Associazione di volontariato Idra

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COMUNICATO STAMPA            Firenze, 27.6.’06

 

Al nervoso pressing pro TAV dei Palazzi risponde la ragionata consapevolezza dei popoli.

Idra abbraccia e sostiene l’appello della Val di Susa: al tavolo politico del 29 giugno prevalga la saggezza del “buon governo” sull’avventurismo finanziario.

 

 

Dal disastro del Mugello un vibrante appello al “buon governo”: al tavolo politico romano, che discuterà giovedì 29 giugno il tema del tunnel TAV Torino-Lione, Idra propone di non ignorare i contenuti della lettera che il popolo della Val di Susa sottoscrive in questi giorni, e che sarà inviata nei prossimi ai ‘governatori’ del Nord.

L’avventura della TAV merita un’approfondita controanalisi. Idra può testimoniarlo anche solo a partire dai contenuti delle migliaia di pagine dei verbali delle udienze al processo penale che si celebra a Firenze contro i costruttori del tunnel incompiuto TAV Firenze-Bologna, imputati di avere al tempo stesso distrutto in maniera irreversibile beni e valori ambientali rari e preziosi (falde acquifere, salubrità, sicurezza idrogeologica del territorio). In un drammatico “Rapporto Toscana”, inviato a Mercedes Bresso, Antonio Saitta e Sergio Chiamparino, ma anche ai parlamentari transalpini, l’associazione fiorentina ha sintetizzato la gran mole di controindicazioni dell’opera.

A proposito della TAV Torino-Lione, osservano giustamente i cittadini della Val di Susa,  nel momento attuale della finanza pubblica che tutti sappiamo essere assai critico (ne dà conferma  il ministro dell’Economia Padoa Schioppa), appare quanto meno “discutibile la richiesta di investimenti prioritari per un’opera dai costi elevatissimi che, a voler usare un eufemismo, è un colossale azzardo, la cui presunta utilità è fondata su previsioni che nel corso degli anni sono già state in gran parte smentite”.

 “Riteniamo - scrivono ancora i cittadini valsusini, e Idra condivide pienamente - che, in nome di un valore chiamato correttezza, il dialogo dovrebbe essere una pratica concreta; e che chiunque si faccia fautore e divulgatore di una posizione personale radicalmente favorevole all’opera si debba assumere nel contempo la responsabilità di avere già una risposta molto precisa alle questioni, anche di natura tecnica, che gli vengono sottoposte”. La lettera che circola nella Valle è ricca di riferimenti tecnici, economici, scientifici, sociali e trasportistici, coi quali gli interlocutori istituzionali delle popolazioni sono invitati a confrontarsi con serietà e rigore. I governatori del Nord (ma anche il presidente della Regione Toscana, ma anche il sindaco della città di Firenze) incalzano il governo affinché la TAV venga attuata, quali che siano le condizioni finanziarie dello Stato, e nonostante tutte le evidenze dello sconquasso che – fra Firenze e Bologna ad esempio - la sua cantierizzazione ha provocato non solo nelle falde acquifere, ma anche nell’erario. Molto più urgente e opportuna appare al contrario, come chiede l’ex sindaco di Torino Diego Novelli, ''l'istituzione di una commissione parlamentare di inchiesta sulle procedure seguite per gli appalti e per l'assegnazione dei lavori della Alta Velocità'', affinché “vengano chiariti tutti gli aspetti di questa vicenda, che presenta troppi aspetti non chiari e che moltissimo costa alla comunità in termini di denaro e impatto ambientale''.

Questo chiede anche Idra al Governo: se la politica è servizio, se non è mero esercizio del potere, se la partecipazione della cittadinanza alla costruzione del proprio presente non è un semplice slogan ma rappresenta un valore fondativo della riforma della politica, allora la prima cosa da fare è ascoltare e verificare, cessando di assumere decisioni prive di credibilità economica e senza tener conto delle argomentate indicazioni dei cittadini.

“Non è solo una questione di essere pro o contro il TAV”, scrivono i promotori dell’appello della Val di Susa (da sottoscrivere inviando un’e-mail a firmenotav@libero.it, in cui vengano specificati nome e cognome, indirizzo completo, professione). “È questione, semplicemente, di pretendere trasparenza: cosa che è nell’interesse di tutti”.

 

 

Ambrogio Lorenzetti, Effetti del Buon Governo in campagna, Siena, 1337-40, Sala dei Nove, Palazzo Pubblico, Siena

 

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