Associazione di volontariato Idra

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Totale n. 3 pagine (inclusa la presente)

Firenze, 27.10.'99

AGLI ORGANI DI INFORMAZIONE

Quello che in te era altura

lo hanno spianato

e la tua valle

l'hanno interrata.

Sopra di te passa

una strada comoda.

Bertolt Brecht

L'Autorità di Bacino ha ragione.

Ma a rischio alluvione concreto e crescente

è tutta la città di Firenze e la piana metropolitana

sotto Monte Morello.

L'Europa e il mondo intero ricordano le conseguenze dell'alluvione del 1966. Da allora è stato fatto ben poco. Anzi, l'occupazione sregolata di aree, naturalmente destinate alla espansione del fiume in piena, ha determinato una situazione nella quale il rischio potenziale per la popolazione è ben maggiore.

Ministro dell'Ambiente e dei Lavori pubblici PAOLO BARATTA

lettera al Presidente della Giunta Regionale Toscana Vannino Chiti, 17 gennaio '96

L'enorme sviluppo dell'urbanizzazione, delle infrastrutture e delle attività economiche ha avuto come risultato una estesa impermeabilizzazione del territorio. Tale fenomeno è da addebitare alla copertura di cospicue estensioni di suolo per l'espansione dei centri urbani grandi e minori, nei quali i punti assorbenti sono ridotti al minimo. La cultura dell'asfalto è tutt'ora in pieno sviluppo e le coperture sono ovunque sproporzionate rispetto alle comodità che da esse sì ricava.

prof. PAOLO ROBERTO FEDERICI, Dipartimento di Scienze della Terra - Università di Pisa

"Per una visione globale (le alluvioni viste dalle Scienze della Terra)"

Convegno scientifico in occasione del trentennale dell'alluvione di Firenze

"LA DIFESA DALLE ALLUVIONI", Firenze, 4-5 novembre 1996

Solo dei folli possono continuare a spacciare per "sicure" le condizioni idrogeologiche fragilissime del territorio di Firenze e della sua piana.

 

 

Quello che colpisce, non soltanto l'opinione pubblica ma anche la comunità scientifica, è la frequenza della calamità, o meglio la frequenza del rapporto fra piogge intense ed esondazioni, anche quando le prime non appaiono particolarmente significative; non solo, colpisce la frequenza e l'intensità dei danni conseguiti.

prof. PAOLO ROBERTO FEDERICI, Dipartimento di Scienze della Terra - Università di Pisa, ibidem

E' altrettanto evidente che a poco sono valsi gli "anni di studi e di attenzione allo stato di rischio idraulico del territorio" vantati dall'assessore regionale all'Urbanistica Tito Barbini, se oggi qualsiasi pioggia appena più lunga o più intensa del normale provoca allagamenti e disagi.

 

 

Ora la situazione è radicalmente mutata proprio per "l'espropriazione" delle aree di naturale espansione delle acque. Il mutamento è avvenuto nei nostri anni, come dimostra una verosimile stima che ritiene che almeno 1'80% degli insediamenti nelle aree potenzialmente allagabili è stato fatto a partire dall'inizio degli anni sessanta del nostro secolo. Le necessità e la rapidità delle trasformazioni economico-abitative sono passate sopra una qualsiasi riflessione circa il significato idraulico e naturalistico delle golene.

prof. PAOLO ROBERTO FEDERICI, Dipartimento di Scienze della Terra - Università di Pisa, ibidem

Dopo l'alluvione del '66 le condizioni del territorio fiorentino, e del bacino dell'Arno, sono andate sempre più deteriorandosi.

 

 

I documenti elaborati dalla comunità scientifica ci dicono, e ce lo dicono ormai da qualche anno, che il nostro territorio è esposto ad un livello di vulnerabilità per fenomeni alluvionali e per fenomeni idrogeologici, così capillarmente diffuso e così frequente che dobbiamo necessariamente invertire l'atteggiamento che a livello collettivo abbiamo finora avuto nei confronti di questi problemi.

Prof. FRANCO BARBERI, ibidem

Tutti lo sanno, qualcuno lo dice, nessuno lo fa: abbiamo bisogno di grandi opere di risanamento idrogeologico e ambientale. Invece al bacino dell'Arno vanno le briciole. E ai cantieri del dissesto del soprassuolo e del sottosuolo vengono elargite decine di migliaia di miliardi. Pubblici.

