Associazione di volontariato Idra

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Firenze, 29.11.'99

AGLI ORGANI DI INFORMAZIONE

 

Nervi tesi nell'Amministrazione comunale

di Sesto Fiorentino,

che mostra di non tollerare

neppure l'esercizio del diritto di critica

sull'operato della Giunta.

Intanto - a proposito di diritto all'informazione -

Idra chiede al sindaco Andrea Barducci

una serie di dati ancora ignoti alla popolazione.

 

 

 

In una lettera trasmessa questa mattina al sindaco di Sesto Fiorentino Andrea Barducci, e per conoscenza ai gruppi consiliari, Idra ricorre alla normativa sulla trasparenza per chiedere alcuni dati informativi chiave sulla cantierizzazione di Sesto che ancora sfuggono alla popolazione:

Idra chiede anche all'Amministrazione Comunale di dar "seguito all'impegno assunto il 9 settembre scorso di indire in tempi brevi una nuova assemblea pubblica di verifica dell'andamento dei lavori nei cantieri TAV di Sesto Fiorentino, a fronte dei disagi che essi provocano fra la popolazione".

A proposito delle reazioni energiche provenienti dall'Amministrazione comunale sestese dopo che Idra ha distribuito il 20 novembre scorso, all'incontro pubblico sul tema "La giustizia e i cittadini, Cultura della legalità e responsabilità civile per costruire una nuova convivenza", un volantino col testo della lettera inviata al pm. Gherardo Colombo, intervenuto all'incontro stesso, l'associazione di volontariato rileva che il sindaco e il vicesindaco appaiono scambiare per ingiurie le osservazioni, fondate e documentate, mosse in quella lettera da Idra all'Amministrazione comunale sestese.

Secondo il sindaco "quanto scrive Idra sul tema dell'informazione" della Giunta ai cittadini "è falso".

Ma Andrea Barducci difende questa tesi su La Nazione del 23 novembre scorso con argomenti davvero molto deboli, un po' da Striscia la notizia. Vediamoli uno per uno.

"Abbiamo mandato un giornalino a casa di tutti i sestesi", spiega Andrea Barducci. Ma su quel giornalino si legge che è stato "chiuso in tipografia" il 14 luglio 1998! Cioè esattamente due settimane prima che il Sindaco di Sesto mettesse la parola fine sotto la vicenda, firmando nella seduta-lampo della Conferenza di Servizi del 28 luglio '98 l'autorizzazione a cantierare Sesto per 92 mesi. Eppure il progetto di cui si parla in quel giornalino era stato posto all'attenzione dell'Amministrazione comunale già dal febbraio del '98. Perché il sindaco ha aspettato il luglio del '98 per farlo conoscere ai sestesi? Il giornalino "informativo", uscito dalla tipografia il 14 luglio '98, sarà arrivato nelle case sì e no qualche giorno prima della decisione finale e irreversibile. E' un'informazione di tipo democratico - si chiede Idra - quella che non permette all'interlocutore-città di partecipare alla formazione delle decisioni?

E ancora: perché in quel giornalino non è stato dato nessuno spazio - come invece è stato fatto in casi analoghi in Emilia - alle espressioni della società civile che praticamente da sole avevano promosso incontri pubblici destinati all'informazione, invitandovi anche la Giunta, che si era tuttavia sempre negata?

E ancora: almeno le famiglie più direttamente coinvolte nella cantierizzazione (che ha luogo a cielo aperto, in piena area urbana, in un quartiere popoloso come Quinto Basso), almeno le famiglie il cui diritto all'ambiente e alla salubrità dell'aria risulta necessariamente pregiudicato dai lavori TAV, hanno mai ricevuto dall'Amministrazione - prima dell'assunzione delle decisioni definitive - una qualche comunicazione ufficiale del futuro che le riguardava? O forse si presumeva che tutti i cittadini avrebbero ricevuto a Sesto dai cantieri lo stesso danno, così come hanno democraticamente ricevuto il giornalino dell'Amministrazione pochi giorni prima della firma dell'OK ai cantieri?

All'Alta velocità "abbiamo dedicato 3 Consigli comunali", continua il sindaco. Ci mancherebbe altro, commenta Idra: per quanto ci risulta, il Consiglio comunale è un passaggio istituzionale obbligatorio! Del resto, i cittadini avevano chiesto un Consiglio comunale straordinario aperto anche al loro contributo: ma la presidenza del Consiglio non lo ha accordato.

"Abbiamo offerto, a Idra come a TAV, uno spazio al Settembre Sestese, prima che il progetto venisse approvato", insiste il sindaco. Anche qui non ci siamo: "prima che il progetto venisse pubblicato", bisognava dire, perché eravamo nel settembre del '97! E il progetto è stato pubblicato nel febbraio del '98. E poi, signor sindaco: forse TAV e Idra dovevano o potevano legittimamente surrogare l'Amministrazione Comunale nel compito istituzionale di assicurare informazione, confronto e dibattito?

Sul piano del rapporto interattivo pubblico con la cittadinanza la Giunta sestese può vantare solo quell'unica assemblea a Quinto Basso del 23 settembre del '97, fatta tuttavia prima della pubblicazione del progetto. Assemblea nel corso della quale l'Amministrazione fu severamente contestata per la scelta che si apprestava ad assecondare.

"A smentire Idra sono stati poi gli stessi sestesi, che con il voto di 5 mesi fa hanno mostrato di pensarla diversamente", conclude Andrea Barducci.

Peccato che il livello della democrazia non si misuri meccanicamente col tasso di consenso quadriennale nell'urna. Essendo la sostanza della democrazia, non siamo i soli a ritenerlo, cosa un tantino più profonda e complessa. Altrimenti come si spiegherebbe che tanti regimi siano stati avviati da veri e propri plebisciti? La conoscenza della storia può servire a evitare il rischio di abbagli un po' pericolosi e di trionfalismi un po' vuoti.

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