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totale n. 2 pagine

COMUNICATO STAMPA

Firenze, 3.12.'00

 

"SANTA BARBARA, INTERCEDI TU PER NOI":

I MINATORI DELLA TAV HANNO DAVVERO BISOGNO

DI UNA SANTA PROTETTRICE IN CIELO.

SI ALLARGA INTANTO IL FRONTE

DELLA SOLIDARIETÀ ATTORNO A LORO.

LA COMUNITÀ MONTANA DEL CROTONESE, IN CALABRIA, APPROVA UNA DELIBERA E LA INVIA AL MINISTRO DEL LAVORO, AI SINDACATI CONFEEDERALI E ALLE REGIONI TOSCANA E EMILIA ROMAGNA.

NESSUNA RISPOSTA, INVECE, DALLA REGIONE TOSCANA ALLA RICHIESTA DI IDRA DI INCONTRO DEL PRESIDENTE MARTINI CON L'ASSOCIAZIONE E COL SINDACO DEL COMUNE DI PETILIA POLICASTRO (KR), DAL QUALE PROVENGONO MOLTI MINATORI CAVET AL CARLONE.

 

Un nuovo importante attestato di solidarietà ai lavoratori del CAVET in agitazione contro il ciclo continuo e il deficit di sicurezza nei cantieri è arrivato in queste settimane anche dalla Comunità Montana dell'Alto Crotonese e del Marchesato, in Calabria.

In una delibera approvata all'unanimità in forma palese il 21 ottobre scorso la Comunità Montana calabrese chiede al CAVET "la modifica del contratto" applicato ai lavoratori residenti nel suo territorio e impegnati nella costruzione delle gallerie dell'alta velocità nei cantieri del Mugello.

Il consigliere Santo Scalise, relatore, afferma di considerare "assurdo che nel XXI secolo moltissime maestranze del sud siano ancora costrette non solo ad emigrare a centinaia di chilometri di distanza dalle proprie famiglie, ma anche a dover accettare condizioni di lavoro impensabili in una società moderna e democratica come si ritiene essere quella italiana". Sotto accusa, ancora una volta, il modello di sviluppo antiquato che il nostro Paese continua a perseguire. "Si pensi a quante opere necessarie potrebbero essere fatte nella nostra regione, migliorandola e creando posti di lavoro qui", si legge nella relazione alla Comunità Montana. "A pagare più di tutti, più dell'ambiente devastato, più del mezzogiorno d'Italia in preda ad un drammatico sottosviluppo sono proprio i lavoratori: infortuni, straordinari, stress, isolamento sociale, lontananza forzata dalla propria famiglia: non bisogna dimenticare il giovane lavoratore della frazione Pagliarelle morto pochi mesi fa in un cantiere della tratta TAV Bologna-Firenze".

Ecco perché occorre che "le OO.SS. provvedano a rivedere le norme contrattuali sottoscritte con l'obiettivo di consentire la realizzazione dell'opera in tempi brevi": è importante "assicurare ai lavoratori le condizioni di sicurezza previste dalle diverse leggi vigenti in materia (626/94 ecc.)".

Il Consiglio Comunitario delibera quindi di "esprimere affetto e sostegno morale a tutti gli operai impegnati in questa legittima e giusta rivendicazione", e di "richiedere ufficialmente agli organi ed alle autorità competenti, a cui questa delibera viene immediatamente inviata, la riapertura ed il conseguente adeguamento del contratto".

Il testo della delibera è stato trasmesso, apprende Idra, al ministro del Lavoro, alle tre Confederazioni sindacali, e alle Regioni Toscana, Emilia Romagna e Calabria.

Idra commenta con preoccupazione il persistere - anche dopo tale presa di posizione istituzionale, e nonostante le 600 firme raccolte nei cantieri del Carlone, di Scarperia, Sesto Fiorentino e Pianoro (BO) sotto una petizione delle maestranze - delle condizioni di lavoro denunciate dagli operai.

L'associazione fiorentina ricorda di avere inviato al presidente della Giunta regionale toscana Claudio Martini, il 22 maggio scorso, una richiesta di incontro dopo che a Idra si era rivolto il sindaco del Comune di Petilia Policastro (da cui provengono molti minatori CAVET), chiedendole di farsi promotrice di un incontro congiunto col presidente e con gli assessori competenti della Giunta regionale toscana.

"Idra Le chiede un incontro urgente - aveva scritto il presidente dell'associazione a Claudio Martini - possibilmente anche con gli assessori al Lavoro, ai Trasporti e all'Ambiente, per presentarLe le proprie proposte concrete e costruttive.

Idra chiede che nella stessa circostanza siano da Lei ricevuti il Sindaco del Comune di Petilia Policastro, resosi disponibile a rappresentare e a tutelare i diritti alla dignità rivendicati dalle mogli dei lavoratori occupati sull'Appennino per la costruzione del difficile e rischioso tunnel TAV, e una delegazione delle maestranze".

Mai nessuna risposta è pervenuta a Idra da Claudio Martini.

Non sembrano del resto promettere una soluzione dei tanti altri problemi che paiono affliggere quotidianamente le maestranze CAVET le circostanze che i lavoratori lamentano anche nei loro comunicati più recenti. Fra queste:

Si spera dunque in Santa Barbara, protettrice dei minatori, che domani sarà festeggiata al cantiere del Carlone.

E intanto ci si chiede: quale esito ha avuto la mediazione promessa il 16 giugno scorso dall'Arcivescovo di Firenze mons. Silvano Piovanelli a una delegazione degli operai CAVET? Non sono arrivate finora notizie sui risultati dell'interessamento diretto promesso dal Cardinale presso i sindacati, dei quali i lavoratori denunciavano e denunciano la scarsa sensibilità alle loro richieste.

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