Associazione di volontariato Idra
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TAV: LA LEZIONE DEL DISASTRO AMBIENTALE ED ERARIALE IN MUGELLO AGGIUNGE RAGIONI E SIGNIFICATI
ALLA BATTAGLIA PER LA DEMOCRAZIA PARTECIPATA IN PIEMONTE.
SABATO 31 MARZO VAL DI SUSA E VAL SANGONE INSIEME PER L’ALTERNATIVA AL
TAV TORINO-LIONE: OTTIMIZZARE LA RETE FERROVIARIA ESISTENTE.
FIRENZE È ACCANTO AI CAPARBI VALLIGIANI PIEMONTESI, MAESTRI DI CIVISMO E
DEMOCRAZIA PARTECIPATA PER L’ITALIA INTERA.
INTANTO L’APPALTO DEL SOTTOATTRAVERSAMENTO AV DELLA “CITTÀ DEL FIORE”
VIENE AGGIUDICATO CON UN RIBASSO DEL 25%. VISTI I PRECEDENTI, C’E’ DA FIDARSI?
“Non-solo-delega-elettorale”: sabato 31 marzo due Valli del Nord
eserciteranno nei fatti il diritto-dovere alla democrazia partecipativa. Motivo, l’inutile
e dannoso progetto TAV Torino-Lione, che
le lobbies promotrici vorrebbero ora deviare dalla Val di Susa alla laterale
Val Sangone. Ma gli abitanti delle due valli si ostinano a voler manifestare
responsabilità civile e spirito critico ispirato al buon senso. Segnalano per
l’ennesima volta che l’ottimizzazione della linea storica – i lavori sono già
in corso – sarà ampiamente sufficiente a coprire ogni ragionevole esigenza del
trasporto merci e passeggeri. Quei cittadini
si troveranno uniti in difesa non solo del loro territorio, ma anche delle
casse pubbliche nazionali ed europee. E’ ormai manifesto infatti che i
promotori del nuovo TAV intendono impiegare per la sua realizzazione fondi
pubblici italiani e di provenienza UE.
L’associazione ecologista fiorentina Idra
condivide pienamente la ragioni dei valligiani. Condivide e rilancia, perché mentre fra Torino e le Alpi
il popolo si mobilita ancora una volta, a
Firenze si è appreso che l’appalto per il sottoattraversamento AV della città è
stato aggiudicato a Coopsette, impresa di costruzioni di Reggio Emilia, general contractor per la progettazione
esecutiva e la costruzione dell’opera, con
un ribasso di ben il 25% sul prezzo complessivo dei lavori a base d’asta di
915 milioni di euro.
Al riguardo, Idra ha due domande da rivolgere ai responsabili della cosa
pubblica.
La prima. Quando questo Governo è
entrato in carica, il ministro dell’Economia e delle Finanze sosteneva che le
casse pubbliche erano in grave disordine: com’è potuto accadere che adesso
siano disponibili le risorse per avviare una
costosissima operazione “a cuore aperto” in una città patrimonio del mondo,
il progetto di sottoattraversamento AV, tra l’altro anch’esso inutile dal
momento che vi sono spazi e alternative possibili per il passaggio di ogni
tipologia di treni in superficie?
La seconda. Un ribasso di un quarto
sul prezzo complessivo quanto è in grado di garantire la qualità delle opere da
eseguire, la sicurezza e la dignità dei
lavoratori (pensiamo al meccanismo infernale dei subappalti sperimentato in
Mugello), il rispetto dei tempi
programmati (già in partenza ciclopici), l’attenzione alle conseguenze ambientali e sanitarie delle cantierizzazioni in un
nodo urbano densamente popolato, e – last
but not least - la tutela dei beni
patrimoniali, artistici e storici interessati dalla fascia di influenza
degli scavi? E qualcuno è in grado di garantire che non si ripeteranno gli aumenti esponenziali della spesa
pubblica, come è avvenuto per la tratta Firenze-Bologna, i cui costi sono ad oggi aumentati del 400% rispetto al prezzo pattuito in
partenza?