S.O.S. alberi - Coordinamento comitati cittadini
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n. 2 pagine (questa inclusa)
3.3.2000
AGLI ORGANI DI INFORMAZIONE
UN BEL BATTESIMO VERDE
PER LA PRIMA CANTIERIZZAZIONE TAV A FIRENZE:
UN INTERO FILARE DI PLATANI
CONDANNATO A MORTE NEL CENTRO STORICO
SE VERRÀ APPROVATO IL NUOVO PROGETTO DI RADDOPPIO
DEL SOTTOPASSO STRADALE DI VIALE BELFIORE.
Battesimo "verde" per la prima cantierizzazione TAV di Firenze: l'abbattimento di un intero filare di alberi inaugura la prima iniezione di asfalto fresco accanto alla Fortezza Medicea di S. Giovanni Battista.
Se verrà approvato il nuovo progetto "modificato" di cavalcavia stradale che dalle rampe del Romito passerebbe sopra il Viale Strozzi e correrebbe poi immediatamente adiacente alla ferrovia fino al Piazzale Montelungo (area di accesso al binario 16), sarà la fine per un filare di 36 platani con circonferenze che vanno dagli 80 a i 190 cm (fotografie su www.firenze.qui.it).
Se ne parlerà alla Conferenza di servizi sul progetto di raddoppio del sottopasso stradale di Viale Belfiore, primo passo della cantierizzazione della città di Firenze per l'Alta Velocità ferroviaria. La Conferenza di Servizi è slittata, com'è noto, da martedì 29 febbraio a martedì 7 marzo, e la popolazione fiorentina è stata e rimane accuratamente tenuta all'oscuro dei contenuti concreti dei progetti.
N. B.
Poche decine di metri al di là del sottopasso stradale da raddoppiare, sono destinati all'abbattimento anche gli alberi storici di Viale Redi, per far posto alla stazione TAV Macelli-Belfiore: 42 bagolari, con tronchi anche di 2 metri e mezzo di circonferenza, le cui chiome raggiungono l'altezza dei tetti degli edifici del viale a 4 piani, un filare ininterrotto che affianca il muro di cinta in pietra del rilevato ferroviario Belfiore (la cosiddetta "Squadra rialzo"). Lungo il filare di bagolari di Viale Redi, verso il muro di cinta, è stata da poco tempo ricavata una pista ciclabile. Anche quella se ne andrà.
Gli alberi spazzati via dal cavalcavia stradale progetto dalla rampa del Romito fiancheggiano oggi il rilevato ferroviario del Piazzale Montelungo. Nel vecchio progetto sarebbero rimasti interclusi fra ferrovia e cavalcavia. Nel nuovo progetto interferiscono direttamente col tracciato del cavalcavia, che la Soprintendenza per i Beni Ambientali e Architettonici ha suggerito di addossare al rilevato ferroviario per attenuarne (?) l'impatto visivo.
E' curioso che la stessa Soprintendenza abbia richiesto per il raddoppio del sottopasso stradale di Viale Belfiore l'apertura di un secondo fornice, leggermente distanziato da quello già esistente, così da salvare il fregio che adorna lateralmente l'attuale struttura. Ma la soluzione del cavalcavia addossato al rilevato ferroviario vanificherebbe questo "salvataggio". Non si comprende la coerenza complessiva dell'intervento di 'tutela'.
Si pretende che gli alberi abbattuti verranno ripiantati nell'area sotto la Fortezza, dove oggi sono parcheggiati e pullman, e dove invece dovrebbe essere restaurata in superficie la sistemazione a verde del Poggi (con l'interramento, un altro ancora!, dell'attuale parcheggio, e con buona pace della falda).
Ma si dimentica che le piante sono organismi vivi, che il paesaggio vegetale urbano è anche un elemento della memoria collettiva, e che un verde nuovo e artificiale circondato da imponenti flussi di traffico motorizzato (Viale Strozzi-Belfiore raddoppiati più lo "scolmatore Strozzi-Panciatichi, anch'esso in progetto da quelle parti) è poco più di una finzione urbanistica.
Quanto alla "vecchia" strada che scende su Viale Strozzi dal Romito (Via G. Spadolini), il nuovo progetto la trasforma in un'ardita serpentina, con doppio tornante, una gioia per gli appassionati di sgommate.
C'è solo un modo di rendere compatibile la progettazione di quell'area con le esigenze della salute della cittadinanza e del paesaggio urbano: abbandonare quei progetti, invertirli di segno, potenziare i collegamenti su ferro in superficie con Santa Maria Novella, ripristinare l'uso della Stazione Leopolda, collegare le tante stazioni sottoutilizzate o abbandonate della città in un anello di servizio metropolitano di superficie su ferro interconnesso con i servizi pubblici su gomma e presto, ci auguriamo, coi servizi tranviari. Senza TAV, e senza altro asfalto, prego!
A cosa servono i lenzuoli "No allo smog" appesi alle finestre da certe associazioni 'ambientaliste' se si accettano queste continue incursioni strutturali di asfalto, cemento e benzina fin dentro il cuore della città storica?