Associazione di volontariato Idra

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28.2.2000

AGLI ORGANI DI INFORMAZIONE

S.O.S. ARCHEOLOGIA

"FERMATE LE RUSPE: PRIMA LE GARANZIE!"

Appello di Idra al ministro Melandri

già sottoscritto da Chiarini, Petrioli Tofani, Parronchi, Arlotta Colacicchi, Maraini, Ragionieri

 

NON RISULTANO TUTELATI DALLA MANO PUBBLICA

I BENI ARCHEOLOGICI

PIÙ PRESTIGIOSI DI FIRENZE:

UN S.O.S. DI IDRA

DOPO L'INCONTRO

CON LA SOPRINTENDENZA

ARCHEOLOGICA DELLA TOSCANA

COSÌ COME HA TOLTO L'ACQUA AL MUGELLO

IL PROGETTO TAV (TRENI ALTA VELOCITÀ)

POTRÀ TRANQUILLAMENTE DISTRUGGERE

LE GRANDI TOMBE ETRUSCHE

DELLA MULA E DELLA MONTAGNOLA

E I NUOVI MANUFATTI RINVENUTI

A QUINTO FIORENTINO

UN DANNO INCALCOLABILE ALLA MEMORIA E ALLA CULTURA

POTREBBE CONSUMARSI IN QUESTI GIORNI, IN QUESTI MESI

ALLE PORTE DI FIRENZE

Allarme rosso lanciato dall'associazione di tutela ambientale e culturale Idra al Ministro dei Beni Culturali Giovanna Melandri: le tombe etrusche di Quinto Fiorentino (fotografie disponibili sul sito www.firenze.qui.it), e l'acquedotto rinvenuto in questi giorni nell'area, rischiano il crollo o il trasferimento in discarica. Le architetture più antiche di Firenze non risultano efficacemente tutelate dalla mano pubblica.

Teatro della più recente prova di leggerezza progettuale e insensibilità per i valori storico-culturali, i cantieri TAV di Quinto Fiorentino, a cinque miglia romane dalla cupola del Brunelleschi. Qui sono iniziati i lavori di scavo per l'imbocco del traforo del Monte Morello, già "Parco territoriale" candidato dalla Regione Toscana a diventare Sito di Importanza Comunitaria per l'elevata qualità ambientale e per la "presenza di specie animali e/o vegetali di interesse comunitario", in base alla Direttiva europea 92/43/CEE "Habitat".

Ma l'unica supervisione che la Soprintendenza archeologica risulta essere in grado di assicurare nei cantieri di Sesto Fiorentino, nella persona dell'ispettore dott.ssa Carlotta Cianferoni, è di natura strettamente "filologica", come è stato riferito a Idra nel corso dell'incontro di venerdì 25 febbraio. La Soprintendenza non dispone nei propri organici di un solo ingegnere. Tanto meno di una task force tecnicamente equipaggiata sul piano delle competenze necessarie a garantire il controllo pubblico sulle operazioni di scavo, di manutenzione e di tutela del patrimonio storico-architettonico.

I saggi che precedono gli scavi, e i controlli sugli scavi stessi per l'Alta velocità, sono stati affidati dalla società incaricata di costruire il tunnel Alta Velocità a ditte esterne, all'interno di una rosa indicata dalla Soprintendenza. L'attività di sorveglianza sui lavori dell'Alta Velocità è dunque assegnata dai costruttori stessi dell'Alta Velocità a un soggetto privato, mentre l'organo pubblico non appare in grado di supervisionare e validare sotto il profilo tecnico-ingegneristico le procedure adottate. L'attività di sorveglianza, inoltre, deve misurarsi con una cantierizzazione orientata al profitto, dove il risparmio dei tempi costituisce un'importante voce attiva in bilancio.

Idra ritiene grave e inaccettabile il fatto che il Ministero dei Beni Culturali e Ambientali, e la Soprintendenza Archeologica, siano stati privati di ogni strumento tecnico diretto di controllo.

Lo stesso principio dell'affidare compiti di monitoraggio e sorveglianza a soggetti che ne ricavano un interesse economico è, a parere di Idra, quanto meno discutibile.

Sta di fatto che, se gli operatori delle ditte a cui è affidata la sorveglianza non eseguissero in modo corretto o completo il proprio compito, nessuno sarebbe lì ad accertarlo per noi: il patrimonio culturale eventualmente presente sarebbe finito in discarica ancor prima di essere stato "scoperto".

Ma la Soprintendenza Archeologica della Toscana non sembra disporre neanche delle competenze necessarie a valutare gli aspetti tecnici dei progetti di tutela dei beni culturali esistenti, affidati anch'essi agli esecutori dell'opera Alta Velocità. In particolare, nel caso di Quinto Fiorentino, come potrà la Soprintendenza stimare se gli studi preliminari e i progetti finali di tutela delle tombe etrusche monumentali della Mula e della Montagnola (VII secolo a.C.), prodotti - abbiamo appreso - dalla FIAT Engineering, sono attendibili sotto il profilo strutturale e ingegneristico? Anche qui la competenza "filologica" non sembra poter bastare.

