Associazione di volontariato Idra

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aderente ad Alternativa ai progetti TAV - Federazione Nazionale dei Comitati e delle Associazioni

Firenze, 29.09.2000

AGLI ORGANI DI INFORMAZIONE

IDRA HA CHIESTO ALL'OSSERVATORIO AMBIENTALE NAZIONALE SULL'ALTA VELOCITÀ CHE IL PROF. GIULIANO RODOLFI, INVITATO PERMANENTE AI LAVORI DELL'ORGANISMO DI CONTROLLO ISTITUITO DAL MINISTERO, CONTRIBUISCA A SEGUIRE, SORVEGLIARE E PREVENIRE LE CONSEGUENZE IDROGEOLOGICHE DEI CANTIERI TAV SU MONTE MORELLO E SU SESTO FIORENTINO. DAL PRESIDENTE DELL'OSSERVATORIO, ING. FABIO TREZZINI, È ARRIVATA IN RISPOSTA L'ASSICURAZIONE CHE L'INCARICO AFFIDATO AL PROF. RODOLFI È ESTESO ALL'INTERCONNESSIONE TAV DI SESTO FIORENTINO.

L'ASSOCIAZIONE HA SCRITTO PERCIÒ IMMEDIATAMENTE AL PROF. RODOLFI, DOCENTE DI GEOLOGIA ALL'UNIVERSITÀ DI FIRENZE, PER CHIEDERE - NELLA LATITANZA DI ALTRI ORGANI ISTITUZIONALI - TRE INTERVENTI URGENTI DI VERIFICA E PREVENZIONE:

IDRA SCRIVE ANCHE AL SINDACO DI SESTO FIORENTINO: PERCHÉ ARPAT E ASL NON ERANO A CONOSCENZA DEL RITORNO DELLA MATERNA GOBETTI IN PROSSIMITÀ DEI CANTIERI CAVET? QUALI PROVVEDIMENTI ADOTTERÀ L'AMMINISTRAZIONE?

Nel corso dell'audizione accordatale lunedì scorso, 25 settembre, dall'Osservatorio Ambientale nazionale sulla cantierizzazione della tratta ferroviaria ad Alta Velocità Bologna-Firenze, l'associazione Idra ha chiesto che il prof. Giuliano Rodolfi, invitato permanente ai lavori dell'organismo di controllo istituito presso il Ministero dell'Ambiente, possa fornire il proprio contributo nel seguire, sorvegliare e prevenire le conseguenze dei cantieri TAV sull'assetto idrogeologico del Monte Morello e di Sesto Fiorentino.

Dal presidente ing. Fabio Trezzini è stata fornita l'assicurazione che l'incarico affidato al prof. Rodolfi si intenda esteso all'interconnessione di Sesto Fiorentino, denominata "Variante di Firenze-Castello", parte integrante (ma dimenticata) della tratta.

Idra considera un importante frutto dell'azione dei cittadini il fatto che siano state attribuite competenze precise in materia idrogeologica nell'ambito dell'Osservatorio nazionale al prof. Rodolfi, tenuto conto delle capacità, della serietà e dell'indipendenza sin qui autorevolmente dimostrate dal noto docente di geologia dell'Università di Firenze. A maggior ragione quando si consideri che proprio nell'area più sensibile della tratta per gli effetti sociali e ambientali dei cantieri TAV, coincidente col Comune di Sesto Fiorentino, l'Amministrazione comunale non ha ritenuto di attrezzarsi con una struttura tecnico-scientifica di supporto di livello paragonabile a quella istituita dalla Comunità Montana del Mugello, l'OAL (Osservatorio Ambientale Locale), fornita di uno sportello di tutela attiva della cittadinanza e di un comitato di esperti (urbanisti, trasportisti, idrogeologi) presieduto appunto dal prof. Giuliano Rodolfi.

Idra ha perciò immediatamente formalizzato una articolata richiesta di intervento al prof. Rodolfi a salvaguardia dell'inestimabile patrimonio forestale, ambientale e culturale di cui è portatore il Monte Morello, prima che le conseguenze della cantierizzazione TAV producano su questo tessuto di valore europeo i danni irreversibili già documentati nel Mugello e nell'Alto Mugello (ma le prime avvisaglie, con le sorgenti seccate e le abitazioni crettate a Paterno, sul versante nord, rappresentano già eloquenti segnali di allarme anche per Sesto).

