Associazione di volontariato Idra
iscritta al Registro Regionale del Volontariato della Toscana
per la promozione e la tutela del patrimonio ambientale e culturale
Via Vittorio Emanuele II 135, 50134 FIRENZE - Telefax 055.233.76.65; Telefax 055.41.04.24
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Firenze, 29.11.'99
AGLI ORGANI DI INFORMAZIONE
CONGELATO IL NODO TAV DI FIRENZE:
RISULTA DA UN DOCUMENTO FS
CITATO DA IL SOLE 24 ORE
DI DOMENICA 28 NOVEMBRE.
VIENE AL PETTINE UN NODO DRAMMATICO
CHE DA ANNI IDRA INUTILMENTE EVIDENZIA:
SI STA COSTRUENDO L'ALTA VELOCITÀ FERROVIRIA
SECONDO UNA LOGICA PERVERSA
CHE RISCHIA DI LASCIARE MONCONI DI TRATTA
NON COMUNICANTI FRA LORO.
IDRA SI APPELLA AL CAPO DELLO STATO: SOSPENDERE I CANTIERI COLABRODO
DELLA FIRENZE BOLOGNA
E VERIFICARE A 360 GRADI
LA CREDIBILITÀ TRASPORTISTICA
DI UN'OPERA ORMAI PALESEMENTE PRIVA
DI CREDIBILITÀ FINANZIARIA
"Mancano 24 mila miliardi al programma dell'Alta Velocità, e a farne le spese saranno, in primo luogo, la tratta Torino-Milano e il nodo di Firenze che - in assenza di certezze finanziarie - saranno congelate, con il rischio di restare fuori del piano Tav. Dai primi mesi del 2001, però, rischiano di rimanere a secco la Milano-Bologna e il nodo bolognese".
Lo si desume, secondo quanto pubblicato a firma di Giorgio Santilli ieri sul Sole 24 Ore, dal documento sul "secondo addendum" al contratto di programma tra Ferrovie e Stato, curato dalla direzione generale Finanza, sottoscritto dai direttori delle quattro divisioni Fs, concordato con il ministero dei Trasporti e approvato dal cda.
Dunque non era folle chi denunciava da anni l'irrazionalità di un'opera costruita per lotti separati, secondo una logica inversa a quella in vigore nel resto d'Europa, dove si attrezzano prima i nodi metropolitani e solo dopo si costruiscono le tratte di collegamento.
Da noi si è fatto e si sta facendo esattamente il contrario.
Il caso della tratta Firenze-Bologna è in questo senso particolarmente, drammaticamente emblematico: una tratta-spezzatino, approvata prima fra Vaglia e la periferia di Bologna nel luglio del '95, poi - nonostante tutti i solenni impegni scritti - ritagliuzzata, sul versante fiorentino, nei due monconcini del nodo fiorentino e della sub-tratta di Sesto Fiorentino e Monte Morello, chiamata "Variante di Firenze Castello".
Anche qui gli impegni sono stati disattesi, e la Variante di Firenze Castello è partita (con chiusura-lampo della Conferenza di servizi nel luglio del '98) assai prima che il nodo stesso di Firenze venisse definitivamente e integralmente approvato (non lo è, nella sostanza, neppure adesso, tenuto conto dell'impasse provocato dalla necessità di riprogettare la stazione AV Belfiore Macelli, dovuta alla negligenza di chi - in una capitale mondiale della cultura come Firenze - aveva trascurato i vincoli ministeriali in materia di Beni Culturali e Ambientali). Tutto ciò, a dispetto del fatto che l'art. 2 dell'Accordo quadro per la tratta Bologna Firenze sottoscritto nel luglio del '95 prevedesse che "la parte di tratta dalla progressiva Km. 80+000 (Monte Morello, ndr) alla progressiva finale km. 83+149 (confine comunale fra Sesto Fiorentino e Firenze, ndr) sarà approvata unitamente al progetto di nodo".
Tutte queste circostanze di "finanza allegra" e di gestione disinvolta degli accordi sono note da tempo ai Ministri competenti, alla Regione Toscana, alla stessa magistratura, se non altro per le denunce che Idra ha volta volta trasmesso in tutte le sedi istituzionali.
Per questo oggi Idra si rivolge direttamente al capo dello Stato, mostratosi già una volta sensibile all'urgenza di potenziare il sistema ferroviario italiano secondo una direzione efficacemente utile al decongestionamento di strade e autostrade.
Al Presidente della Repubblica Carlo Azelio Ciampi Idra chiede di promuovere:
L'Italia della rinuncia a votare, l'Italia della sfiducia ormai profonda nella classe politica e nelle stesse istituzioni, chiede segnali chiari di inversione di tendenza.