 

 

Per quanto riguarda la politica delle acque si è assistito a una progressiva incertezza di interventi, per di più settoriali, sollecitati da occasionali esigenze. Le stesse Autorità di Bacino hanno gravi difficoltà di ordine finanziario e politico a svolgere la loro funzione. (…)

Le Autorità di Bacino si inseriscono, purtroppo, in quel complesso rapporto fra lo Stato e le Regioni che in sede politica non è mai stato completamente definito e che proprio in questi anni ha assunto le caratteristiche di una palese conflittualità. Non solo, in questo contesto si inseriscono le azioni degli enti territoriali minori, che, indipendentemente da ogni visione globale del problema della gestione delle acque, introducono di continuo elementi di rigidità nei flussi fluviali, salvo poi chiedere lo stato di pubblica calamità quando si verificano i danni delle piene e delle esondazioni.

prof. PAOLO ROBERTO FEDERICI, Dipartimento di Scienze della Terra - Università di Pisa, ibidem

Chi "butta all'aria" non è l'autorità tecnica che indica i fattori di rischio oggettivamente presenti sul territorio, ma le autorità amministrative che promuovono o permettono la violenza al territorio, e mirano a porre "sotto tutela politica" i risultati dell'indagine scientifica. Il richiamo al federalismo da parte del sindaco di Firenze Leonardo Domenici appare in questo contesto del tutto fuori luogo.

 

 

Uno dei principali soggetti a rischio geologico-ambientale dell'area urbana fiorentina è l'acqua sotterranea (…). La risalita del livello freatico in alcune zone della città ha condotto all'allagamento di cantine e locali sotterranei e, comunque, induce situazioni di rischio geotecnico più o meno localizzate, anche in relazione al notevole impatto che opere pubbliche di rilevanti dimensioni in fase di progettazione esecutiva potranno avere sulle strutture, in particolare quelle connesse al sottoattraversamento Alta Velocità della città. (…) Firenze possiede una "esposizione" praticamente unica al mondo (…) a causa dell'elevatissima concentrazione di monumenti ed opere d'arte nella città. (…) Occorre notare come la vulnerabilità di oggetti molto delicati quali le opere d'arte sposti verso il basso anche la soglia dello scuotimento che può essere considerata "accettabile". Ad esempio, se effetti del tipo: "caduta di intonaci e cornicioni", "caduta di oggetti" o "rottura di vetri" sono normalmente considerati pressoché trascurabili in un contesto di scenario di danno sismico in quanto di nulla o quasi rilevanza economica, ben diversa è la loro importanza quando ad esserne soggetti sono edifici di particolare importanza storica ed architettonica oppure oggetti conservati in chiese e musei (affreschi, quadri, statue o vetri antichi).

prof. MARIO BOCCALETTI e altri, Geologia urbana di Firenze

in "Geologia dell’Ambiente", periodico trimestrale della Società Italiana di Geologia Ambientale, 4/98

Alta velocità, variante di valico, terza corsia autostradale, espansione aeroportuale, cementificazione della piana: si fa esattamente il contrario di quello che serve. Si crea pochissimo lavoro con tantissima spesa, si distruggono risorse e mestieri, si gettano le premesse dei prossimi disastri, sempre più gravi, sempre più frequenti. Col beneplacito dei Verdi, degli ambientalisti di regime e dei tecnici distratti.

 

 

I soli ammirevoli interventi tecnologici per risolvere le situazioni non sono sufficienti. Quella che deve essere ripresa è la concezione di un rapporto totale e sistemico fra le acque e le terre di un bacino, fra le terre alte e le terre basse, fra le aree di pertinenza delle acque e quelle stabilmente libere da esse e che deve definitivamente essere instaurata la concezione di un inserimento graduale e ragionato delle aree antropizzate in questo sistema in modo che azioni e retroazioni siano vicendevolmente compensate. Il fiume e le sue vicende devono essere parte integrante ma non sacrificate di una terra umanizzata e storicizzata.

prof. PAOLO ROBERTO FEDERICI, Dipartimento di Scienze della Terra - Università di Pisa, ibidem.

Paghiamo oggi contributi sempre più esosi per pagare domani servizi sempre peggiori. SI APRANO INVECE CANTIERI DI RISANAMENTO, DI VALORIZZAZIONE AMBIENTALE E CULTURALE, DI INIZIATIVA ECONOMICA LOCALE, DI INFRASTRUTTURAZIONE LEGGERA, DIFFUSA E DISTRIBUITA.

L'Autorità di Bacino dell'Arno vuol dare un segno tangibile della propria sensibilità tecnica e scientifica? PERIMETRI L'INTERA AREA METROPOLITANA. PERIMETRI MONTE MORELLO. Là dentro ci sarà lavoro e futuro per tutti. L'EUROPA E IL MONDO GLIENE SARANNO GRATI.

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