Associazione di volontariato Idra

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COMUNICATO STAMPA    Firenze, 30.12.'05

 

 

Regalo di Natale: i giardini di Boboli, Petraia e Castello escono definitivamente dal verde pubblico?

Le cronache annunciano che dal 1° gennaio 55 ettari di ossigeno e di storia verranno sottratti ai polmoni e al godimento dei fiorentini.

 

“La tassa su Boboli: un segno di grave disinteresse politico per la vita dei nostri bambini”: questo il titolo del documento di protesta dei tanti cittadini che nel ’92 avversarono la scelta di far pagare anche l’aria, in questa città spremi-turisti, coinvolgendo nella tassazione anche i residenti.

 

In una petizione al Consiglio comunale, in quell’autunno del ’92, i firmatari ricordavano che “i giardini di Boboli, Petraia e Castello sono, per volontà del Comune di Firenze, verde pubblico” e che “verde pubblico Boboli, Petraia e Castello lo sono per lunga tradizione. Fanno parte della nostra storia, e forniscono tanto di quel raro spazio di benessere fisico e psichico a disposizione degli abitanti di Firenze e dei molti graditi ospiti della città. Per questi motivi è illegittimo sottrarre Boboli, Petraia e Castello al godimento gratuito della gente”.

“Sul giardino di Boboli”, si osservava inoltre, “il Comune di Firenze impone ai residenti una tessera annuale. Ma non c'è nessuna garanzia che la convenzione venga rinnovata: il tutto è infatti a carattere “sperimentale””.

Ebbene, sono passati solo 13 anni, e quel nodo viene al pettine.  Leggiamo sulle cronache cittadine: “Il Comune non ha più soldi, da gennaio addio alla tessera gratis”. In realtà la tessera per i fiorentini non è mai stata gratuita. Ma adesso, all’improvviso, a partire dal 1° gennaio 2006 anche i residenti rischiano di dover pagare 7 euro ogni passeggiata nel polmone verde di Boboli. Come è potuto succedere, si domanda Idra, che i fiorentini abbiano dovuto apprendere questa notizia solo tre giorni prima? Perché Palazzo Vecchio non ha ritenuto di dover comunicare alla città per tempo questo nuovo scenario, ulteriormente peggiorativo della qualità della vita? L’associazione Idra protesta per questo atteggiamento apparentemente così poco rispettoso del diritto-dovere all’informazione nella città del cemento e delle “grandi opere”, e preannuncia – nel merito – una lettera che verrà indirizzata nei prossimi giorni alle autorità competenti.

 

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