Cooperativa Medicina Democratica - Movimento di Lotta per la Salute
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COMUNICATO STAMPA
Firenze, 30.4.'01
UN BRUTTO PRIMO MAGGIO PER I "DANNATI DELLA TERRA"
NEI TUNNEL DELLA TAV: MEDICINA DEMOCRATICA E IDRA
SCRIVONO DA FIRENZE AL CAPO DELLO STATO
Purtroppo ancora nessuna risposta da parte del Presidente della Repubblica a chi, in condizioni estreme, ha ancora il coraggio di parlare!
Ecco perché il coordinatore provinciale di Firenze di Medicina Democratica Giuseppe Banchi e il presidente dell’associazione Idra Girolamo Dell'Olio scrivono, alla vigilia della festa del lavoro del 1° maggio, una lettera aperta al Capo dello Stato Carlo Azeglio Ciampi (testo allegato).
Medicina Democratica e Idra si richiamano alla richiesta di aiuto indirizzata un mese fa in una lettera aperta a Ciampi da un delegato sindacale per la sicurezza nei cantieri, Pietro Mirabelli. La missiva, che ha avuto larga eco nei media, denunciava la sospensione della legalità, della democrazia e dei diritti nei cantieri TAV, là dove si costruisce l'infrastruttura più costosa del secolo, l'Alta Velocità ferroviaria.
"Ci ha colpito la descrizione della vicenda di queste migliaia di lavoratori, in gran parte meridionali, condannati nella ricca e civile Toscana all'inferno del ciclo continuo (una sorta di "straordinario legalizzato"), all'avvelenamento da ambienti insalubri e da agenti inquinanti di ogni tipo, a lunghi periodi di distacco dalle famiglie, allo stravolgimento dei ritmi biologici, all'accettazione di condizioni spesso inconfessabili di sfruttamento, a una sorta di ghettizzazione post-moderna nei campi base dell'Appennino", scrivono Banchi e Dell'Olio. Ma osservano anche che, nonostante il clamore suscitato nei media da quella denuncia, "le parti che potrebbero intervenire per modificare le condizioni strutturali di sfruttamento e di scarsa civiltà che caratterizzano questa ‘enclave’ della nostra industria si trincerano dietro un eloquente silenzio, interrotto solo da qualche secca dichiarazione di fastidio". Medicina Democratica e Idra si aspettano dal Presidente Ciampi un segno di attenzione per una vicenda emblematica di un certo sempre più frequente abbandono delle regole fondamentali della democrazia e del rispetto dei diritti nel mondo del lavoro. "Lasciare inappagate queste espressioni di fiducia nelle istituzioni solo perché provengono da un'Italia apparentemente 'minore'", si legge nella lettera aperta, potrebbe rappresentare "un doloroso segnale di disattenzione, particolarmente preoccupante se provenisse dalla più alta carica dello Stato".
I firmatari chiedono quindi rispettosamente a Ciampi di verificare quanto è stato denunciato. Di leggere i rapporti dell'ASL di Firenze sulle condizioni in cui erano costretti a lavorare i minatori proprio in quel frangente e in quel tunnel TAV (Il Carlone) che al Presidente è stato chiesto di "benedire" lo scorso febbraio sotto la luce dei riflettori da cerimonia. Di leggere le relazioni dell'ARPAT e del Ministero del Lavoro. Di ascoltare le dichiarazioni pubbliche di importanti esponenti degli uffici di tutela dei lavoratori. Di incontrare il rappresentante dei minatori Pietro Mirabelli per farsi raccontare in prima persona che cosa vive e che cosa ha vissuto assieme ai suoi colleghi di lavoro in questi anni di servizio nei cantieri CAVET. Di offrire la gratificazione della sua attenzione a chi ha avuto il coraggio civile di mettere a repentaglio il proprio posto di lavoro, "per quanto duro e scomodo, per quanto bene unico a disposizione di una generazione di italiani che continua a vivere, nel Terzo Millennio, l'attualità dell'antica 'questione meridionale'…".
Per ulteriori informazioni Tel. 0347.54.81.255 (Luigi Carpentiero), Tel. 055.233.76.65 (Girolamo Dell'Olio)