Associazione di volontariato Idra

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aderente ad Alternativa ai progetti TAV - Federazione Nazionale dei Comitati e delle Associazioni

totale: n. 2 pagine

Firenze, 28.8.'00

AGLI ORGANI DI INFORMAZIONE

ALL'AUDIZIONE DEI SINDACI DELLA TRATTA AD ALTA VELOCITÀ IN SESTA COMMISSIONE REGIONALE IL 29 GIUGNO SCORSO IL SINDACO DI SESTO FIORENTINO RISULTA L'UNICO ASSENTE: COME MAI?

EPPURE IL "CASO SESTO", DAVANTI A QUELLA STESSA COMMISSIONE, È STATO OGGETTO DI NUMEROSE OSSERVAZIONI.

QUANTO TEMPO ANCORA SESTO FIORENTINO RIMARRÀ LA CENERENTOLA DELL'ATTENZIONE ISTITUZIONALE (OSSERVATORIO AMBIENTALE NAZIONALE INCLUSO) BENCHÉ SIA LA PRIMA GRANDE AREA URBANA INVESTITA DAI CANTIERI TAV IN TOSCANA?

 Dalla bozza della sbobinatura diffusa nelle settimane scorse per documentare i contenuti dell'audizione dei sindaci, di ASL e di ARPAT sull'Alta Velocità da parte della Sesta Commissione Consiliare della Regione Toscana avvenuta il 29 giugno scorso, audizione richiesta affinché il Consiglio fosse opportunamente istruito prima di pronunciarsi il 26 luglio in merito ai gravi danni ambientali in corso, si ricavano alcune indicazioni preoccupanti sul "caso Sesto".

Agli atti della Commissione Ambiente e Territorio, infatti, non giacciono solo le deposizioni orali e scritte rese dall'associazione di volontariato Idra, dai rappresentanti del Comitato di Sesto e da un genitore del nido Alice, ma anche le osservazioni critiche e le preoccupate anticipazioni di organismi istituzionali, come l'Azienda Sanitaria di Firenze.

Sorprende dunque che la massima autorità sanitaria presente sul territorio sestese, e cioè il sindaco, non risulti essere intervenuto all'audizione né in prima in persona né attraverso propri delegati. Per quanto è possibile desumere dalla bozza di sbobinatura relativa all'incontro coi sindaci del 29 giugno, il presidente della Sesta Commissione Sirio Bussolotti avrebbe avviato i lavori spiegando come - dopo la richiesta di audizione inoltrata da Idra - la Sesta Commissione abbia deciso di allargare il confronto ascoltando i sindaci del Mugello e del Comune di Sesto Fiorentino, il Presidente della Comunità Montana , l'Arpat e l'ASL. Tutti rigorosamente presenti, tranne Sesto. Perché il Comune di Sesto Fiorentino sarebbe stato assente in una circostanza istituzionale così grave? Forse non era stato invitato? Ha depositato comunque una propria memoria? Se sì, è un atto pubblico che è possibile ai cittadini leggere e conoscere?

L'apparente mancata presenza delle autorità amministrative sestesi in Regione potrebbe aver pesato sui contenuti della risoluzione approvata dal Consiglio Regionale il 26 luglio: nella quale è infatti assente qualsiasi riferimento alla cantierizzazione sempre più pesante e insalubre a Sesto Fiorentino. Ma l'area metropolitana fiorentina fa parte della tratta, e ne costituisce anzi il punto critico più vulnerabile e vulnerato sul piano sociale.

La preoccupazione per la gestione disinvolta dell'Alta Velocità a Sesto Fiorentino è tanto maggiore se si considera che persino l'Osservatorio Ambientale nazionale istituito presso il Ministero dell'Ambiente accusa un sensibile ritardo nell'attenzione al "caso Sesto". Sesto Fiorentino infatti - differentemente dal Mugello - non ha beneficiato ancora di un momento pubblico di verifica e di dibattito sulle conseguenze dei cantieri, come è invece successo per il Mugello, per iniziativa dell'Osservatorio Ambientale nazionale, nel convegno a Borgo San Lorenzo del 4 novembre '99.

Ricordiamo infine che diversamente dalle Amministrazioni del Mugello quella di Sesto Fiorentino non sembra aver ritenuto utile dotarsi di un organismo di consulenza tecnico-scientifica multidisciplinare come l'OAL (l'Osservatorio Ambientale Locale), presente in Mugello e in Alto Mugello da anni, fornito di un comitato di esperti autorevoli (un geologo, un ingegnere idraulico, un trasportista e un urbanista), nonché di uno sportello di prima tutela della popolazione, in grado di registrare e documentare i danni, di intervenire e di assistere i cittadini, e di informare con rigorosi rapporti scritti anche le associazioni come la nostra sui risultati delle proprie attività. Temiamo che Sesto meriterebbe invece un'attenzione almeno pari a quella auspicata per il Mugello, visto il pesante impatto sociale - oltre che ambientale - che l'aggressione della TAV comporta sul suo territorio.

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