Associazione di
volontariato Idra
Tel.
055.48.03.22; Tel. e fax 055.233.76.65; e-mail:
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COMUNICATO STAMPA
Firenze, 28.6.'05
Un esercito di scolapasta difende il presidio NO-TAV in Val di Susa: piena
solidarietà di Idra alla popolazione
della Valle.
Se mai il Prefetto dovesse decidere di usare la forza per sgomberare i
presìdi NO-TAV, le truppe antisommossa si troverebbero di fronte un
coloratissimo esercito della salvezza. Recluta più giovane, due anni, la più
anziana, 90: è uno
dei messaggi arrivati in questi giorni dalla Val di Susa all’associazione
fiorentina Idra. Uno scolapasta per casco (foto 1): è la scelta allegra e creativa che la popolazione della Val di Susa ha
adottato per accrescere il potenziale di resistenza alla minacciata
invasione del cemento TAV.
Alla vigilia del presidio organizzato contro i sondaggi geognostici in
programma domani in Val di Susa a Venaus (TO), dopo assemblee tenutesi all’aperto e in ogni ora
del giorno (foto 2) e della notte (foto 3), che hanno visto la partecipazione
attiva e consapevole dei sindaci e delle altre istituzioni locali, l’associazione ecologista Idra esprime il massimo sostegno alla
popolazione della Valle e solidarietà al presidente della Comunità Montana
dell’Alta Val di Susa Mauro Carena, uno dei protagonisti della
mobilitazione di questi giorni, che lo scorso 13 giugno è stato aggredito e
minacciato di morte da un “commando” di sconosciuti. Idra chiede alle istituzioni locali e centrali di vegliare sulla
sicurezza dei cittadini e degli amministratori impegnati nell’esercizio dei
propri diritti democratici.
L’Italia e l’Europa – commenta Idra - hanno bisogno di ottimizzare le capacità e l'efficienza
delle infrastrutture esistenti e, in ogni caso, di infrastrutture sostenibili, che tengano conto delle esigenze delle
popolazioni, rispettino la natura e il paesaggio, promuovano il rafforzamento
della coesione economica e sociale anche attraverso una gestione parsimoniosa dei fondi pubblici pagati dal contribuente:
le risorse economiche sono limitate, quelle ambientali ancor di più. Per
combattere le conseguenze sempre più
preoccupanti dei mutamenti climatici, che vedono i nostri Paesi esposti a
un regime alterno di desertificazione strisciante e di alluvioni devastanti,
abbiamo bisogno di riequilibrio ecologico. Le scelte che investono il
territorio dovranno essere sempre più oculate, delicate e protettive. La questione della mobilità e dei trasporti
va affrontata alla radice, prevenendo lussi e sprechi. Non possiamo continuare
a trasformare i TIR in magazzini viaggianti delle merci. “L’organizzazione spaziale della produzione
e della distribuzione dovrebbe essere indirizzata secondo il principio della
minimizzazione della domanda di trasporto stradale (...) Produzione e
distribuzione invece di crescere di scala dimensionale, dovrebbero decrescere
e, invece di essere concentrate, dovrebbero esser decentrate, avvicinando i
luoghi di produzione e di consumo” (Regione Toscana, Dipartimento delle
politiche territoriali e ambientali, Ambiente
& trasporto, Verso una
riconciliazione sostenibile, Gennaio 1997).
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