Associazione di volontariato Idra Via Vittorio Emanuele II 135, 50134 FIRENZE

COMUNICATO STAMPA Firenze, 27.6.'01

 

DANNI TAV E PROPOSTE DI DISSEQUESTRO DEI CANTIERI SULLA TRATTA TOSCANA DELL'ALTA VELOCITÀ.

IDRA COMMENTA:

"POTREBBE ESSERE MOLTO PERICOLOSO CONTINUARE COL RITO DELLE PRESCRIZIONI, DEGLI IMPEGNI PRESI E DISATTESI, DEI DANNI PAVENTATI E POI REGOLARMENTE CONSTATATI. E ANCORA DI NUOVO CON LE PRESCRIZIONI, GLI IMPEGNI E I DANNI.

QUESTO SCHEMA È STATO ABBONDANTEMENTE COLLAUDATO NEI CANTIERI TAV, MA RISULTA FALLIMENTARE".

Secondo Idra, nell'annosa vicenda TAV, costellata di cattivi progetti, cattivi controlli, impegni formali assunti e poi disattesi a catena, sembra opportuno un segnale chiaro di discontinuità.

Finora si è ripetutamente giocato il rituale delle "promesse di", degli "impegni a", che vengono disattesi il giorno dopo.

Già in sede di autorizzazione a quest'opera sono state poste condizioni: un progetto sgradito e sgradevole è stato approvato con una serie di prescrizioni.

Ma moltissime di esse risultano non osservate (*).

Soltanto a danni fatti e conclamati è intervenuto, tardivamente e faticosamente, l'Osservatorio Ambientale nazionale, un organismo promiscuo in cui siedono a livello paritetico controllori (alcune autorità pubbliche centrali e regionali) e controllati (TAV e Italferr).

Esso ha posto via via nuove prescrizioni, autorizzando la ripresa dei lavori "a condizione che" si seguissero determinate istruzioni. Ma i costruttori hanno ripreso i lavori e hanno seguitato a bucare la montagna, a bucare l'acqua, a rendere inservibili risorse preziose. Perché è il progetto che è intrinsecamente sbagliato: è da lì che occorre ripartire.

Adesso sarebbe estremamente pericoloso, ci sembra, continuare con questo tipo di approccio, che risulta evidentemente 'a perdere' per la comunità, per l'ambiente e per l'erario. Non basta curare il sintomo: biosgna affrontare la malattia alle radici.

 

(*)

Sono stati disattesi impegni di ogni ordine di grandezza.

Uno per tutti, formale e solenne: quello di utlizzare la linea ferroviaria Faentina per il trasporto dello smarino e degli inerti da costruzione, per evitare il congestionamento della viabilità ordinaria da parte dei mezzi pesanti di cantiere.

E' successo il contrario.

I camion TAV hanno utilizzato e utilizzano le strade del Mugello, della Val di Marina e della Piana di Firenze. E a fronte di 78 km di linea ferroviaria futuribile, se e quando sarà mai completata, ci sono più di 100 km di strade nuove.

Sui binari della Faentina non un vagone risulta essere stato utilizzato per il trasporto di smarino e inerti, non un metro cubo di terra risulta essere stato movimentato su ferro.

 

info ( 055.233.76.65 e-mail idrafir@tin.it web www.dadacasa.com/idra; www.comune.firenze.it (spazio "Associazioni")

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