COMITATO PER LA DIFESA DELL'USO PUBBLICO E SANITARIO DELL'EX SANATORIO BANTI

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COMUNICATO STAMPA     Firenze, 30.10.’04

 

Ex Sanatorio Banti: continua la lunga marcia attraverso le istituzioni. Idra e il Comitato per l’uso pubblico e sanitario del Banti relazionano, segnalano e propongono alla Quarta Commissione consiliare della Regione Toscana.

 

Una convocazione davvero sollecita, quella della Quarta commissione consiliare ‘Sanità’ della Regione Toscana, che giovedì 28 ottobre ha soddisfatto la richiesta inviata due settimane prima da Idra e dal Comitato che da otto anni persegue testardamente l’obiettivo di arrestare il degrado e di rilanciare l’utilizzazione pubblica e sanitaria dell’ex Sanatorio Banti, una mirabile struttura costruita negli anni ’30 sulle colline attorno a Firenze, a Pratolino, fra Villa Demidoff e il Parco di Monte Morello. Per il Comitato erano presenti Giuseppe Nencini e Carlo Francini, testimoni storici della battaglia civile per il Banti condotta sotto la guida delle due portavoce Gina Pratesi e Alfea Federici, impossibilitate a partecipare a causa dei tempi strettissimi di convocazione.

La Commissione ha ascoltato le ragioni, le segnalazioni e le proposte del Comitato e dell’Associazione di volontariato Idra, che attraverso il suo presidente Girolamo Dell’Olio ha illustrato alla Commissione i contenuti della memoria scritta depositata in Regione il giorno stesso a beneficio dei commissari. “Non sono una cosa da sottovalutare”, ha spiegato Dell’Olio, “8.000 firme accompagnate da altrettanti nomi e cognomi a stampatello e rispettivi luoghi di residenza: sono state raccolte in questi anni sotto la petizione indirizzata al ministro della Sanità per il ripristino dell’uso pubblico e sanitario del Banti, promossa dal Comitato e gestita senza alcun altro aiuto organizzativo che quello delle proprie mani”. Forse nessun’altra iniziativa di democrazia diretta su temi di carattere locale nella nostra città ha ottenuto adesioni così massicce. Una petizione che fornisce dunque indicazioni chiare sull’orientamento dell’opinione pubblica fiorentina a riguardo della destinazione d’uso dell’ex Sanatorio.

Il comitato e l’associazione Idra hanno ripercorso le fasi della dismissione, dell’abbandono e delle proposte di vendita del complesso architettonico di Pratolino, e hanno chiesto alla Regione di verificare con cura le circostanze che hanno portato a formulare (e poi a far naufragare) la singolare ipotesi di vendita del Banti dall’ASL 10 all’INAIL, istituto che poi – curiosamente – avrebbe dovuto riaffittare i locali alla Regione stessa! Un’ipotesi oggi fortunatamente fallita, ma i cui contorni non appaiono chiari: un motivo in più – sostengono - per non continuare su quella strada. In ogni caso, hanno suggerito il Comitato e Idra, che senso anche strettamente economico avrebbe una vendita del Banti per usi estranei a quelli per i quali esso è stato costruito? Si tratta di un manufatto che è frutto della migliore edilizia ospedaliera storica della nostra città (ricordiamo in proposito i seminari e le mostre dedicate all’ex Sanatorio negli ultimi anni), un complesso pregiato e solido, concepito con criteri moderni di funzionalità, privo di barriere architettoniche, dotato di un’attrezzatissima cucina, inserito in un contesto che per antonomasia ha rappresentato per decenni a Firenze il regno dell’”aria bona”, a cavallo fra i due parchi di Monte Morello e di Pratolino – Villa Demidoff, dotato esso stesso di un parco. Potrà mai essere realizzato, attraverso un’operazione di alienazione di questo tipo, il valore specifico intrinsecamente legato alla qualità dell’opera?”. “Non vorremmo dover assistere – hanno concluso - al paradosso di un bene pubblico prezioso che, una volta venduto a prezzo necessariamente ribassato, debba essere poi ricomprato – a fronte di una domanda crescente di servizi - a un prezzo molto più salato”. Sono state infine illustrate, motivate e argomentate le proposte d’uso del complesso di Pratolino che il Comitato e Idra avanzano affinché sia riconsiderato il piano di alienazione di quel bene, cessi il suo progressivo degrado e siano forniti contenuti e una prospettiva concreta alla sua destinazione pubblica e sanitaria: residenze sanitarie assistenziali (RSA); centri diurni semiresidenziali; strutture post-degenza intermedie fra ospedale e abitazione; servizi integrativi di diagnostica; un poliambulatorio; attività di formazione sanitaria; attività di educazione alla salute e di educazione ambientale.

Subito dopo il Comitato e Idra, in Quarta Commissione, è stato il turno del Direttore generale dell’ASL 10 ing. Luigi Marroni, che ai cittadini aveva espresso un gradito apprezzamento per la qualità delle proposte e per la passione civile che li anima.

 

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