Associazione di volontariato Idra
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30.1.2000
AGLI ORGANI DI INFORMAZIONE
SOLIDARIETÀ AI LAVORATORI
DEI CANTIERI TAV LICENZIATI E "SILENZIATI"
SULLA TRATTA ALTA VELOCITÀ ROMA-NAPOLI
La situazione nei cantieri TAV Roma-Napoli diventa ogni giorno più difficile. L'oscuro intreccio di interessi su cui ha indagato nel '94-'95 la Commissione Parlamentare Antimafia, e che da diversi mesi è di nuovo all'attenzione della magistratura, sta producendo riflessi devastanti sul piano dell'occupazione.
Risulta a Idra che 47 lavoratori hanno ricevuto la lettera di licenziamento nel solo cantiere di Gricignano, sulla tratta Caserta-Napoli. Altri 66 licenziamenti sono attesi entro aprile. E dalla metà di febbraio terminerà il suo iter la procedura di mobilità avviata per i rimanenti lavoratori dei cantieri di Gricignano. La protesta delle maestranze ha portato a gesti estremi: una cinquantina di lavoratori ha trascorso una notte in cima a due cisterne, a trenta metri di altezza; un operaio si è rinchiuso in una stanza dopo essersi versato addosso una tanica di benzina, minacciando di darsi fuoco.
Ma la notizia dei profondi disagi sulla tratta TAV Roma Napoli non sfonda il muro delle cronache locali. Se ne è fatto portatore a Firenze l'altra sera l'ex giudice Ferdinando Imposimato, che ha presentato il 28 gennaio a Sesto Fiorentino il libro scritto con Giuseppe Pisauro e Sandro Provvisionato "Corruzione ad Alta Velocità, viaggio nel governo invisibile".
Idra rivolge perciò ai media un pressante appello affinché la questione del lavoro nella "grande opera" TAV riceva lo spazio informativo che merita.
L'affare del secolo TAV, preteso "fiore all'occhiello" dell'industria ferroviaria nazionale, rivela le magagne tipiche dell'imprenditoria assistita. Appalti per svariate centinaia e migliaia di miliardi sono stati assegnati in regime di oligopolio al di fuori di ogni concorrenza europea. All'ombra di queste appalti fioriscono più gradi di subappalti. Le conseguenze di questo regime di privilegio le pagano il territorio, le comunità attraversate dagli effetti dei cantieri e soprattutto, in primissima persona, i lavoratori, costretti ad accettare anche condizioni di impiego all'insegna del rischio, dell'insicurezza e della precarietà. Secondo la FLC (Federazione Lavoratori Costruzioni) di Caserta (FENEAL UIL, FILCA CISL e FILLEA CGIL) la Società Condotte d'Acqua, cui sono affidati i lavori della tratta, "con arroganza unilaterale vuole licenziare i suoi lavoratori diretti ed inserire nuovi lavoratori indiretti, attraverso altri appalti e subappalti di tipo cottimista a danno della sicurezza e del vigente CCNL".
Idra chiede che la lotta degli operai dei cantieri TAV fra Roma e Napoli sia conosciuta e sostenuta anche fra Firenze e Bologna. Qui alla minaccia della cassa integrazione e dei licenziamenti nei cantieri dell'Appennino si sommano i rischi ambientali specifici legati alla struttura idrogeologica delicatissima del territorio in cui si perforano decine di chilometri di tunnel. Quali iniziative hanno assunto il ministro del Lavoro, il ministro dell'Ambiente e il ministro dei Trasporti allo scopo di adottare una linea di tutela efficace della salute, della sicurezza e dei diritti dei lavoratori impiegati nella costruzione di un'opera, l'Alta velocità modello francese, che dissangua l'erario pubblico e allarga la forbice fra trasporti di massa e trasporti di élite, e fra Nord e Sud?