Associazione di volontariato Idra
iscritta al Registro Regionale del
Volontariato della Toscana per la promozione e la tutela del patrimonio
ambientale e culturale
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COMUNICATO
STAMPA Firenze, 30.12.’09
E come potevamo noi
cantare
con il piede straniero
sopra il cuore
Capodanno 2010 a Firenze e a Bologna con TAV
& musica: note stonate, anzi stridenti!....
Dispiace sciupare
la festa, ma… “come potrete voi cantare”
sulle spoglie del Mugello devastato e dell’erario prosciugato?
Davvero una scelta di dubbio gusto, quella di festeggiare a Firenze e
a Bologna S. Silvestro e Capodanno gemellando le due città intorno al tunnel
TAV che le collega da qualche settimana con risultati per adesso molto
scadenti.
La costruzione di
questa cosiddetta “grande opera”, il tunnel appenninico, è costata sangue, sudore e lacrime, e riassume emblematicamente in sé tutti i peggiori
aspetti della moderna mala amministrazione delle risorse pubbliche: per i
costi impazziti, per i danni erariali, per i tempi raddoppiati, per l’ambiente
inquinato, per le risorse idriche irreversibilmente distrutte, per gli errori
progettuali o esecutivi, per le falle temute nella sicurezza.
Il prezzo è lievitato di un ordine di grandezza del 400%.
L’investimento privato promesso non si è mai concretizzato e tutto l’onere
economico è ricaduto sull’erario, come hanno stigmatizzato senza mezzi termini
la Corte dei conti (“queste operazioni pregiudicano l’equità intergenerazionale,
caricando in modo sproporzionato su generazioni future ipotetici vantaggi
goduti da quelle attuali”) e
l’Autorità per la Vigilanza sui Contratti Pubblici. L’attuale vicepresidente
del Senato Vannino Chiti e altri 51 amministratori pubblici, fra cui l’attuale
presidente della Giunta Regionale Claudio Martini, sono stati “invitati a
dedurre” dalla Corte dei conti per una somma gigantesca di danno erariale
(741 milioni di euro). L’inquinamento ambientale è stato ingente,
scientifico, sistematico: il Tribunale di Firenze ha comminato 27 condanne per reati ambientali, da tre mesi d’arresto a 5 anni di reclusione, e
provvisionali per il risarcimento danni di oltre 150 milioni di euro. Le pene
più alte sono inflitte ai vertici del CAVET, il consorzio di imprese che ha
avuto in appalto i lavori. 5 anni sono stati inflitti al suo presidente Alberto
Rubegni, amministratore delegato di Impregilo,
impresa di costruzioni leader nel CAVET ma anche nel panorama nazionale e
internazionale. Danni in buona parte irreversibili sono stati inflitti alle
risorse idriche in aree di elevato valore naturalistico, alcune delle quali
“Siti di Importanza Comunitaria”! Impattati
5 acquedotti, 73 sorgenti, 45 pozzi, 20 fiumi, torrenti e fossi. Drenati non
meno di 150 milioni di metri cubi di acqua (150 miliardi di litri) nel solo
territorio della Comunità Montana del Mugello (dal conteggio manca l’acqua
drenata da Monte Morello).
Le prime prove del tunnel hanno fatto registrare ritardi grotteschi,
che superano l’intero tempo di percorrenza annunciato e fortemente pubblicizzato:
le cronache del 16 dicembre riferiscono di un tunnel inaccessibile ai
Frecciarossa; quelle del 17 dicembre di passeggeri infuriati per un Eurostar
bloccato in galleria; quelle del 21 dicembre di un Frecciarossa che ha dovuto fermarsi due volte
in galleria, per 20 e 25 minuti, fra Bologna e Firenze.
Ma non basta: l’opera è di fatto monca: benché
presenti una configurazione mai sperimentata finora, e cioè quella di un unico
tubo nel quale devono incrociarsi ripetutamente convogli ciascuno con circa 500
passeggeri a bordo lanciati a 300 km/h, è sprovvista per ben 60 km di tunnel
della galleria parallela per il soccorso. Il Comandante Provinciale dei Vigili del Fuoco di
Firenze ing. Domenico Riccio, che ebbe a esprimere un parere sugli ultimi 11 km
fra Vaglia e Firenze quando la galleria fra Vaglia e Bologna era già in
costruzione, scrisse che “si nutrono
seri dubbi sulla rapidità ed efficacia dei mezzi di soccorso".
L’ing. Alessandro Focaracci (che risulta aver collaborato alla progettazione e
aver redatto il piano sicurezza) a novembre 2008 ha dichiarato, in merito alle
soluzioni adottate in caso di deragliamento o collisione in galleria: “E’ previsto che l’esodo deve avvenire.... è
un autosoccorso... cioè i passeggeri
devono poter scendere e raggiungere i punti di uscita autonomamente”
(“Exit”, La7, Inchiesta sulle Ferrovie
dello Stato: dai pendolari alla TAV). E aiuta forse sapere che in tre
gallerie del Mugello dichiarate “ammalorate” (Firenzuola, Morticine, Borgo
Rinzelli) i costruttori hanno dovuto eseguire la demolizione e il rifacimento di circa 2 km di linea, a opera
terminata, con un impegno di quasi due anni di tempo (da febbraio 2005 a
dicembre 2006), perché erano stati costruiti in cemento non armato in un
terreno argilloso?!
Di fronte a questo disastro, ci
sembra paradossale invitare la gente a
festeggiare proprio là, dentro quel tunnel. Di pessimo auspicio, a nostro
giudizio, brindare all’anno che viene in
nome della TAV.
Come può il sindaco di Bologna dimenticare le
sofferenze a cui proprio in queste ore, e da anni, e ancora per anni, sono
costretti i suoi concittadini che convivono con cantieri
TAV invasivi e destabilizzanti?
Come fa il sindaco di Firenze a
brindare a un’opera che – se avesse a
proseguire nella Città del fiore con
lo schema finanziario e progettuale approvato 10
anni fa – condannerebbe anche la capitale della cultura a un numero
indeterminabile di anni di sconquasso ambientale, sanitario e sociale che
andrà a sommarsi ai gravi disagi già presenti, a un nuovo salasso erariale, e a una quantità di rischi difficilmente
calcolabile per il patrimonio edilizio, storico e
architettonico della città, per tutto il tempo che occorrerà non solo
per costruire il doppio sottoattraversamento, ma anche per manutenerne le
delicate strutture?
P.S. Questo comunicato è stato trasmesso anche a Lucio Dalla, a Irene Grandi
e ai Negrita. Forse quegli artisti ignorano cosa è successo in questi anni, e
succede ancora in questi giorni, fra Firenze e Bologna.