio.
Nei
prossimi giorni Idra illustrerà il “sacco
del Mugello” anche a Trieste,
invitata dal Comitato “Basta nocività”. L’incontro informativo pubblico avrà
luogo sabato 3 maggio alle 20.30 presso la Trattoria Sociale di Contovello.