Associazione di volontariato Idra

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COMUNICATO STAMPA Firenze, 28.7.'01

 

LETTERA APERTA AL GENOA SOCIAL FORUM.

LA SCRIVE L'ASSOCIAZIONE DI VOLONTARIATO IDRA:

"I RESPONSABILI DI SCELTE DEVASTANTI PER L'AMBIENTE E PER L'ERARIO POSSONO SFILARE IN MEZZO A NOI?".

UN CONTRIBUTO ALLA RIFLESSIONE SULLE VICENDE DELLE GIORNATE DI GENOVA.

 

Regione Toscana, DS, Verdi, Legambiente: che cosa c'entrano col movimento anti-global?

Lo chiede in una lettera aperta al Genoa Social Forum (testo su www.comune.firenze.it, ambiente, Idra, documenti) l'associazione di volontariato fiorentina Idra, che aveva lamentato nei giorni scorsi l'assenza nel programma del Genoa Social Forum di riferimenti chiari ai disastri ambientali e erariali provocati in Italia dal business transnazionale dell'Alta Velocità ferroviaria TAV Spa. Come si fa a combattere per una ripartizione più equa delle risorse senza menzionare il progetto TAV, "di gran lunga il più costoso e devastante dell'ultimo secolo in Italia, secondo forse solo alle guerre mondiali per capacità distruttiva delle risorse territoriali e erariali"?

Dal punto di osservazione di Firenze, Idra rileva che il movimento del GSF "ha ammesso apparentamenti e tollerato strumentalizzazioni assai gravi". Si è letto che l'iniziativa del "meeting di San Rossore", ad esempio, organizzato dal presidente della Giunta regionale toscana Claudio Martini, ha ricevuto il plauso del Global Social Forum. Ma - fa notare Idra - Claudio Martini rappresenta una classe dirigente che ha dato ampia prova di arroganza amministrativa, di indifferenza alle esigenze dei cittadini e di responsabilità quanto meno politica nei gravi danni ambientali cui è sottoposto l'Appennino fra Firenze e Bologna per effetto del progetto TAV. "Ci domandiamo - aggiunge l'associazione fiorentina nel lungo documento - se le organizzazioni toscane che aderiscono al GSF fossero state consultate. Ci domandiamo se esse hanno fatto comunque sentire, all'interno del GSF, la propria voce su questo punto". Idra ricorda inoltre il ruolo politico giocato dai Verdi nella vicenda dell'approvazione e della gestione dei progetti TAV, e la convinta difesa della nuova linea ad Alta Velocità Firenze-Bologna da parte dei vertici di Legambiente.

Idra propone di riflettere tuttavia anche su altri aspetti delle giornate di Genova. Una città occupata per tre giorni da un problema certo grande quanto il mondo, ma che - nonostante tutta la preparazione a monte - non sembrava trovare nella città un interlocutore naturale. E' apparso mancare "il radicamento locale del problema". Il punto è: "come ci leghiamo alle esigenze di qualsiasi specifica città quando diventa l'epicentro di un'azione internazionale?".

Sembra essere mancata inoltre una strategia nonviolenta sicura e inattaccabile. Già alcuni preparativi che il movimento aveva mandato in scena prima del summit sotto l'occhio peloso delle telecamere non sembravano improntati a metodologie limpidamente nonviolente.

D'altro canto, ridurre nell'analisi i violenti al rango di provocatori o 'delinquenti', esprimere su di loro giudizi di tipo moralistico, rappresenta pur esso un limite. "Anche dopo aver tenuto conto del ruolo che hanno giocato a Genova le interferenze, le omissioni, le collusioni delle autorità pubbliche, resta che i violenti meritano il rispetto di un'analisi sociale di pari dignità. A nostro avviso è importante non distogliere la riflessione dal fatto che in un contesto caratterizzato dalla schizofrenia dei messaggi e dei comportamenti, dall'ipocrisia delle convenienze, dal decadimento della politica ad arte dell'occupazione del potere, il disorientamento produce nei giovani, e anche nei meno giovani, una spinta alla distruzione senza aggettivi, un bisogno di testimoniare in negativo la propria presenza, un desiderio di 'far sapere' che a quel contesto non si appartiene, anche se mancano contesti alternativi". Le ambiguità di fondo che pesano tuttora sull'autonomia del movimento non aiutano a superare questo disorientamento.

E proprio sulla tutela dei valori dell'autonomia e della nonviolenza Idra insiste nel suo messaggio. Gran parte del dibattito di questi giorni - osserva l'associazione fiorentina - necessariamente e doverosamente si occupa della difesa di quegli elementi dello Stato di diritto che appaiono essere stati così gravemente offesi a Genova dai comportamenti delle autorità pubbliche. Idra non nasconde il valore e la rilevanza di questa battaglia civile, alla quale assicura tutto il proprio appoggio. Ma teme che il terreno della difesa delle libertà civili calpestate dai fatti di Genova sia disseminato di trappole. "Se si ferma alla difesa delle libertà civili e del diritto a manifestare il dissenso, il GSF permette di esibire senza pudore, come nelle manifestazioni di protesta di martedì 24 luglio, una quantità di esponenti locali alla cui azione politica concreta sono riconducibili scelte di tutt'altra natura e cultura rispetto agli obiettivi di fondo del movimento". Idra invita a considerare con attenzione l'uso politico che si sta facendo delle vicende e dei risultati delle giornate di Genova. Paradossalmente, si potrebbe dire che milioni di ettolitri di ottima acqua di montagna se ne sono andati dalle falde dell'Appennino bucate dai cantieri TAV grazie ai buoni uffici di chi oggi sfila nei cortei anti-global. A Firenze i giornali riportano la presenza nel corteo di martedì scorso dell'assessore DS all'Urbanistica, arch. Gianni Biagi, convinto fautore del traforo della falda sotto la città e del rimodellamento di superficie assicurato dal progetto di penetrazione urbana TAV (nella città del Brunelleschi la TAV porterà oltre 1.700.000 metri cubi di inerti, 300.000 metri cubi di sabbia, 265.000 tonnellate di cemento, 110.000 tonnellate di acciaio, 372.000 tonnellate di conci prefabbricati; i materiali di risulta da portare a discarica ammonteranno ad oltre 3.800.000 metri cubi di smarino, oltre a 145.000 metri cubi provenienti da demolizioni). L'arch. Biagi nel '95 era dirigente dell'Area Infrastrutture della Regione Toscana e in quella veste firmò la delibera di approvazione del progetto Alta Velocità fra Vaglia (pochi chilometri da Firenze) e Bologna. Successivamente fu nominato osservatore ambientale (!) per la Regione Toscana in quell'organismo di controllori e controllati (TAV, Italferr, Ministeri e Regioni) che ha dato così alta prova di sé nel corso dei disastri idrogeologici provocati dalla tratta TAV Bologna-Firenze.

"Migliaia di miliardi di denaro pubblico (da 2.100 siamo passati a 8.150 nella sola tratta fra Firenze e Bologna, esclusi i nodi urbani) si dilapidano in opere socialmente inutili che impiegano in condizione di sospensione dei diritti maestranze sradicate per anni dalle loro comunità a ritmi lavorativi insani in ambienti insalubri", scrive Idra. E domanda: "I responsabili di queste scelte possono sfilare in mezzo a noi?". Secondo l'associazione fiorentina, "la valorizzazione e la pubblicizzazione nei cortei di esponenti di partiti politici, o di referenti di altri organismi, fortemente compromessi con le scelte strategiche legate alla globalizzazione non appare più accettabile".

 

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