In particolare, Idra ha chiesto al prof. Rodolfi:

  1. una verifica approfondita e dettagliata dello Studio di Impatto Ambientale prodotto dal CAVET per il traforo del Monte Morello, studio fatto oggetto già di numerose e preoccupate osservazioni critiche da parte di esperti, associazioni, privati e istituzioni pubbliche;
  2. l'estensione al Monte Morello dell'intervento urgente di monitoraggio sulla flora e sul manto forestale programmato dall'Osservatorio Ambientale nazionale in Mugello, su impulso dei tecnici della Comunità Montana, preoccupati dei possibili danni irreversibili al patrimonio ecologico primario a seguito dell'abbassamento delle falde (l'ing. Trezzini ha spiegato che l'Osservatorio sta considerando proprio in questi giorni una specifica indagine, in stretta collaborazione con l'Istituto Nazionale di Ricerca sulla Montagna: un approfondimento metodologico importante, anche sul piano scientifico, secondo il presidente dell'Osservatorio, per la sua valenza predittiva di possibili interferenze);
  3. la verifica di dettaglio delle condizioni di cantierizzazione TAV nell'area archeologica e storica pedecollinare sestese, punteggiata da insediamenti unici come le tombe etrusche della Montagnola e della Mula, e da numerose ville di elevato pregio storico-architettonico.

In relazione ai rischi specifici a carico della tomba della Montagnola, Idra rende noti al prof. Rodolfi e ai media i risultati della propria indagine di approfondimento.

Da alcuni mesi sono in corso lavori di scavo CAVET con apparente utilizzazione di acqua della falda nelle immediate adiacenze del sito della tomba etrusca della Montagnola.

Alla richiesta di poter conoscere i quantitativi di acqua prelevata, l'ARPAT ha riferito, nel corso dell'audizione di Idra presso l'Osservatorio il 25 settembre scorso, di non disporre di dati.

Non risulta del resto a Idra che sia stato condotto alcuno studio idrogeologico di dettaglio sulla tomba della Montagnola. L'ispettrice Carlotta Cianferoni, che segue per la Soprintendenza Archeologica gli scavi CAVET, ha affermato da parte sua anch'essa, nel corso di un colloquio con Idra il 12 e il 13 settembre scorso, di non possedere dati al riguardo, ma di ritenere - sulla base del giudizio dell'ufficio tecnico della Soprintendenza - che l'estrazione di acqua non dovrebbe pregiudicare la stabilità della Montagnola, una struttura - ricordiamo - priva di fondazioni. Idra ha chiesto di poter conoscere direttamente il parere del geologo della Soprintendenza, che ha tuttavia riferito anch'egli di non disporre di dati sugli eventuali emungimenti della falda, e di non avere notizia di studi idrogeologici di dettaglio forniti da CAVET. L'ispettrice Cianferoni ha promesso di trasmettere comunque all'associazione in via rapida (per fax) le risultanze delle verifiche che il geologo della Soprintendenza avrebbe attivato. Ma a oggi, dal 13 settembre, nessuna informazione risulta pervenuta al riguardo.

Idra ha scritto preoccupatissima anche al presidente dell'Osservatorio Ambientale nazionale, ing. Trezzini, chiedendo un suo intervento urgente. E il 25 settembre scorso l'ing. Trezzini ha riferito durante l'audizione di avere dato seguito alla segnalazione di Idra, ma di non disporre ancora di dati. Nel corso dell'audizione, il rappresentante della TAV nell'Osservatorio ha consegnato alll'ing. Trezzini uno studio sulla Montagnola, che Idra già conosceva, essendo del maggio 2000, nel quale non una sola riga risulta scritta sui potenziali rischi derivanti alla tomba da squilibri idrogeologici.

Lo stato delle conoscenze appare dunque estremamente lacunoso da parte di tutti gli organi pubblici di controllo: ARPAT, Osservatorio Ambientale e Soprintendenza archeologica. A ciò si aggiunga che, per quanto risulta a Idra, non sono stati posti nella tomba né nelle sue adiacenze, dopo gli inizi della cantierizzazione, vetrini o inclinometri o estensimetri. Se qualche indizio di subsidenza si fosse nel frattempo manifestato, non se ne potrebbe avere traccia - sembra - attraverso opportune strumentazioni di monitoraggio.

Idra scrive oggi anche al Sindaco di Sesto Fiorentino per conoscere i dettagli delle circostanze che hanno portato alla improvvisa "scoperta" da parte dell'ARPAT e della ASL della situazione di possibile rischio ambientale a carico dei bambini della Scuola materna Gobetti, reinsediata nella zona dei cantieri CAVET dall'inizio dell'anno scolastico. Desta una certa preoccupazione, ha riferito l'ARPAT nel corso dell'audizione presso l'Osservatorio Ambientale nazionale, la dinamica della riattivazione del servizio in quell'area, e della mancata informazione. Idra chiede al Sindaco anche di poter conoscere la valutazione che l'Amministrazione dà delle condizioni sanitarie e ambientali nell'area interessata dalla permanenza (anche all'aperto, nei giardini) dei bambini dai 3 ai 6 anni, e i provvedimenti che l'Amministrazione intende eventualmente adottare al riguardo.

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