 

Nella relazione sullo stato di conservazione delle due tombe (redatta il 16 settembre 1997) si legge, a proposito della Montagnola: "La tomba è interessata da varie infiltrazioni di acque meteoriche, che hanno causato variazioni alle condizioni di stabilità termo-igrometriche delle murature interne. Le due celle laterali presentano un rilevante dissesto statico da schiacciamento, evidenziato dall'andamento del quadro fessurativo che evidenzia lesioni di grave entità, caratterizzate da espulsione e frammentazione del materiale. L'architrave esterno risulta lesionato ed in parte scheggiato". A proposito della Mula si legge: "La struttura presenta rilevanti infiltrazioni di acque meteoriche, che risultano compromettere in maniera grave la stabilità delle murature".

Ebbene: nelle prescrizioni poste dal Ministero a tutela delle tombe a fronte dei seri rischi legati alla cantierizzazione per il tracciato ferroviario TAV si legge che "per quanto riguarda gli interventi di consolidamento, questi ultimi potranno procedere di pari passo con i lavori della ferrovia"; solo il "completo puntellamento delle strutture interne" dovrà precedere l'inizio dei lavori. Abbiamo chiesto in che cosa consista concretamente questo "puntellamento". La dott.ssa Cianferoni ha risposto che, ovviamente, non è in grado di spiegarlo, mancando alla Soprintendenza le competenze tecniche del caso. Ma allora, ci domandiamo, su quali basi conoscitive è stato possibile giudicare sufficiente - in sede di emissione di parere per la Conferenza di servizi del 28 luglio '98 - il semplice "puntellamento", e rimandare il consolidamento a tempi indeterminati ("di pari passo con i lavori della ferrovia")? E quali criteri si useranno per valutare i progetti di puntellamento e di consolidamento prodotti dalla FIAT Engineering, e per stabilire se essi siano da considerarsi atti a garantire la sopravvivenza delle architetture più antiche di Firenze?

L'associazione Idra rivolge perciò oggi un pressante appello al Ministro per i Beni Culturali e Ambientali Giovanna Melandri perché intervenga urgentemente prima che il giacimento di beni culturali presenti nell'area di Quinto Fiorentino abbia a subire danni irreversibili.

In particolare Idra chiede:

  1. che siano immediatamente sospesi, in via cautelativa, i lavori di cantierizzazione a Sesto Fiorentino, previsti in aree a vincolo archeologico attigue a monumenti (le tombe della Mula e della Montagnola) di cui il Ministero dell'Ambiente ha scritto, nel Parere del 23 luglio '98, che essi "non costituiscono delle semplici emergenze monumentali isolate, ma potrebbero far parte di una estesa necropoli che conteneva al suo interno un gran numero di sepolture minori e di cui si ignora l'estensione" ;
  2. che nessuna opera di cantierizzazione TAV sia ripresa finché non sarà stata stanziata da parte del Ministero una apposita équipe tecnico-scientifica interdisciplinare, adeguata alle esigenze di una supervisione pubblica effettiva ed efficace su tutte le fasi legate alla tutela dei beni culturali emersi e di quelli potenzialmente presenti nell'area;
  3. che sia considerata e valutata l'opzione di conservare in situ i manufatti emergenti (nella delega alla dott.ssa Carlotta Cianferoni a rappresentarlo in sede di Conferenza di servizi, il Soprintendente Archeologo dr. Angelo Bottini scriveva - il 27 luglio 1998 - che il nulla osta della Soprintendenza era subordinato, fra le altre cose, alla "completa esplorazione preventiva di tutte le aree indicate come archeologiche e messa in sicurezza degli eventuali manufatti da conservare in situ");
  4. che il terreno già asportato dall'area di scavo sia recuperato e analizzato; che ogni futura operazione di scavo preveda che la terra sia via via filtrata e vagliata; che venga predisposto un servizio di piantonamento permanente del sito di scavi, di controllo dei materiali e del personale in ingresso e in uscita dall'area interessata agli scavi.

Idra chiede infine al ministro Giovanna Melandri che l'intero progetto di tracciato a ridosso delle tombe etrusche della Mula e della Montagnola venga opportunamente riconsiderato, tenuto conto anche di altre due importanti circostanze.

L'appello di Idra è stato già sottoscritto, in queste ore, da Alessandro PARRONCHI (poeta e critico d'arte), Marco CHIARINI (direttore della Galleria Palatina), Anna Maria PETRIOLI TOFANI (direttrice della Galleria degli Uffizi), Flavia ARLOTTA COLACICCHI (pittrice), Fosco MARAINI (scrittore), Susanna RAGIONIERI (storica d'arte).

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